Il governo tramite i servizi e le forze di polizia compiacenti continua a ricorrere alla strategia della tensione come negli anni '70 e '80 infiltrando suoi agenti tra i manifestanti, ma non tiene conto che ora la tecnologia di massa consente di registrare e interpretare gli eventi e riconoscere i sobillatori mercenari. Potranno ingannare solo gli stolti che guardano la tv mainstream ma non tutti coloro che sanno ancora pensare con un minimo di autonomia e analisi critica. L'attuale narrazione mainstream è talmente banale e scontata da risultare persino offensiva per la dignità e l'intelligenza umana, potrà tutt'alpiù adattarsi ai subumani, cioé agli zombie, e non escluderei che sia proprio questa la considerazione che nutrono per coloro cui si rivolgono con le loro vergognose menzogne. Claudio
Carlo Freccero: “Come diceva Cossiga, basta infiltrare per screditare. I fatti del G8 del 2001 si ripetono”.
“Ogni manifestazione No Green Pass è volutamente infiltrata”. È la dura denuncia che Carlo Freccero ha affidato in esclusiva all’Adnkronos,
commentando i fatti di sabato scorso a Roma, con scontri e violenze
legati alla manifestazione No Green Pass, a cui è seguito l’assalto alla
sede della Cgil.
“Se sostengo il referendum – sottolinea Freccero all’Adnkronos – significa
che sono a favore della Costituzione e che voglio difenderla da ogni
attacco. Con il referendum vogliamo risolvere l’attuale deficit
democratico con le armi della democrazia diretta. Però anche manifestare
è un diritto, diritto costituzionale. Diritto che ormai ci viene negato
nei fatti perché ogni manifestazione No Green Pass è volutamente
infiltrata. E, come ci ricorda la celebre la frase di Cossiga… basta
infiltrare una manifestazione per screditarla“, afferma Freccero.
“Cito un episodio gravissimo che se fosse provato, getterebbe grave discredito sul rapporto di fiducia tra cittadini ed istituzioni. Sembra – afferma Freccero – che un funzionario di polizia in borghese abbia prima partecipato alle cariche contro la polizia ed abbia poi selvaggiamente aggredito a calci e pugni un inerme manifestante. Queste cose sono sempre successe, ma oggi c’è internet. Immediatamente è partito un appello all’identificazione, che è stata effettuata in tempi brevissimi sulla base delle immagini disponibili. Ometto nome e curriculum per rispetto della privacy e perché manca ancora un riscontro giudiziario. Le denunce penali sono già in corso. C’è un altro grave episodio da chiarire: le foto di un manifestante che nei corridoi della Cgil si cambia d’abito per interpretare il ruolo del fascista“, aggiunge Freccero, che conclude: “Il G8 del 2001 si ripete vent’anni dopo”.
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