I farabutti psicopatici dell'élite al potere, con i loro cortigiani politici meri esecutori di ordini, se dovessero fallire nel loro piano di schiavizzare e controllare i loro sudditi con l'alibi della presunta pandemia, non avrebbero altra mossa da giocare che scatenare una guerra in qualche regione di importanza strategica. La più probabile è l'Ucraina, cioé il fronte dell'Europa dell'Est ai confini con la Russia. I segnali sono evidenti per chi si informa al di fuori dei canali mainstream. Altra opzione è l'Iran, quindi il Medio Oriente, da millenni luoghi di scontri bellici ininterrotti. Meglio prepararsi al peggio. Claudio
30 Ottobre 2021
La campana ha iniziato a suonare per l’Elite di Potere di Washington e Londra
di Luciano Lago
Mentre
è in corso il vertice del G-20 a Roma, soprannominato il vertice
dell’ipocrisia, con grandi discorsi retorici sulla pace e sul clima e
misure di sicurezza straordinarie, gli Stati Uniti ed i loro alleati
muovono le loro pedine in direzione del Mar Nero per dare sostegno
all’offensiva del loro alleato ucraino nell’Est dell’Europa.
Così
è arrivato nel Mar Nero il cacciatorpediniere americano USS. Porter
armato di missili Tomhawak per dare man forte alle truppe ucraine
impegnate nell’offensiva contro i russi del Donbass e presto arriverà
nel Mar Nero anche l’ammiraglia della sesta flotta statunitense,la Mount
Whitney, come ha dichiarato il comando del quartiere navale
statunitense, Strikfornato. La Mount Whitney” e gli ufficiali di stato
maggiore situati su tali unità “opereranno nel Mediterraneo e nel Mar
Nero insieme ad alleati e partner della Nato, lavorando per garantire
sicurezza e stabilità nella regione”, recita il comunicato.
Nessuno pensa che questa sia una coincidenza mentre la guerra infuria sul fronte orientale e la Russia ha già predisposto una concentrazione di forze corazzate e sistemi missilistici al confine con l’Ucraina in attesa del momento in cui intervenire.
Nello stesso tempo la Polonia concentra le sue forze sul confine bielorusso e richiama i riservisti,
sentendosi minacciata dall’esercito di quel paese che ha predisposto le
sue difese ad ovest. Tutto questo accade fra un accumulo di tensioni
determinato anche dalle continue dichiarazioni roboanti degli esponenti
dell’amministrazione Biden che incitano i paesi europei a fornire anche
loro armi letali all’Ucraina e dalla stessa ministro della difesa
tedesco, Annegret Kramp-Karrenbauer, che aveva minacciato Mosca
dell’utilizzo di armi nucleari per contenere la sua minaccia in Europa.
Come
se non bastasse, gli USA hanno fatto trapelare la notizia che sono
ormai sul punto di rompere le trattative con l’Iran sull’accordo per il
nucleare e stanno considerando un piano di attacco contro l’Iran, concordato con Israele,
per neutralizzare le centrali nucleari di quel paese. Naturalmente la
giustificazione è la solita: Israele ha diritto a difendersi, utilizzata
ogni qualvolta Israele attacca i paesi vicini. Sottinteso gli altri
paesi non hanno diritto e solo Israele ha licenza di attaccare e
massacrare le popolazioni dei paesi vicini, come sanno bene siriani,
palestinesi e libanesi.
Quindi
tutto lo scenario internazionale in Europa e Medio Oriente non è per
nulla pacifico e tanto meno lo è quello dell’Asia dove Washington
continua a minacciare la Cina di intervento su Taiwan se
Pechino si azzarda a rivendicare la sovranità di una sola Cina.
Riconosciuta dalla stassa Taiwan la presenza di truppe USA sull’isola,
questa suona come ulteriore provocazione contro la Cina che non tollera
interfenze nella sua sfera .
Queste minacce di Washington, nel caso
della Cina, sarebbero senza dubbio un bluff ma servono a tenere alte le
tensioni ed ha favorire l’acquisto di armamenti dall’apparato militare
industriale USA che è quello che si avvantaggia nei suoi profitti delle
tante guerre lanciate dagli USA.
Sembra di rivivere i momenti del 1939 o del 1917 che hanno preceduto le due ultime guerre mondiali. L’Impero
USA sente di aver perso il suo dominio unilaterale e cerca di
riguadagnare terreno lanciandosi in nuovi conflitti nel tentativo di
fermare l’ascesa delle superpotenze concorrenti (Russia e Cina) e di
riportare all’ordine i paesi che cercano di affrancarsi dalla
dominazione USA, utilizzando forza militare, minacce e sanzioni.
Tutto
però sembra inutile in quanto la storia sta determinando il suo corso e
la parabola dell’impero anglo USA è in discesa e con essa cade la
maschera di ipocrisia con cui ha sempre ammantato il suo dominio sugli
altri popoli. La vuota retorica di democrazia e diritti umani,
utilizzata come arma per giustificare i suoi interventi militari, non ha
più presa neppure sulle menti più ottenebrate dalla propaganda
mediatica svolta incessantemente dai mega media occidentali e dai loro
reggi coda. Questi falsi media non riescono più a coprire gli spaventosi
crimini e massacri commessi dagli anglo USA contro le popolazioni
civili dell’Iraq, della Siria, della Libia, dell’Afghanistan, della
Somalia e di tanti altri paesi dove sono intervenuti quelli che la
stampa mainstream definiva “i liberatori”.
Il re è nudo e la stessa
società americana è in forte crisi, lacerata dalle contraddizioni e
dalle enormi sacche di miseria, di emarginazione e di rifiuto del
sistema che si sono aperte al suo interno.
Il conflitto non è
più fra le nazioni ma fra l’elite di potere dominante e le masse
soggiogate e impoverite dal sistema di sfruttamento imposto dall’alto.
Le oligarchie dominanti non sono tranquille e, come ultimo loro
espediente, stanno provando ad imporre, con il pretesto della emergenza
sanitaria, un sistema globale di controllo sociale esteso per via tecno informatica in modo da avere il tracciamento di tutte le persone ed il polso della situazione dei sudditi.
Fra
le masse però in molti hanno fiutato l’inganno e molta gente ha
iniziato a rivoltarsi scendendo in strada e manifestando la propria
repulsa.
La campana inizia forse a suonare per l’elite al
potere, non sarà così facile sottomettere e dividere le popolazioni come
loro speravano.
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