Svolta in Europa verso la Guerra
di Luciano Lago
La guerra è ogni giorno più vicina. Ci sono fatti avvenuti negli ultimi giorni che lo dimostrano.
Gli USA sono stati coinvolti direttamente in un grande attacco contro una base aerea in Crimea ed hanno attaccato anche dall’Ucraina un sito radar strategico russo, di quelli classificati dalla dottrina militare russa come attinenti alla sicurezza della Russia. Una linea rossa è stata varcata per essere questo impianto un dispositivo radar oltre l’orizzonte che permette l’avvistamento di missili nucleari puntati contro la Russia. Si trova tale dispositivo ad una distanza di 600 Km. circa dal confine ucraino.
Questo fatto gravissimo può rivelare
l’intenzione di causare un attacco lampo contro la Russia. Una possibile
misura preventiva che permetta alla Nato di attaccare direttamente la
Russia.
Quindi si deduce da questo che una qualche decisione è
stata presa a Washington per il fatto di provocare tanto
insistentemente la Russia.
In tale contesto i politici della
UE e dello schieramento occidentale sono in preda alla demenza e non
parlano di altro che di guerra e di invio di armi.
Sull’altro fronte, quello del Medio Oriente, sembra sicuro che gli
USA abbiano fatto un accordo con Israele permettendo a questo carta
bianca su Gaza in cambio della sospensione degli attacchi diretti
sull’Iran. Un accordo vergognoso che consente a Israele di
continuare i suoi massacri sulla popolazione palestinese con la
complicità dei governi europei.
Vediamo che il rappresentante della
Camera dei rapp.ti USA, Mike Johnson, lo stesso che per molto tempo si
era opposto all’invio di armi e assistenza finanziaria a Kiev,
ultimamente ha cambiato idea ed ha affermato che è vitale al momento e
di fondamentale importanza per gli USA aiutare l’Ucraina, approvare il nuovo pacchetto di aiuti (60
miliardi di US. dollari)in quanto, se gli Usa si negano ad aiutare
Kiev, la Russia potrebbe attaccare la Polonia e altri paesi europei (la
famosa teoria del domino utilizzata nel Vietnam).
Lo stesso Johnson
ha aggiunto che il pres. Xi Jin Ping, Vladi Putin e l’Iran sono un “asse
del male” e ha spiegato in modo poco convincente il suo brusco
cambiamento di posizione.
Mike Johnson
Da
notare che, negli ultimi sei mesi, Johnson aveva sabotato
l’approvazione del pacchetto e insisteva in modo pressante a che gli USA
focalizzassero i veri interessi vitali americani in Ucraina, risolvendo
prima i problemi interni degli USA. Gli osservatori dicono che Johnson
non è stato detenuto, non ha subito pressioni, non è stato ricattato e rimane un mistero capire come abbia fatto a cambiare così radicalmente posizioni. Qualcuno lo ha convinto all’ultimo momento.
In questa nuova situazione il segretario Nato Stoltenberg ha
insistito nella priorità di aiutare l’Ucraina anche in detrimento degli
interessi militari degli stessi membri della Nato in modo da trasferire
urgentemente sistemi di difesa aerea e altre armi all’Ucraina. Non
si esclude di inviare reparti militari della Nato in Ucraina per
aiutare l’esercito ucraino e per addestrare all’uso delle armi
occidentali.
Quali sono in realtà le possibilità della Nato
di attaccare e sconfiggere la Russia? Di quante baionette avrebbe
bisogno la Nato in Ucraina per sconfiggere le forze russe sullo stesso
suolo russo? Non c’è a questa domanda una risposta chiara da Stoltenberg
ma soltanto un “armiamoci e partite”.
In questa dinamica gli ucraini, con l’assistenza della Nato, hanno lanciato un attacco sul territorio russo in profondità contro i sistemi di avvistamento radar strategici della Russia.
Impianto Radar Russo
Nello
stesso tempo hanno lanciato altri UAV anche nella regione delle
Moldovia cercando di colpire un centro di avvistamento radar che
funziona sul controllo dello spazio aereo. Questo impianto funziona
individuando missili nemici ed aviogetti a distanza di migliaia di Km..
Tale struttura fa parte di un sistema di allerta e allarme che è incluso
nelle difese nucleari della Russia. Non sembra che abbia centrato
l’obiettivo e causato danni, al contrario di quanto affermato dagli
ucraini ma questo attacco è un fatto grave che viola la
sicurezza del paese e che determinerebbe la reazione nucleare della
Russia, come previsto nella dottrina militare.
L’impatto
della Nato sulle strutture difensive russe può essere determinante nelle
decisioni che deve prendere Mosca e la Russia ha avvertito
ripetutamente di quanto questo significa ma, come sempre, non è stata
presa sul serio.
Inoltre l’attacco dell’altro ieri in Crimea,
sull’aeroporto di Dzhankoy, è stato coordinato con le forze statunitensi
mediante avvistamento ed individuazione degli obiettivi, fatto con un
drone statunitense che ha sorvolato il mar Nero pochi minuti prima. L’utilizzo
di missili ATCMS statunitensi sotto controllo degli USA indica il
preciso coinvolgimento degli USA nell’attacco in Crimea sull’aeroporto
di Dzhankoy che era obiettivo, come anche nell’attacco al sistema radar.
L’attacco è stato portato avanti con due ondate di missili e UAV, un
primo attacco preliminare e un secondo mirato a colpire l’obiettivo.
Questo attacco ha causato esplosioni ed un incendio. Tale evento significa che il comando USA ha deciso di colpire le strutture fondamentali della Russia in territorio russo. Questa è una piena escalation della guerra e prelude ad uno schieramento di truppe della Nato sul territorio ucraino.
La
Russia potrebbe a questo punto mobilitare una grande quantità di truppe
e colpire strutture militari non soltanto in Ucraina ma anche nella
basi Nato in paesi dell’Est Europa, in particolare in Polonia e Romania, da dove partono gli attacchi al territorio russo.
Da considerare che, se la Nato lancia una offensiva diretta e massiccia contro la Russia, la Cina ha promesso il suo pieno appoggio e lo stesso farebbero l’Iran e la Corea del Nord, legate ad un accordo di cooperazione militare, così questo porterebbe ad una terza guerra mondiale nucleare, come alla fine della storia
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