13 droni israeliani e statunitensi hanno colpito le forze iraniane in Iraq
Negli ultimi giorni l’attenzione internazionale si è concentrata sull’escalation del conflitto in Medio Oriente a causa degli attacchi aerei effettuati da Israele e Stati Uniti sulla base militare di Kalsu in Iraq. Gli attacchi sono avvenuti nel contesto dell’attacco israeliano contro l’Iran di ieri, che alla fine è stato considerato infruttuoso, durante il quale è stato colpito solo il sistema di difesa aerea S-200.
Attacco alle forze iraniane
La
base di Kalsu, situata nel governatorato di Babil, a sud di Baghdad,
era originariamente una base degli Stati Uniti ma fu consegnata
all’esercito iracheno dopo il 2011. Attualmente è utilizzato dalle Forze di Mobilitazione Popolare (PMF), una milizia sciita con stretti legami con l’Iran. Oltre
ai soldati e alla polizia iracheni, nella base erano di stanza le
milizie iraniane, rendendola un luogo strategico nella regione.
Attacchi contro le forze iraniane in Iraq
Secondo
le prime informazioni, a seguito del bombardamento si sono verificate
esplosioni che hanno causato un massiccio incendio di munizioni
nell’hangar dei carri armati e nel quartier generale del comando
corazzato. È stato riferito che almeno 8 membri del Corpo delle
Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) sono stati uccisi e molti
altri sono rimasti feriti.
Gli attacchi miravano
apparentemente a scoraggiare le forze appoggiate dall’Iran nella regione
e fanno parte di una più ampia strategia israeliana e statunitense per
combattere l’influenza iraniana in Medio Oriente. Ciò è evidenziato
dalla presenza di un massimo di 13 droni americani e israeliani nel
cielo al momento dell’attacco, indicando un alto livello di
coordinamento e supporto dell’intelligence per l’operazione.
Tensioni
Dal
punto di vista del diritto internazionale, tali attacchi sollevano
interrogativi riguardanti la sovranità irachena e i principi di non
intervento. Sebbene le PMF siano state ufficialmente
riconosciute dal governo iracheno come forza di sicurezza formale, i
loro legami con l’Iran e il coinvolgimento in attività militari contro
gli Stati Uniti e i loro alleati le rendono un bersaglio per tali
attacchi.
La risposta del governo iracheno non è ancora conosciuta
al momento, poiché i funzionari non hanno rilasciato commenti
immediati. Tuttavia, è possibile che l’incidente aumenti le tensioni
interne in Iraq tra elementi filo-iraniani e filo-occidentali, il che
potrebbe portare ad un’ulteriore destabilizzazione della regione.
Per
ora non ci sono commenti da parte dell’Iran, ma dato che si tratta di
una campagna mirata contro Teheran, è molto probabile. che un attacco
missilistico e di droni di ritorsione verrà nuovamente lanciato sul
territorio israeliano, come l’Iran ha già avvertito.
Gli esperti
ritengono che l’attacco alle milizie iraniane e all’IRGC sia un
tentativo di Israele di ripristinare la propria reputazione dopo
l’attacco fallito di un giorno fa.
Fonte: https://avia.pro/blog/masshtabnyy-udar13-bespilotnikov-izrailya-i-ssha-nanesli-udary-po-iranskim-silam-v-irake
Traduzione: Mirko Vlobodic
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