I danni da mascherina: ansia, apprendimento e memoria compromessa, bimbi nati morti e disfunzione testicolare
Lo scorso 28 aprile, ll ministro della Salute Schillaci ha prorogato l’obbligo di mascherina fino al 31 dicembre: dal prossimo 1° maggio l’obbligo all’interno degli ospedali resterà in vigore in quei reparti che ospitano “pazienti fragili“.
“Nei reparti delle strutture sanitarie e nelle sale di attesa, la decisione sull’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte di operatori sanitari e visitatori resta alla discrezione delle Direzioni Sanitarie, che possono disporne l’uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria”.
Ovviamente l’obbligo di mascherina viene prorogato anche per chi si trova nelle Rsa, degenti, lavoratori, utenti e visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali.
“La decisione sull’esecuzione di tampone diagnostico per infezione da SARS-CoV-2 per l’accesso ai Pronto soccorso è rimessa alla discrezione delle Direzioni Sanitarie e delle Autorità Regionali”.
Premessa doverosa per chi ancora pensasse che col nuovo governo le politiche restrittive fossero state dismesse. E l’articolo che segue ci fa comprendere, una volta di più, quanto chi comanda attualmente – soprattutto quando dice di essere diversa dagli altri che l’hanno preceduta – tenga alla nostra salute.
Buona lettura.
I danni da mascherina: ansia, apprendimento e memoria compromessa, bimbi nati morti e disfunzione testicolare
Di Gloria Callarelli, fahrenheit2022.it
“Esistono prove circostanziali che l’uso popolare della mascherina potrebbe essere correlato alle attuali osservazioni di un aumento significativo dal 28% al 33% dei nati morti in tutto il mondo”.
Così uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Heliyon e ripreso dal Dailymail. – CLICCA QUI PER LEGGERE LO STUDIO – PDF
La ricerca rileva la gravissima nota che “l’esposizione allo 0,48% di CO2 per 10 minuti al giorno per 20 giorni nelle cavie gravide ha portato alla nascita morta e difetti alla nascita nel 68 percento dei cuccioli” mentre può portare altresì a disturbi del neurosviluppo.
Per carità, mettono le mani avanti gli scienziati, “si tratta di ricerche su animali”. Ma i dati sono lampanti.
In un altro studio in Italia, gli scienziati hanno misurato l’aria sotto le maschere chirurgiche indossate in un laboratorio e hanno trovato una concentrazione tra lo 0,22 e lo 0,29% in cinque minuti, mentre in Germania si è visto che far tenere una mascherina per più di trenta minuti ad uomini sani fa aumentare la concentrazione di CO2 al 2,8-3,2%. Quindi accertata l’alta presenza di CO2 in chi indossa con frequenza la mascherina, apprendiamo che “i livelli di sicurezza dovrebbero essere inferiori allo 0,5 percento per un’esposizione di otto ore”. Perchè?
I danni sono presto spiegati, dicevamo, intanto nello studio di cui sopra. Non solo riduzione della popolazione (chi ha orecchi per intendere, intenda): danni ai neuroni dunque, in quanto ostacolerebbe lo sviluppo fetale, ma anche possibile infertilità e aborti spontanei che, attenzione, non sono stati ancora ufficialmente provati da ricerche scientifiche ma nemmeno esclusi dalle stesse. La domanda che molti esperti si pongono è proprio questa: perchè appunto non misurare la diretta correlazione tra l’uso della mascherina e eventi avversi di questo tipo? Molti, inoltre, tendono a far coincidere i dati con il Covid, che secondo la narrativa comune resta la causa prima e ultima di tutti i mali di questo mondo (eventi avversi vaccinali compresi). Ma anche ammesso che il Covid sia la sola malattia responsabile di tutto, è pur vero che logica vuole che non si possono escludere possibili concause. E questo studio ne sarebbe l’ennesima prova.
Ad ogni modo ecco il riassunto dei risultati della ricerca:
L’aria
fresca ha circa lo 0,04% di CO2, mentre indossare maschere per più di 5
minuti porta a una possibile esposizione cronica all’anidride carbonica
dall’1,41% al 3,2% dell’aria inalata. Anche se l’accumulo è di solito
entro i limiti di esposizione a breve termine, i superamenti e le
conseguenze a lungo termine devono essere considerati sulla base dei
dati sperimentali. Gli esperti di tossicità della Marina degli Stati
Uniti hanno fissato i limiti di esposizione per i sottomarini che
trasportano un equipaggio femminile allo 0,8% di CO2 sulla base di studi
sugli animali che hanno indicato un aumentato rischio di natimortalità.
Inoltre, i mammiferi che sono stati cronicamente esposti allo 0,3% di
CO2 i dati sperimentali dimostrano una teratogenicità con danno
neuronale irreversibile nel prole, ridotto apprendimento spaziale
causato dall’apoptosi dei neuroni del tronco cerebrale e ridotta
circolazione livelli del fattore di crescita simile all’insulina-1. Con
un impatto significativo su tre parametri di lettura (morfologica,
funzionale, marcatore) questa esposizione cronica allo 0,3% di CO2 deve essere definita tossica.
Esistono dati aggiuntivi sull’esposizione cronica allo 0,3% di CO2 nei
mammiferi adolescenti che causano distruzione dei neuroni, che include minore attività, aumento dell’ansia e apprendimento compromesso e memoria. Ci sono anche dati che indicano la tossicità(disfunzione) testicolare negli adolescenti a concentrazioni di inalazione di CO2 superiori allo 0,5%.
Discussione: esiste un possibile rischio di impatto negativo imponendo obblighi di indossare la maschera estesi soprattutto per i sottogruppi vulnerabili. Esistono prove circostanziali che l’uso prolungato della maschera possa essere correlata alle attuali osservazioni di nati morti e alla ridotta motricità verbale e cognitiva complessiva nei bambini nati durante la pandemia”.
Il riassunto dello studio conclude: esiste la necessità di riconsiderare l’obbligatorietà delle maschere.
Nessuno ha niente da dire?
Di Gloria Callarelli, fahrenheit2022.it
Gloria Callarelli. Nata a Vittorio Veneto (TV), si è laureata in “Scienze della comunicazione e produzione multimediale” all’Università di Padova. Ha esordito come giornalista televisiva per poi dedicarsi per un periodo al cartaceo e infine all’online, dove scrive stabilmente dal 2011 per un quotidiano nazionale e per diverse realtà dell’informazione indipendente. Frizzante, forte e battagliera difende da sempre i valori della vita, della famiglia, della fede e delle libertà contro la piaga del mondialismo: temi che l’hanno convinta a più riprese anche a partecipare attivamente alla vita sociale e politica del proprio Paese. Appassionata di arte, storia, letteratura, politica, è costretta ad avere sempre a portata di mano un taccuino o un cellulare per appuntare le sue poesie. È moglie e mamma.
26.04.2023
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