Abbiamo permesso agli imbecilli di comandare
Gli imbecilli comandano, ma è ora di dire basta
di Katia Migliore per ComeDonChisciotte.org
Nella realtà quotidiana ci capita sempre di più di assistere a episodi di rara e stupefacente imbecillità. Sono episodi noti, ampiamente diffusi sui quotidiani e i social, una vera casistica di affermazioni senza senso e azioni ancora più idiote. Mi chiedo se dipenda dal fatto che abbiamo accettato per troppo tempo in nome del quieto vivere la narrazione imposta dalle élite del mondo occidentale popolate da psicopatici con manie di grandezza, o semplicemente dal fatto che siamo rimasti talmente spiazzati da certe affermazioni roboanti e prive di logica da arrivare a essere incapaci di pensare a una contromossa di carattere ideologico e culturale.
Eppure, ci sarebbero cosa da dire. Per esempio, ci si potrebbe chiedere cosa avesse nella testa la responsabile del famoso marchio di birra americano che non ha trovato di meglio che farlo pubblicizzare da un trans, provocando il crollo in borsa, la perdita colossale in termini finanziari e la reputazione della birra stessa, boicottata dai consumatori americani. Probabilmente questo genio del marketing è parente stretta di chi ha ben pensato di far pubblicizzare gli assorbenti da donna sempre a un trans. A loro volta, sicuramente avranno copiato la famosa marca di abbigliamento sportivo che ha deciso di far pubblicizzare la linea femminile sempre da un trans.
Cosa c’è di imbecille in tutto questo? È presto detto:
credere che il marketing sia una disciplina economica con funzione
messianica, per cui non conta l’opinione del consumatore ma quello che
hanno deciso che egli debba credere, operazione che non funziona mai,
nel senso che prima o poi si subodora il giochetto e allora apriti
cielo, le vendite vanno a farsi benedire e la reputazione del marchio
con esse. E gli imbecilli sono quelli che, a capo delle aziende, invece
di dire basta si piegano, si adeguano, abbozzano, tanto al limite pagano
i dipendenti quando le cose non vanno più bene.
Vogliamo poi
parlare dei recenti licenziamenti delle grandi multinazionali dello
streaming a pagamento che, con titoli scarsi e completamente in balia
del politicamente corretto, stanno perdendo spettatori e credibilità in
continuazione? Ma loro vanno avanti con Cleopatre dell’Africa nera e
improbabili Sirenette che non vogliono essere baciate dal principe, e
vai di taglio al testo delle canzoncine in nome del femminismo
d’accatto. E se non è imbecillità questa, ditemi cosa lo è.
E meno male ancora che è intervenuta l’Accademia della Crusca ad arginare un’altra idiozia globale totale qual è la famigerata “schwa” mettendo la pietra tombale su un’altra stratosferica testimonianza di imbecillità assoluta:
“…non dobbiamo cercare o pretendere di forzare la lingua – almeno nei suoi usi istituzionali, quelli propri dello standard che si insegna e si apprende a scuola – al servizio di un’ideologia, per quanto buona questa ci possa apparire. L’italiano ha due generi grammaticali, il maschile e il femminile, ma non il neutro, così come, nella categoria grammaticale del numero, distingue il singolare dal plurale, ma non ha il duale, presente in altre lingue, tra cui il greco antico. Dobbiamo serenamente prenderne atto, consci del fatto che sesso biologico e identità di genere sono cose diverse dal genere grammaticale”.[1]
E non lascerei certo stare
le prodezze degli attivisti fanatici ecologisti, i quali, per spingere
l’opinione pubblica alla religione verde, pensano bene di imbrattare i
Beni Culturali della nostra Nazione e di bloccare il traffico delle
nostre tangenziali, col bel risultato non solo di farsi odiare da
grandissima parte degli italiani, ma di allontanare definitivamente la
causa ecologista dall’opinione pubblica del nostro Paese. Come degli
idioti (e arroganti) qualsiasi.
Per il resto, l’imbecillità
imperante è storia ormai: dal “non ti vaccini, ti ammali, muori” a
“l’Italia senza Eu ed euro non ce la può fare”, affermazioni che sono
state ormai smentite dai fatti e dalle esperienze che stiamo vivendo nel
nostro presente con una crisi economica che ci attanaglia ormai da anni
pur avendo l’euro come moneta (straniera) e con i non vaccinati in
perfetta salute, e che ci dimostrano che i dogmi in bocca agli idioti
diventano pericolosi diktat degni della peggior dittatura del pensiero.
Li
abbiamo lasciati fare, questa è la verità. Abbiamo sottovalutato la
portata del problema: l’imbecille spaccia per verità la menzogna e,
solitamente, ne va molto fiero. Per maggiori informazioni, chiedere ai
verificatori di fatti dei vari social, quelli che giudicano le opinioni
altrui e le censurano in nome della loro appartenenza politica e
ideologica. Loro decidono quello che si può o non si può dire. Salvo poi
andare a vedere chi siano questi “illuminati” che preservano tutti noi
dalle notizie false e ci si rende conto che il Lombroso, in effetti,
qualche ragione ce l’aveva.
E ancora li lasciamo dire che gli
immigrati che arrivano coi barconi fanno del bene al nostro PIL e che
mangiare insetti è tutto a vantaggio del pianeta, come se il nostro
pianeta, che ha 4,54 miliardi di anni di anni fosse lì ad aspettare il
nostro aiuto, ché ad ammazzare la nostra economia è sicuramente un bel
risultato quando c’è tutto il resto del mondo che fa i propri interessi,
ma vuoi mettere la soddisfazione di essere “green”? Imbecilli con manie
di grandezza, contano zero e si illudono di essere onnipotenti.
E
tutto questo non sarebbe possibile se non ci fossero i nostri media
nostrani che suonando la grancassa devono compiacere tutti lo stesso
padrone, salvo poi piagnucolare quando si accorgono che perdono
esponenzialmente lettori e spettatori. Un gnegne insopportabile, perché
forse basterebbe avere il buon senso di scrivere e parlare di fatti che
interessano alle persone con un minimo di obiettività e di onestà
intellettuale, e magari qualche risultato si porterebbe a casa, ma
questa soluzione è troppo intelligente per le brillanti menti di gran
parte del giornalismo nostrano.
E dunque, che fare di fronte a tutta questa ottusità?
Innanzitutto, ribaltiamo un concetto su cui si poggiano tutte le
bestialità fin qui narrate, insieme a tante altre: nessuno può
insegnarci come vivere. Nessuno può arrogarsi il diritto di giudicare
con epiteti definitivi e spesso offensivi la nostra opinione.
In
sintesi, chi la pensa diversamente dagli imbecilli ha diritto di
esprimere e difendere il proprio pensiero. Non è del giudizio dei minus
habèntes che dobbiamo avere paura. Anzi, di più: gli imbecilli
arcobalenati, i politicamente corretti, gli opinionisti da salotto
televisivo devono sapere che, banalmente, ci siamo definitivamente
stufati delle loro litanie, dei loro sproloqui, delle loro frasi fatte,
del loro modo d’essere.
Spesso nei dibattiti sentiamo la frase
pronunciata da questi personaggi nipotini del Marchese del Grillo ad
apertura della loro filippica “siamo tutti d’accordo sul fatto che…”.
Ecco.
No. Non siamo d’accordo su nulla di quello che affermate. Abbiamo la
nostra Verità, che non vale meno della vostra. E non condividiamo mai
nulla di quello che dite, come lo dite, quando e perché lo dite. In
poche parole, le vostre esternazioni ci annoiano, quando non ci
disgustano del tutto.
Perché noi siamo noi, e voi non siete nessuno.
Manteniamo le distanze, imbecilli.
Katia Migliore
Pubblicato da Tommesh per ComeDonChisciotte.org
NOTE:
1 https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/un-asterisco-sul-genere/4018
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