La rivolta della Bud Light
I patrioti incazzati rifiutano l'indottrinamento woke
unz.com
Budweiser non è solo l’azienda che produce la nostra birra. È l’azienda che ha sempre fatto finta di condividere i nostri valori. Ora possiamo vedere che erano tutte stronzate.
Perché la gente è così arrabbiata per la pubblicità della Bud Light?
È perché sono bigotti di mentalità ristretta che odiano i transgender?
No, non è affatto così. In realtà, la maggior parte di queste persone non passa il tempo a pensare ai transgender. Non è quello il loro interesse principale (vedere qui: “We don’t give a fu**”)
La ragione per cui queste persone sono arrabbiate è che si sentono tradite dall’azienda che produce la loro birra. È questo il vero problema. Si sentono come se l’azienda li prendesse in giro e li trattasse con disprezzo. E alle persone non piace essere derise. Le fa arrabbiare. Ecco perché Kid Rock ha distrutto 3 casse di Bud Light con il suo AR-15 in un video che è diventato virale su Internet. Non era arrabbiato con i transgender. Era arrabbiato con Budweiser.
Le aziende come Anheuser-Busch spendono un sacco di soldi per cercare di capire “chi compra la loro birra”. Il fatto è che sanno già chi sono i loro clienti: sono i patriottici colletti blu che lavorano 40 ore alla settimana, amano lo sport, la caccia e vanno in chiesa la domenica. È questa la fascia demografica che acquista la Bud Light ed è per questo che l’azienda di solito orienta i propri spot pubblicitari verso questo gruppo.
Quindi, perché collaborare con un TikToker transgender con cui i colletti blu non solo non si identificano, ma che li rende meno inclini a comprare la loro birra? Perché avrebbero fatto una cosa del genere?
In parte la risposta è che [i dirigenti di queste aziende] non hanno alcun rispetto per le persone che acquistano i loro prodotti. Questo è abbastanza comune tra le élite aziendali. Una volta tolta la maschera delle pubbliche relazioni, ci si rende conto che questi grandi dirigenti non sono diversi dalle élite di tutto il mondo che pensano che il resto di noi sia “deplorevole” o “scroccone” (come aveva detto Mitt Romney). Ecco cosa provano veramente. (Assolutamente da vedere: Matt Walsh explains the Bud Light boycott.)
In questo caso, hanno deciso di utilizzare una celebrità transgender che, e lo sapevano, avrebbe scatenato un putiferio. Sapevano che la presenza di Dylan Mulvaney avrebbe offeso i loro clienti, danneggiato le vendite e fatto crollare le loro azioni, ma sono andati avanti lo stesso perché pensano di essere più intelligenti di noi e perché vogliono promuovere il loro programma “woke”. Ora vogliono farci credere che era stato “tutto un grosso errore”.
Ma si può dire che non è stato un errore perché, due settimane dopo la comparsa di Mulvaney sui social media, la Budweiser ha lanciato una campagna pubblicitaria di follow-up con immagini patriottiche di ogni tipo, chiaramente rivolte ai suoi ex clienti. In altre parole, [i dirigenti] si sono spaventati a morte e sono entrati in “modalità controllo danni”. Il nuovo spot è emotivamente manipolativo, come nessun altro, e si rivolge ai milioni di persone che avevano appena preso a schiaffi per potergli infilare in gola la loro agenda woke. Tutto questo serve solo a dimostrare il nostro punto di vista: Budweiser sa chi beve la sua birra e quali sono le cose apprezzate dai suoi clienti. Sapeva cosa stava facendo quando aveva usato Mulvaney, ma aveva deciso di usarlo lo stesso perché il suo obiettivo principale era più importante che pugnalare alle spalle i suoi clienti più fedeli.
I critici di sinistra affermano che la feroce reazione alla pubblicità di Mulvaney dimostra che i conservatori sono bigotti transfobici. Ma questo non è affatto vero. Se Budweiser fosse stata seriamente intenzionata a promuovere l’empatia e la comprensione per i transgender, avrebbe fatto rilasciare a Mulvaney una dichiarazione in cui affermava che “condividere una birra con gli amici può aiutare a costruire la fiducia e a rafforzare la tolleranza nei confronti delle persone diverse da noi”. Questa sarebbe stata la cosa “socialmente responsabile” da fare. E non sono forse queste persone a farci sempre la predica sul fatto che bisogna essere socialmente responsabili?
Ma non l’hanno fatto perché non volevano costruire fiducia e comprensione. Invece, hanno filmato Mulvaney mentre sguazza in una vasca da bagno come un’adolescente imbranata, tracanna Bud Light e soffia bolle di sapone al cameraman. Lo scopo di questo esercizio non era quello di creare empatia tra i telespettatori ma di ridicolizzare le persone che comprano la loro birra, costringendole a guardare un cretino che fa dei versi in una vasca da bagno. Questo era il chiaro obiettivo: offendere i fedeli clienti della Bud Light al punto da non fargli comprare mai più la loro birra fetente. Li biasimate?
L’altro giorno, il governatore Ron DeSantis, quando gli è stato chiesto del boicottaggio, ha detto la stessa cosa. Ha detto: (secondo Fox News) “”Perché vorreste bere Bud Light? Voglio dire, onestamente, è come se ce lo stessero sbattendo in faccia, ed è come se queste aziende che fanno questo, se non hanno mai una risposta, continueranno a farlo”…
Ha ragione, non è vero? “Ce lo stanno sbattendo in faccia” perché questo è lo scopo, umiliare i deplorevoli che bevono la loro birra; mostrare loro cosa l’azienda pensa veramente di loro. È un tradimento completo.
(DeSantis ha poi dichiarato) “di non voler aiutare le “aziende woke” e i loro obiettivi di “cercare di cambiare il nostro Paese, di cambiare la politica e di cambiare la cultura”. (Fox News)
Ha di nuovo ragione. Questo è il vero obiettivo: “cambiare il nostro Paese… cambiare la nostra politica e cambiare la cultura”.
Fa tutto parte dello stesso fenomeno che pervade i nostri media, la nostra politica, la nostra istruzione e persino la nostra sanità pubblica. Tutto mira a minare le istituzioni tradizionali, i valori, le credenze religiose, lo stato di diritto e, naturalmente, il patriottismo. Tutti questi elementi devono essere spazzati via in modo che il nuovo ordine mondiale possa essere eretto sulle macerie della Repubblica Costituzionale. Questo è il piano generale e molti lo hanno già capito. Non dovrebbe sorprendere nessuno che l’attuale CEO responsabile del fiasco di Mulvaney sia un “ex gestore di spie della CIA”. Ecco un breve riassunto dal Daily Wire:
L’amministratore delegato di Anheuser-Busch, il cui tentativo di placare le polemiche per il fiasco di Dylan Mulvaney della Bud Light si è rivelato imbevibile come una birra lasciata al sole, prima di dirigere il colosso della birra era un gestore di spie della CIA.
Brendan Whitworth ha lavorato come ufficiale nel centro antiterrorismo della CIA, dove ha reclutato e gestito informatori prima di diventare un dirigente del settore privato, secondo quanto riportato da The Official Board….Whitworth è stato un ufficiale nel centro antiterrorismo della CIA dal 2001 al 2006, dove si è “specializzato nel reclutamento e nella gestione di fonti umane con accesso a informazioni vitali che hanno impedito e bloccato le minacce terroristiche”, secondo il suo profilo Linkedin ora rimosso”. (“Anheuser-Busch CEO Behind Failed Bud Light ‘Apology’ Is A Former CIA Spy Handler”, The Daily Wire)
Sorpresi?
Non dovreste esserlo.
Pensate davvero che tutti questi eventi folli e senza precedenti degli ultimi anni, come il Russiagate, l’impeachment di Trump, le rivolte del BLM, il fiasco del 6 gennaio, l’isteria da Covid, i lockdown, gli obblighi vaccinali, la censura attuata dal governo, le dubbie elezioni presidenziali, l’incendio degli impianti di trasformazione alimentare, il deragliamento dei treni, gli attacchi alla rete elettrica, gli spettacoli di drag queen per i bambini delle scuole, l’attenzione maniacale per le questioni di genere e gli appariscenti processi pubblici, siano solo incidenti casuali che si verificano spontaneamente durante un periodo di grandi cambiamenti sociali? O pensate che stiamo vivendo un’operazione orchestrata furtivamente (una psy-op) condotta da agenti dello Stato che agiscono per conto dei loro benefattori dell’élite?
Il fiasco di Dylan Mulvaney si inserisce perfettamente in questa operazione di destabilizzazione globale che mira a generare quanta più anarchia possibile. È proprio un’operazione da manuale della CIA. Guardate questo breve trafiletto tratto da un articolo di The Saker (“Operazione Gladio: la guerra segreta della NATO per il fascismo internazionale”, The Saker).
La violenza anarchica casuale doveva essere la soluzione per generare uno stato di instabilità che permettesse la creazione di un sistema completamente nuovo, un ordine autoritario globale. Yves Guerin-Serac, un fascista dichiarato, non sarebbe stato il primo a usare tattiche false-flag che venivano attribuite ai comunisti e utilizzate per giustificare un controllo più severo della polizia e dell’esercito da parte dello Stato….” (“Operazione Gladio: la guerra segreta della NATO per il fascismo internazionale”, The Saker)
Lo ripeto: la prima fase dell’attività politica dovrebbe essere quella di creare condizioni che favoriscano il caos in tutte le strutture del regime… Questa distruzione dello Stato deve essere effettuata sotto la copertura di attività (comuniste)…. L’opinione popolare deve essere polarizzata in modo tale da presentarci come l’unico strumento in grado di salvare la nazione.
In altre parole, l’obiettivo dell’operazione è sconvolgere le relazioni e le interazioni sociali, stimolare il senso di incertezza, polarizzazione e terrore, trovare un gruppo che possa fare da capro espiatorio del vasto collasso sociale e quindi presentarsi come la scelta migliore per ristabilire l’ordine. Questo è il percorso verso un governo autoritario, come quello che le élite miliardarie hanno in serbo per tutti noi.
È per questo che queste mega-corporazioni ci stanno cacciando in gola tutta questa porcheria “woke”. Fa parte del piano.
Woke significava originariamente “attenzione ai pregiudizi razziali e alla discriminazione” ma il termine si è evoluto in un dogma secolare intollerante che è stato efficacemente utilizzato per censurare la libertà di parola, minare il giusto processo (Me Too), cancellare chiunque si discosti dalla dottrina accettata, quella di sinistra, e attaccare i principi cristiani fondamentali su cui è stato costruito il Paese. Le élite globaliste usano il fenomeno woke come una palla da demolizione per distruggere la nostra storia, la nostra cultura, le nostre tradizioni, le nostre credenze religiose, i nostri monumenti, i nostri eroi e i nostri fondatori. Vogliono sostituire il nostro idealismo con sentimenti di vergogna, umiliazione e colpa. Vogliono cancellare il nostro passato, i nostri valori collettivi, il nostro patrimonio, il nostro impegno per la libertà personale e l’idea stessa di America. Vogliono radere tutto al suolo e costruire il loro nuovo ordine sulle macerie. Questo è ciò che sta realmente accadendo.
La
Rivolta della Bud è un punto di svolta critico nella guerra in corso
contro il popolo americano. Suggerisce che la resistenza sta
gradualmente crescendo e che la gente si sta preparando a riprendere il
proprio Paese.
Era ora.
Mike Whitney
Fonte: unz.com
Link: https://www.unz.com/mwhitney/the-bud-light-revolt/
20.04.2023
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
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