Combattere il sistema-euro ed il Potere per vie legali: l’ultima follia di certi “imbonitori di folle”
L’uscita dal sistema-euro ed il recupero della nostra sovranità monetaria, è con pieno consenso il tema più socialmente discusso sia da chi vuol cambiare realmente che da parte di coloro che invece lo usano (in buona o malafede fa poca differenza), solo per ottenere visibilità e come trampolino di lancio per scalare poltrone sempre più comode.
All’interno della seconda categoria abbiamo assistito e tutt’ora siamo costretti ad assistere alle più svariate – ed inutili alla causa – fantasie in materia di dottrina economico-monetaria, le quali spesso portano a far sì che la confusione tra la gente invece che dipanarsi, aumenti.
Con il nefasto risultato finale di portare acqua al Mulino della Frode gestito dai poteri che ci comandano.
Il “Potere” sa benissimo cosa può essere dannoso per se stesso e cosa invece non lo è; del resto sono i suoi stessi appartenenti che progettano e modellano la dottrina e le scienze in modo da rendere plausibile alla maggioranza ignara, la frode messa in atto per il loro esclusivo interesse.
Potrei fare decine e decine di esempi, ma per non ripetere all’infinito cose già evidenziate, è sufficiente citare l’ultimo: Mario Draghi, che sa perfettamente, essere la moneta moderna un tax-credit, non ha esitato un istante appena approdato alla carica di premier, nel distruggere lo strumento dei crediti fiscali indicando subito, come prioritaria, la strada del blocco alla loro trasferibilità.
Strada che poi, sappiamo bene, essere stata percorsa e portata a termine, dall’attuale governo, che ne ha decretato il blocco definitivo.
Lo Stato che emette crediti fiscali e con essi spende – ovvero, il tornare ad emettere moneta direttamente senza chiederla in prestito ai mercati – avrebbe portato al risultato immediato del recupero della tanto agognata ed indispensabile sovranità monetaria.
Anche se sul tema appena esposto se ne sono sentite tante, pochissimi per non dire nessuno, sono stati in grado di porre in evidenza quella che appunto è la reale motivazione che ha mosso la decisione del governo attuale nel decretare lo stop definitivo alla trasferibilità dei crediti fiscali.
Lo Stato che emette moneta o crediti fiscali se volete (è la tessa identica cosa!), fa venir meno quella decisione di politica fiscale di pagare 80 miliardi circa di interessi all’anno che, ricordo al lettore, vanno nelle tasche del 5% dei rentier di casa nostra e per un altro 65% al mondo finanziario italiano ed estero, e solo il 30% circa a BCE e Bankitalia (che come sappiamo sono gli unici soggetti che per loro natura, poi tornano indietro gli interessi al Tesoro).
Oggi questa percentuale in mano a BCE e Bankitalia è salita al 30% in virtù dei vari programmi di acquisti titoli messi in atto da Francoforte (di fatto una monetizzazione del cd debito pubblico), ma sappiamo bene che sono già in atto politiche monetarie contrarie di tightening (Qt), che porteranno ad aumentare le quote di debito pubblico in mano ai privati e di conseguenza anche la quota interessi.
Per coloro che hanno come ragione di vita il saccheggio di popoli e nazioni fondato su un finto debito, uno Stato che si finanzia a zero attraverso l’emissione di moneta, non è accettabile!
L’ultima trovata della categoria dei sovranisti per comodo – per imbonire chi li segue e pende quotidianamente dalle loro labbra – in tema di recupero della nostra sovranità monetaria, sarebbe quella di ingaggiare una battaglia legale (non si sa bene con chi), mostrando all’interno dei meandri dei vari trattati firmati tra i paesi membri in contrapposizione alla nostra costituzione ed al diritto internazionale, come la sovranità monetaria stessa sia tutt’ora nelle mani del nostro paese.
Chi ha voglia ascolti questo intervento, di natura prettamente legale, del prof. Francesco Carraro appartenente al gruppo Moneta Positiva di Fabio Conditi, tenuto nelle apposite aule adibite alle conferenze situate nella sede del Parlamento, in occasione del Convegno “Un Mondo Positivo“:
Pur apprezzando lo sforzo e la passione che il professore mette nella sua esposizione – e non entrando certamente nel merito della questione legale – mi sento in dovere di gridare con forza, l’inutilità di tale esposizione per la causa.Abbattere l’euro per tornare alla Lira – che ricordo rappresenta una pura e semplice decisione politica – attraverso una battaglia legale nei Tribunali italiani prima ed europei poi, è certamente una delle più grandi follie che la mente umana possa partorire.
Per questo il “deep state” di casa nostra, li lascia parlare liberamente nelle sue stanze!
Questi personaggi sono innocui, non farebbero male ad una mosca, men che mai attraverso queste iniziative, dove la filosofia primeggia sulla pratica; figurarsi arrivare a scalfire minimamente la potenza di fuoco dei poteri deviati che controllano le nostre istituzioni. Anzi, se volessimo puntare il dito fino in fondo, quello che il prof. Carraro propone, è addirittura perfettamente in linea con il pensiero di Davos, che equipara lo Stato ad un padre di famiglia o un normale cittadino, che in questo caso dovrebbe ricorrere ad un Tribunale per avere giustizia.
Ma ci rendiamo conto di quello che questi individui ci stanno dicendo! Lo Stato che è colui che fa le leggi in base a decisioni politiche ed è titolare della legge stessa e dei luoghi dove si amministra (i Tribunali); per avere giustizia dovrebbe seguire questo percorso quando, nello stesso tempo, con una semplice decisione politica contraria avrebbe già risolto il problema per cui ricorre.
Per l’entrata nell’euro è stato chiesto forse un parere legale al professor Carraro di turno?
Certo che no! I nostri rappresentanti non hanno avuto nemmeno il buon gusto di salvare le loro facce, interpellando il popolo sovrano attraverso un referendum. E quella fu una decisione che ha cambiato di netto la nostra vita.
Semplicemente i politici che allora erano al governo, attraverso un mandato parlamentare, hanno deciso per tutti gli italiani. Eppure oggi, stiamo vedendo quanto questa decisione contrasti con i principi fondamentali della nostra carta costituzionale. Basterebbe prendere lo studio fatto da MMT Italia sull’uscita dall’euro per comprendere quanto i nostri rappresentanti di allora si siano allontanati dalla nostra Costituzione, senza che nessuno giudice in questi anni abbia alzato un dito. [1]
I giudici e chi amministra la giustizia, per lo più, fanno parte del “Sistema” e chi non ne vorrebbe far parte, come minimo, si adegua. Lo stesso sistema di potere che ci tiene dentro la gabbia dell’euro.
Lo stesso discorso vale anche per tutti coloro che continuamente ci sbattono in faccia la firma sui trattati europei, che coinvolgono altri paesi e dai quali sarebbe impossibile tornare indietro.
Una banale scusa per convincerci che dobbiamo accettare la realtà attuale!
Tra stati quasi mai, per non dire mai, ha valore la legge, tantomeno le controversie si risolvono nei tribunali! E qui gli esempi potrebbero essere infiniti: ultimo ma non per questo meno importante, è il tema riguardante le sanzioni alla Russia, dove i cittadini russi, in barba ad ogni diritto sancito da qualsiasi codice civile in vigore nel mondo, si sono visti bloccare i loro risparmi denominati in valuta e i loro beni detenuti nei paesi sanzionatori.
Addirittura, con modalità che ci fanno tornare indietro di secoli in materia di diritto civile, si prefigura un loro sequestro con la scusa di usarli per ricostruire l’Ucraina distrutta dalla guerra.
Una sorta di decisione unilaterale con la quale USA e UE, senza passare da nessun tribunale, condannerebbero la Russia ed i russi, al risarcimento dei danni di guerra.
Pensate che gli Stati Uniti, il cui sport preferito è fare le guerre in giro per il mondo, per ovvie ragioni di opportunità, non riconoscono nemmeno la Corte internazionale di giustizia, nota anche con il nome di Tribunale internazionale dell’Aia, ovvero quello che è il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite.
Quindi, in quale Tribunale, secondo voi, dovrebbero andare i cittadini russi per farsi le loro ragioni? E quante speranze di imparzialità nel giudizio potrebbero avere, di fronte ad una controversia tra stati, gestita in luoghi di giustizia riconosciuti dagli stati stessi, solo quando fa comodo?
Cerchiamo di essere seri, per favore, e guardiamo come stanno le cosa nella realtà:
Se lo Stato russo intendesse risolvere la questione per il bene dei propri cittadini, che si sono visti portar via risparmi e proprietà, avrebbe solo due strade da percorrere: una che passa attraverso la follia di una guerra mondiale, l’altra invece, applicando il buon senso e la conoscenza di quello che è realmente la moneta moderna, porta direttamente alla strada, certamente più sensata, di risarcire i danneggiati mediante la semplice creazione di rubli dal nulla.
Quindi, come vedete, possiamo stare mesi ed anni a sviscerare costituzioni, codici, trattati e regolamenti, e certamente troveremo l’appiglio che ci darebbe ragione a livello legale.
Da qui in poi, tanto per citare il titolo di una delle più belle canzoni scritte da Paul McCartney ‘The long and winding road’ – inizierebbe la lunga e tortuosa strada (ma soprattutto priva di certezze e con possibilità di sconfitta per i ricorrenti vicina al cento per cento), per ottenere giustizia nei tribunali.
Nel frattempo, certi personaggi magari avranno raggiunto le loro poltrone, ma le vite di chi li ascolta ed il futuro dei loro figli, saranno definitivamente compromessi.
di Megas Alexandros
Note:
[1] Microsoft Word – MODELLO MOSLER ITA FINALE.docx (mmtitalia.info)
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