La sostituzione etnica e la storia segreta del Conte Kalergi
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di Cesare Sacchetti
L’espressione “sostituzione etnica” è tornata di nuovo sulle prime pagine dei quotidiani. A pronunciarla stavolta è stato uno degli uomini più vicini al cerchio magico meloniano, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che è anche il cognato della stessa Giorgia Meloni dal momento che è sposato con la sorella di quest’ultima, Arianna.
Non appena queste parole sono uscite dalla bocca di Lollobrigida il sottosegretario si è subito prostrato ai piedi della lobby liberale del politicamente corretto che domina i media e tutte le liberal-democrazie europee.
Lollobrigida ha detto di non sapere chi sia Kalergi e ciò oltre che improbabile appare piuttosto ipocrita dal momento che esiste persino un premio dedicato a questa figura che ogni anno viene dato ai vari esponenti politici europei. Ora non si può pretendere certo dagli esponenti del governo Meloni un esercizio di schiettezza e di schiena dritta di fronte al dispotismo liberale.
La stessa polemica del sottosegretario è completamente artefatta e serviva, almeno nelle intenzioni, solo a ridare un po’ di fiato al governo Meloni per raffigurarlo come un esecutivo in contrapposizione a tale disegno quando lo stesso esecutivo in realtà non solo non sta facendo nulla per arrestare l’agenda immigrazionista ma la sta attuando ad un ritmo persino più forsennato degli altri governi.
Tutti i precedenti esecutivi hanno aperto le porte dell’Italia ai moderni trafficanti di esseri umani che hanno scelto la formula “umanitaria” delle ONG lautamente finanziate da George Soros per mascherare i loro sporchi traffici.
Il centrodestra aveva solo due o tre apparenti veli di Maya che lo separavano dal centrosinistra. Il controllo dell’immigrazione clandestina, la riduzione della pressione fiscale e il non completo asservimento alla ideologia gender il cui unico vero scopo non è altro che distruggere le identità maschili e femminili così da condurre la società Occidentale verso il suo completo annichilimento demografico.
Ora coloro che credevano alla favola del “meno peggio” raccontata dai vari propagandisti del centrodestra che popolano Twitter, Facebook e Telegram hanno avuto probabilmente un brusco risveglio nell’apprendere che il centrodestra liberale ha rimosso anche quei tre fragili paraventi.
Stiamo assistendo alla definitiva fusione tra il centrodestra e il centrosinistra che si rinchiudono nel bunker del liberalismo sperando che la tempesta della storia passi e risparmi la crisi politica e filosofica del pensiero che ha sfigurato la faccia dell’Europa negli ultimi 50 anni.
Kalergi: il padre dell’immigrazione di massa
Ciò però che rileva in questa riflessione è la figura dell’uomo di cui i media e anche i vari filosofi liberali e marxisti si rifiutano di parlare.
E’ il Conte Richard von Coudenhove-Kalergi, un nome che probabilmente all’uomo della strada dirà poco o nulla ma che in realtà ha influenzato come pochi la storia d’Europa nel XX secolo.
Ciò che stiamo vivendo oggi è la diretta conseguenza di quanto teorizzato ieri da questo oscuro personaggio che ha dedicato la sua vita a concepire la moderna Unione europea.
Kalergi era di origini miste e probabilmente già questo fatto ha influenzato tutta la sua filosofia successiva. Nato nel 1894 a Tokyo, figlio di un diplomatico austriaco e di una ricca ereditiera giapponese, iniziò a studiare già in giovane età filosofi tedeschi quali Kant, Nietzsche, e Schopenhauer.
C’è una ricca ed esaustiva biografia pubblicata su Wikipedia che racconta con dovizia di particolari e importanti dettagli il percorso della sua vita.
E ciò è alquanto inusuale se si pensa che la cosiddetta “enciclopedia libera” è lontano dall’esserlo dal momento che tutti i contenuti che sfidano la narrazione dei media mainstream vengono presto bollati come “complottisti” e “no vax”.
Il vocabolario al quale l’establishment attinge per screditare o etichettare l’avversario è più o meno sempre lo stesso, ma tali insulsi termini alla vista dei fatti conclamati che smentiscono tutta la propaganda mediatica ormai appaiono sempre più vuoti e privi di ogni senso logico.
La stessa regola del sistema vale ovviamente anche per Kalergi. Chi ne parla dev’essere un “complottista” nonostante tutta la vita del conte austriaco sia semplicemente la prova di fatto che è il suo pensiero che ha ispirato la moderna UE.
La sua visione è quella dell’internazionalismo politico. Per il nobile austriaco, gli Stati nazionali erano degli ingombranti depositari di odio etnico e di tensioni tra le nazioni.
Questa sua impostazione che vede le nazioni come un “relitto” della storia da eliminare lo rendono un perfetto candidato per la massoneria nella quale si iscrive già nel 1921 con la loggia Humanitas.
Due anni dopo, Kalergi pubblica quel manifesto che può essere considerato la bibbia dell’UE: Pan-Europa.
In questo documento, il filosofo afferma che il futuro non appartiene più agli Stati nazionali ma piuttosto ad un unico conglomerato sovranazionale che avocherà ad esso le singole sovranità nazionali. Le sue idee attirano massimi esponenti della cultura e del mondo scientifico dell’epoca quali Albert Enstein e Thomas Mann che negli anni successivi attingerà molto dalle idee mondialiste del conte quando redigerà il suo manifesto intitolato “La città dell’uomo”.
È con Kalergi che nasce quindi il primo storico archetipo degli Stati Uniti d’Europa.
L’espressione stessa “Stati Uniti d’Europa” è coniata da lui e quando sentiamo i moderni “protagonisti” della politica italiana ed europea ripetere queste tre parole non sentiamo altro che la continuazione di un pensiero nato negli anni 20 del secolo scorso.
Quando ascoltiamo Laura Boldrini, Guy Verhofstadt ed Emma Bonino dire che l’Europa deve compiere il suo definitivo passo verso il compimento di questo superstato europeo non sentiamo altro che l’espressione politica dei moderni figli di Kalergi.
Un Kalergi che però viene ammirato in privato e meno acclamato in pubblico forse perché la sua storia contiene troppo scomode verità per essere rivelate alle masse.
L’Europa unita della filosofia kalergica non è la vera Europa fondata sulla cristianità e sulle tradizioni greco-romane.
È una Europa laica, laicista e profondamente anti-cristiana. Sotto la ipocrita facciata della laicità si nasconde difatti il vero fine del liberalismo. Quello di privare l’Europa della sua identità cristiana per sostituirla con un’altra, solo apparentemente a-religiosa perché poi nell’ultima fase del liberalismo si giunge verso una sorta di religione occulta neo-pagana.
Lo vediamo oggi, intorno a noi tutti i giorni. L’Europa liberale odia Dio e lo vuole sostituire con tale culto neo-luciferiano.
Siamo circondati da immagini ed espressioni dissacratorie ogni giorno. Nelle scuole gli insegnanti che recitano delle preghiere vengono sospesi mentre coloro che invece inoculano la teoria gender ai bambini non vengono toccati. Ogni singola istituzione marcia verso la completa sottomissione a questo culto che vuole legalizzare la pedofilia ed asportare ogni singolo legame con il passato e la tradizione cristiana.
Lo stesso vale per il cannibalismo. Sentiamo dire apertamente che è necessario mangiare carne umana per ridurre la fame nel mondo oppure sentiamo dire che è necessario legalizzare tutte le droghe per mettere fine alle mafie che in realtà prosperano ancora di più con la legalizzazione.
Alla fine, il modernismo liberale contiene in sé tutti i principi che vengono condannati dal cristianesimo e anche un non credente privo di pregiudizi non potrà non notare questa eclatante evidenza.
Ad ogni passo in avanti del liberalismo e del suo avversario di facciata, il marxismo, l’identità cristiana ne ha compiuto uno indietro fino ad arrivare al trionfo del blasfemo attuale.
E lo stesso vale per l’immigrazione. L’uomo “europeo” di cui parlano le élite non è europeo. Non condivide nulla delle caratteristiche storiche ed etniche dei suoi antenati nei secoli scorsi. È un homo novus che abita attorno al meticciato citato da Corrado Augias, altro figlio ideologico del kalergismo.
E il primo a teorizzare che l’uomo del futuro in Europa non doveva essere quello del passato è stato proprio ovviamente il conte Kalergi. Kalergi affermava che il popolo degli Stati Uniti d’Europa avrebbe dovuto essere di razza mista.
Popoli africani e asiatici avrebbero dovuto mischiarsi con quelli europei per dare vita al cosiddetto “melting pot”, il miscuglio selvaggio nel quale tutti i popoli si fondono a vicenda fino a cancellare le rispettive tradizioni.
Ciò sembra trovare la sua spiegazione nella filosofia stessa degli Stati Uniti d’Europa. Se il conglomerato sovranazionale europeo deve essere una struttura che annulla le nazioni e i suoi popoli, il popolo di tale struttura non dovrà portare con sé nulla del passato di questi popoli e delle loro nazioni.
Dovrà essere un qualcosa di indefinito senza una chiara identità che spicchi sopra le altre. Dovrà essere l’annullamento collettivo delle memorie etniche e storiche dei popoli.
E il meticciato serve proprio a questo. A cancellare prim’ancora che le etnie l’eredità della storia e delle tradizioni che ogni singolo Paese europeo custodisce.
Il meticciato non è altro che un’arma di questa opera di ingegneria sociale.
Ciò spiega anche perché oggi le pubblicità e le varie produzioni cinematografiche siano invase di messaggi a sfondo interrazziale.
Non si tratta altro che dell’esternazione di quella propaganda kalergica che detesta profondamente qualsiasi cosa possa tenere accesa e viva la fiamma della tradizione.
L’alta finanza dietro la fine degli Stati nazionali
Ciò che vediamo oggi davanti ai nostri occhi è il diretto risultato di una filosofia che ha almeno cento anni. E tale filosofia ha dei finanziatori che sono spesso dietro le quinte del palcoscenico della politica ma che sono in realtà i veri signori delle democrazie liberali.
Sono gli uomini delle banche. E qui torniamo al curioso fatto che riguardava Wikipedia di cui si accennava in precedenza.
Nella vecchia voce che riguarda Kalergi si spiega correttamente come durante la sua opera di divulgazione pan-europea, il nobile austriaco fu aiutato dal barone Louis de Rothschild che lo introdusse ad un altro potente membro di un’altra famosa dinastia di banchieri, Max Warburg.
Warburg era entusiasta delle idee del conte e decise di finanziare il suo progetto con 60mila marchi d’oro. Ora se si prova a cercare nuovamente questa informazione nella voce aggiornata da Wikipedia che riguarda Kalergi, si vedrà che essa è stata rimossa.
La parte che è stata cancellata nella voce di Wikipedia su Kalergi
Qualcuno non vuole far sapere al grande pubblico quale potere c’è dietro questa filosofia del meticciato.
E’ un potere molto più forte e dominante, quello dell’alta finanza. Sono gli uomini che hanno cambiato la storia d’Europa e del mondo e che raramente vengono citati nei libri dei vari storici appartenenti all’intellighenzia liberale.
Eppure sono i signori delle banche che hanno messo a disposizione i loro immensi capitali per giungere alla costruzione dell’UE. Sono loro che vogliono cancellare ogni retaggio dell’Europa cristiana.
La immigrazione di massa dunque appartiene ad una precisa agenda che si propone di sradicare la vera identità europea degli ultimi due millenni, legata indissolubilmente a Roma, per sostituirla con quella che può essere definita come una vera e propria anti-Europa.
La lettura economicistica di un’immigrazione di massa voluta per disoccupare il lavoratore locale e abbassare il salario non è affatto errata ma passa in secondo piano di fronte allo scopo principale.
Quello di una pulizia etnica mascherata da falso umanitarismo.
Ed è a questo scopo che sono devoti tutti i vari membri dei partiti presenti in Parlamento. Sono tutti devoti ad un progetto che è intrinsecamente nemico della storia e dei popoli europei e anche di coloro che vengono importati dall’Africa, trattati come bestiame pur di dar vita all’ibrido interrazziale di Kalergi.
La “pace” è soltanto l’ipocrita facciata di cui costoro si ammantano. Questa visione è autoritarismo puro. Più autoritaria di ogni regime del secolo scorso perché questa non si propone soltanto di dominare i popoli.
Si propone di sterminarli per tenerli nel recinto di una società neo-malthusiana nella quale le nascite sono regolamentate dallo Stato così come ovviamente le morti dei malati che sono un costo agli occhi di tale idea e vanno dunque eliminati attraverso l’eutanasia.
Il culto dei diritti umani finisce per rivelare quindi tutto il suo vero volto disumano.
Quando Kalergi disegnò la ripartizione del mondo secondo la sua visione, concepì cinque superstati sovranazionali che avrebbero dovuto comprendere le diverse zone del pianeta.
C’era la zona dell’unione americana, quella dell’unione asiatica, quella dell’unione africana, quella del Commonwealth britannico e fine quella dell’unione pan-europea.
C’era la dissoluzione di tutti gli Stati del mondo che avrebbero dovuto essere fusi in dei grandi aggregati che sono gestiti in ultima istanza da coloro che non appaiono sul palcoscenico. Sono i finanziatori, i veri signori della politica che hanno l’ultima parola su chi può o meno partecipare alla competizione elettorale.
Sono banchieri quali i Rothschild, i Warburg e i Baruch.
E’ più semplice di quanto si pensi. Lo scopo ultimo è il dominio del mondo e l’instaurazione di una religione anti-cristica.
A questa visione oggi stanno lavorando Giorgia Meloni e le altre parti di uno stato profondo italiano sempre più afflitto da una irreversibile crisi strutturale.
Lavorano ad una visione che vuole far sparire la cultura italiana custode eletta e prediletta della religione cattolica e del mondo greco-romano.
Lavorano ad una visione che sembra essere stata già condannata dalla storia. Le nazioni reclamano nuovamente la loro identità e storia. Le nazioni vogliono tornare a vivere. Le nazioni non vogliono perire sull’altare di Kalergi.
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