La NATO occupa il mare attorno a Cagliari: accesso vietato per le esercitazioni militari
La Nato è ufficialmente sbarcata in Sardegna per effettuare alcune maxi-esercitazioni militari, che avranno una durata di due mesi. Per questo motivo, enormi spazi acquei dell’isola sono ufficialmente inaccessibili ai cittadini. Lo ha decretato un’ordinanza della Guardia Costiera, che ha chiuso l’area marittima compresa tra Teulada e Costa Rei – con una zona di “interdizione integrale” nel cuore del Golfo degli Angeli, di fronte al Poetto – che sarà teatro del passaggio delle navi militari.
In queste ore, nell’isola sta per entrare nel vivo l’esercitazione della Marina Militare italiana “Mare Aperto 2023“. Oltre a coinvolgere pezzi dell’Esercito, dell’Aeronautica Militare, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, le operazioni vedranno impegnati personale e forze di 23 nazioni (di cui 12 Paesi Nato e 11 Partner), 41 unità navali, aerei ed elicotteri dell’aviazione navale, reparti della Brigata Marina San Marco, incursori e subacquei, mezzi navali e aeromobili del Corpo delle Capitanerie di Porto. A partecipre saranno in tutto circa 6.000 militari.
Poi, dal 27 aprile al 14 maggio, le truppe di Germania, Olanda e Norvegia (ospitate in un grande campo militare allestito già a marzo), unitamente ai militari di Lettonia, Grecia, Repubblica Ceca, Norvegia, Lussemburgo e, chiaramente, Italia, prenderanno parte all’esercitazione “Noble Jump 2023”, che coinvolgerà poligoni, porti e aeroporti civili. Dall’8 al 26 maggio sarà poi la volta dell’attività addestrativa militare “Join Stars“, considerata quella “di maggiore rilevanza Nazionale”, a dominio Multinazionale, interforze e inter-agenzia, la cui organizzazione è in capo allo Stato Maggiore della Difesa.
Le zone marittime vietate nell’area di Teulada si chiamano Alfa e Bravo. Ci sono poi Charlie (davanti a Chia) e Delta (al largo di Nora), mentre Foxtrot e Trial si trovano davanti a Costa Rei. Per questi tratti “le unità in navigazione in prossimità dei limiti esterni degli specchi acquei cui si trova l’unità navale militare debitamente segnalata, devono procedere ad una distanza non inferiore a 1000 metri dalla stessa”. Al centro del Golfo di Cagliari, ci sono poi le aree Echo 1 e 2: la prima è vietatissima.
La rabbia degli antimilitaristi è stata ulteriormente accesa dal dettato del resoconto dell’ultima riunione del Comitato misto paritetico sulle servitù militari della Sardegna, che esamina i programmi delle installazioni militari al fine di conciliarli con i piani di assetto territoriale della Regione. Nel documento si legge infatti che tali esercitazioni rappresentano “straordinarie opportunità” per la “positiva ricaduta economica sul territorio che la presenza di migliaia di persone assicurerà con la fornitura di pasti, servizi di lavanderia, lavori edilizi per migliorare la ricettività, tutti servizi forniti a livello locale”.
[di Stefano Baudino]
La NATO occupa il mare attorno a Cagliari: accesso vietato per le esercitazioni militari
La Nato è ufficialmente sbarcata in Sardegna per effettuare alcune maxi-esercitazioni militari, che avranno una durata di due mesi. Per questo motivo, enormi spazi acquei dell’isola sono ufficialmente inaccessibili ai cittadini. Lo ha decretato un’ordinanza della Guardia Costiera, che ha chiuso l’area marittima compresa tra Teulada e Costa Rei – con una zona di “interdizione integrale” nel cuore del Golfo degli Angeli, di fronte al Poetto – che sarà teatro del passaggio delle navi militari.
In queste ore, nell’isola sta per entrare nel vivo l’esercitazione della Marina Militare italiana “Mare Aperto 2023“. Oltre a coinvolgere pezzi dell’Esercito, dell’Aeronautica Militare, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, le operazioni vedranno impegnati personale e forze di 23 nazioni (di cui 12 Paesi Nato e 11 Partner), 41 unità navali, aerei ed elicotteri dell’aviazione navale, reparti della Brigata Marina San Marco, incursori e subacquei, mezzi navali e aeromobili del Corpo delle Capitanerie di Porto. A partecipre saranno in tutto circa 6.000 militari.
Poi, dal 27 aprile al 14 maggio, le truppe di Germania, Olanda e Norvegia (ospitate in un grande campo militare allestito già a marzo), unitamente ai militari di Lettonia, Grecia, Repubblica Ceca, Norvegia, Lussemburgo e, chiaramente, Italia, prenderanno parte all’esercitazione “Noble Jump 2023”, che coinvolgerà poligoni, porti e aeroporti civili. Dall’8 al 26 maggio sarà poi la volta dell’attività addestrativa militare “Join Stars“, considerata quella “di maggiore rilevanza Nazionale”, a dominio Multinazionale, interforze e inter-agenzia, la cui organizzazione è in capo allo Stato Maggiore della Difesa.
Le zone marittime vietate nell’area di Teulada si chiamano Alfa e Bravo. Ci sono poi Charlie (davanti a Chia) e Delta (al largo di Nora), mentre Foxtrot e Trial si trovano davanti a Costa Rei. Per questi tratti “le unità in navigazione in prossimità dei limiti esterni degli specchi acquei cui si trova l’unità navale militare debitamente segnalata, devono procedere ad una distanza non inferiore a 1000 metri dalla stessa”. Al centro del Golfo di Cagliari, ci sono poi le aree Echo 1 e 2: la prima è vietatissima.
La rabbia degli antimilitaristi è stata ulteriormente accesa dal dettato del resoconto dell’ultima riunione del Comitato misto paritetico sulle servitù militari della Sardegna, che esamina i programmi delle installazioni militari al fine di conciliarli con i piani di assetto territoriale della Regione. Nel documento si legge infatti che tali esercitazioni rappresentano “straordinarie opportunità” per la “positiva ricaduta economica sul territorio che la presenza di migliaia di persone assicurerà con la fornitura di pasti, servizi di lavanderia, lavori edilizi per migliorare la ricettività, tutti servizi forniti a livello locale”.
[di Stefano Baudino]
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