Ecco quanto costa destabilizzare il mondo
di Matthew Ehret - 29/12/2022
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Fonte: Come Don Chisciotte
La settimana scorsa abbiamo nuovamente assistito ad un episodio di follia bipartisan, quando il Congresso degli Stati Uniti ha risposto alla richiesta di Biden di 37 miliardi di dollari di aiuti aggiuntivi all’Ucraina erogandone addirittura 45, portando così il sostegno totale degli Stati Uniti al suo reparto usa e getta gestito da Davos ad un totale di 111 miliardi di dollari.
L’aiuto faceva parte di un disegno di legge di spesa omnicomprensivo approvato da entrambe le camere del Congresso per la gigantesca somma di 1,7 trilioni di dollari e includeva 858 miliardi di spese per la difesa, che superano di gran lunga qualsiasi somma mai spesa da un governo degli Stati Uniti in tutta la storia della nazione.
Di questi 858 miliardi, 817 vengono assegnati direttamente al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, mentre altri 29 andranno a programmi di sicurezza nazionale all’interno del Dipartimento dell’Energia.
Continuando ad armare Taiwan
I fondi del NDAA [National Defense Authorization Act] del 2023 saranno utilizzati nel Pacifico per “rafforzare” Taiwan, con 12 miliardi di dollari da utilizzarsi per l’acquisto di armi prodotte dal complesso militare-industriale degli Stati Uniti (questi 12 miliardi di dollari sono “prestiti” che, ovviamente, Taiwan dovrà rimborsare nel corso dei prossimi cinque anni). Di questo fondo, 100 milioni di dollari saranno erogati direttamente agli appaltatori della Difesa per la realizzazione di una “scorta di emergenza” utilizzabile da Taiwan “in caso di qualsiasi conflitto futuro.”
Taiwan, nel 2024,sarà anche invitata a partecipare alla prossima esercitazione militare Rim of the Pacific, guidata dagli Stati Uniti e quindi in una più ampia strategia della “NATO del Pacifico” destinata a circondare la Cina continentale. Queste manovre militari e il più ampio arsenale anti-cinese di colonie fantoccio della NATO del Pacifico (noto anche come Quad) saranno potenziati con ulteriori 11,5 miliardi di dollari che saranno assegnati alla Pacific Deterrence Initiative “per contrastare la maligna influenza cinese nel Pacifico.”
Proprio come l’Ucraina era stata teatro di rivoluzioni colorate dirette dagli Stati Uniti nel 2004 e nel 2014, allo stesso modo, nel 2014, Taiwan era stata coinvolta in un simile cambio di regime dalla “Rivoluzione dei girasoli” finanziata dal NED, che aveva visto il Partito del Kuomintang destituito dal potere, proprio mentre era in fase di definizione un l’accordo di integrazione economica con la Cina continentale .
Alcuni miliardi sono stati destinati all’acquisto di aerei da combattimento F-35 della Lockheed Martin Corp (LMT.N) realizzati dalla General Dynamics ma, al di là dell’aeronautica, uno dei maggiori e più pericolosi incrementi di spesa di quest’anno è assorbito dalla fissazione per la “guerra nello spazio.” 5,3 miliardi di dollari saranno destinati alla “forza spaziale” e allo sforzo in corso per militarizzare lo spazio come nuova dimensione nella guerra nel 21° secolo (una spesa di 333 milioni di dollari in più rispetto a quanto originariamente richiesto dai funzionari militari della forza spaziale).
Le recenti esercitazioni congiunte di “guerra spaziale” USA-Canada-Australia per prepararsi ad un’imminente guerra in Europa si sono svolte all’inizio di dicembre 2022 presso la base delle forze spaziali di Schriever in Colorado, e questo ci dice che della “diplomazia spaziale” di JFK, del programma di cooperazione Apollo-Soyuz del 1976 o persino degli aspetti migliori dell’Artemis Accord del presidente Trump non rimane che il ricordo.
L’NDAA del 2023 risale, a tutti gli effetti, al RAD dell’anno 2000
Sarebbe una bugia affermare che questo programma di sterminio umano è nato nel 2022, o anche sotto le precedenti amministrazioni Trump o Obama.
Se si desidera cogliere il germe della dottrina politica odierna, sarebbe necessario rivisitare il rapporto del settembre 2000, Rebuilding America’s Defenses (RAD), del Think Tank Project for a New American Century, in cui i cultisti della fine della storia che allora erano al timone del governo affermavano:
“RAD” immagina un futuro in cui gli Stati Uniti hanno il controllo completo di terra, mare, aria, spazio e cyberspazio del pianeta Terra. Trova discutibili i limiti imposti dal trattato ABM e sollecita una nuova interpretazione del programma di scudo di difesa “Guerre stellari” di Reagan.
Oltre a chiedere l’uscita degli Stati Uniti dal Trattato ABM (prontamente eseguita sulla scia dell’11 settembre), gli autori del documento RAD delineavano in modo chiaro e dettagliato la logica alla base della necessità di un nuova branca dell’esercito nota come forza spaziale. Secondo gli autori gli Stati Uniti avrebbero dovuto:
“Controllare i nuovi ‘domini internazionali dello spazio e del cyberspazio e aprire la strada alla creazione di un nuovo ente militare – le forze spaziali statunitensi – con la missione del controllo spaziale.”
Nel delineare la dottrina del “Full Spectrum Dominance” il rapporto PNAC riportava a pagina 51:
Difese missilistiche globali – “Deve essere costruita una rete contro attacchi limitati, in grado di proteggere gli Stati Uniti, i suoi alleati e le forze schierate in prima linea. Questo deve essere un sistema multistrato di componenti terrestri, marittimi, aerei e spaziali.”
Guardando alla necessità di espandere e modernizzare le forze nucleari a causa del possibile pericolo rappresentato da Cina, Russia, Iran, Corea del Nord e Iraq, gli autori del documento RAD dichiaravano:
“Il calcolo strategico di oggi comprende più fattori oltre al semplice equilibrio del terrore tra Stati Uniti e Russia. La pianificazione della forza nucleare degli Stati Uniti e le relative politiche di controllo degli armamenti devono tener conto di un insieme di variabili più ampio rispetto al passato, tra cui il crescente numero di piccoli arsenali nucleari – dalla Corea del Nord al Pakistan fino, forse presto, all’Iran e all’Iraq – e una modernizzata e ampliata forza nucleare cinese.”
Forse uno degli aspetti più pericolosi e rivelatori del RAD, si trova a pagina 60, dove gli autori delineavano un programma che presto sarebbe cresciuto a proporzioni oscene sulla scia degli attacchi all’antrace del 2001, che, nel 2004, avevano giustificato anche la successiva approvazione del Bioshield Act di Cheney, con la creazione di oltre 320 biolaboratori internazionali gestiti dal Pentagono. Descrivendo la conversione delle armi biologiche dal regno del terrore a “strumento politicamente utile,” gli autori affermavano:
“Anche se potrebbero essere necessari diversi decenni prima che il processo di trasformazione si realizzi, col tempo l’arte della guerra aerea, terrestre e marittima sarà molto diversa da come è oggi e il ‘combattimento’ probabilmente avrà luogo in nuove dimensioni: nello spazio, nel ‘cyber-spazio’ e forse nel mondo dei microbi… Lo spazio stesso diventerà un teatro di guerra, man mano che le nazioni avranno accesso alle capacità spaziali e faranno affidamento su di esse; inoltre, la distinzione tra sistemi spaziali militari e commerciali – combattenti e non combattenti – diventerà sfumata. I sistemi informativi diventeranno un importante centro di attacco, in particolare per i nemici degli Stati Uniti che cercheranno di mandare in corto corcuito le sofisticate forze americane. E le forme avanzate di guerra biologica in grado di prendere di mira genotipi specifici potranno far uscire la guerra biologica dal regno del terrore trasformandola in uno strumento politicamente utile.”
Di nuovo in Ucraina
Come verrà utilizzato in Ucraina questo progetto mangiasoldi da 45 miliardi di dollari? Non è così facile da capire.
Quello che sappiamo è che 22,9 miliardi di dollari andranno a Kiev, che dovrebbe utilizzarli per acquistare armi dagli appaltatori privati della difesa con sede negli Stati Uniti, mentre gran parte del resto sarà devoluto a ONG e organizzazioni non profit che, il più delle volte, saranno gestite da figure strettamente legate a quelle stesse creature nella palude di Washington che hanno votato per questi disegni di legge.
Questi scomodi fatti sono stati delineati ripetutamente dalla senatrice repubblicana Marjorie Taylor Greene, spesso calunniata, i cui molteplici tentativi di creare una qualche forma di supervisione e controllo delle elemosine all’Ucraina avevano incontrato livelli assurdi di resistenza fin da quando era stata lanciata l’operazione speciale, a febbraio. Anche quando si era scoperto che l’exchange di criptovalute FTX (uno dei principali partner di Kiev e del World Economic Forum) era semplicemente un’organizzazione di riciclaggio di denaro che immetteva nelle casse del DNC ingenti somme provenienti dalle operazioni ucraine, quasi nessun organo di stampa occidentale ne aveva parlato.
Come ci avevano fatto sapere prima i Pentagon Papers ed ora il laptop di Hunter Biden, non solo l’Ucraina è stata gestita da una confraternita di politici truffatori che riciclano denaro sporco facendo la cresta sugli aiuti esteri (i Pandora Papers avevano rivelato che sia Zelensky che il suo gestore miliardario Igor Kolomoskoi erano entrambi legati a società di comodo offshore che gestivano centinaia di milioni di dollari di bottino rubato), ma rubano anche le aziende del settore energetico, come Burisma, sorpresa a sottrarre entrate al popolo ucraino allo stesso modo in cui i coltivatori di bachi estraggono la seta.
E cosa succede se si fa parte di quella preziosa minoranza di voci repubblicane o indipendenti che cercano di resistere a questa nuova spinta verso una guerra mondiale? Basta chiedere al rappresentante Matt Gaetz, che è stato chiamato in causa insieme ad altri patrioti come Jim Jordan e Lauren Boebert per non aver applaudito il patetico discorso di Zelensky al Congresso. Solo perché queste persone si sono rifiutate di battere le mani insieme al resto del branco del Congresso, alcuni giornalisti della NBC, come Michael Beschloss, hanno tentato di fomentare una caccia alle streghe di stampo maccartista chiedendo perché questi rappresentanti si fossero rifiutati di applaudire:
“Vorrei sapere il perché per due motivi: numero uno: sei un dipendente pubblico, ci è permesso sapere queste cose. Dovresti dirci, se stai prestando servizio al Congresso, quale era il motivo. Ami Putin, o sei semplicemente contrario alla democrazia, o c’è qualcos’altro?”
Il fatto che queste persone avessero osato chiedere dove sarebbe andato a finire il malloppo ha probabilmente toccato un nervo scoperto, visto che lo stesso Pentagono, nel novembre 2022, aveva fallito la sua quinta revisione contabile consecutiva, con oltre il 65% delle attività e delle spese non contabilizzate. Proprio così, nel 2022 il governo ha “perso le tracce” di 2.000 miliardi di dollari.
Un numero sufficiente di Americani si renderà conto di essere da troppo tempo dalla parte sbagliata della storia tempo o abbiamo già superato il punto di non ritorno?
Fonte: strategic-culture.org
Link: https://strategic-culture.org/news/2022/12/27/high-cost-of-blowing-up-world-ukraine-and-2023-ndaa/
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
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