di Claudio Martinotti Doria
Dopo la vittoria dell’Ucraina alla competizione canora Eurovision, peraltro già predetta dal Mago Otelma (e non solo), quest’ultimo ha altresì predetto l’assegnazione del NOBEL per la Pace a Zelenski, alla cui cerimonia tra le numerose autorità che converranno, secondo la visione profetica del Divino Otelma, spiccheranno Obama (che aveva ricevuto lo stesso premio pressappoco con le stesse motivazioni), Biden con il suo amico invisibile cui ogni tanto stringe le mani, che probabilmente si assenterà in seguito ad una potente flatulenza emessa dal presidente, che creerà il vuoto nello spazio attorno a lui.
I funzionari del Dipartimento di Stato si stanno domandano perplessi se non sia per questo suo problema fisiologico il motivo per cui i rappresentanti dei paesi (ex) alleati non occidentali lo stanno evitando come un appestato.
Nel frattempo riponiamo candidamente fiducia nel futuro grazie alle nuove generazioni di politici ormai al potere da anni nei principali paesi occidentali, soprattutto donzelle, talmente acculturate che la Sarah Pallin (ex candidata alla vicepresidenza USA) al confronto si potrebbe considerare un’accademica della prestigiosissima Harvard University.
Mi riferisco, per fare solo alcuni esempi, all’attuale ministra degli Esteri dell’UK Liz Truss, alla prima ministra neozelandese Jacinda Ardern e a quella finlandese Sanna Marin, alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in confronto alle quali il nostro ministro degli Esteri Luigino Di Maio non sfigura affatto, forse dovrebbe semplicemente imparare l’arte di tacere.
Sembrano tutti quanti usciti dallo stesso laboratorio d’ingegneria genetica, nel quale la programmazione neuronale formativa era difettosa soprattutto in Storia e Geografia, cloni umani concepiti ed eterodiretti dai principali think tank occidentali, quali il Council on Foreign Relations (USA) e il Royal Institute of International Affairs noto come Chatham House (UK).
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