04 Mag 2022
Lo Stato più potente e aggressivo della storia moderna
FONTE: CONTROINFORMAZIONE
di Roberto Buffagni
Il dono della sintesi. In cinque minuti e ventitre secondi il professor John Mearsheimer descrive la traiettoria strategica degli Stati Uniti dalla loro nascita ad oggi. Gli Stati Uniti come lo stato più potente e aggressivo della storia moderna, che diviene l’egemone dell’emisfero occidentale e categoricamente non tollera MAI l’esistenza di altri peer-competitors e anzi li spazza via uno dopo l’altro.
(220) Prof. John Mearsheimer: How is it look like when looking at US history – YouTube
Oggi,
il peer-competitor degli Stati Uniti è la Cina. L’attuale decisione
strategica americana, confermata ufficialmente dai Ministri della Difesa
e degli Esteri nella recente visita a Kiev, ribadita dal Presidente
Biden nella successiva riunione straordinaria NATO di Ramstein, è di
incapacitare politicamente la Russia, ossia di frammentarla, per
indebolire la Cina e poi rivolgere la propria attenzione contro di essa.
La
Cina è l’obiettivo principale perché solo la Cina dispone dei requisiti
di potenza (demografia, economia, potenziale militare in fieri)
necessari per divenire l’egemone regionale nell’ Asia, come egemone
dell’emisfero occidentale sono gli Stati Uniti d’America.
Già
oggi la Cina dispone di una potenza latente (economica) superiore alla
potenza latente americana; per di più, la Cina è in grado di produrre
tutti i beni tipici delle quattro rivoluzioni industriali, mentre la
manifattura americana, in larga misura delocalizzata, non lo è. Quindi,
una alleanza tra la Cina e la Russia, con il vastissimo bacino
siberiano ricco di materie prime e un arsenale nucleare modernissimo,
suona la campana a morto per l’egemonia mondiale statunitense.
Le
opzioni strategiche, per gli Stati Uniti, erano due: la prima, trovare
un modus vivendi con la Russia, progressivamente avvicinarsela
staccandola dalla Cina della quale è avversario naturale (4500 km di
frontiere in comune), e allentare la propria egemonia sull’Europa: la
Russia, comunque, non dispone dei fondamentali di potenza sufficienti a
egemonizzare l’Europa, e non ne disporrà mai finché non riuscirà a
invertire la dinamica demografica, sviluppare l’economia a ritmi cinesi,
creare FFAA convenzionali abbastanza numerose e qualitativamente
adeguate per un progetto espansionistico, imprese tutte che richiedono
almeno vent’anni di sforzi coronati da successo.
La seconda, affrontare insieme Russia e Cina, iniziando dalla Russia, l’anello più debole.
Logorare la Russia con una guerra interminabile in Ucraina, nella quale si riversino truppe polacche, rumene, baltiche; accendendo focolai di ostilità in tutti i luoghi sensibili per la Russia, Balcani, Medio Oriente, Artico; fomentando separatismi interni alla Federazione russa; ostacolando l’economia Russia con sanzioni durissime che pesano anzitutto sui paesi europei. Al contempo, contenere la Cina nella sua zona d’influenza immediata, dove è improbabile che l’avversario tenti un’espansione perché le sue FFAA non sono ancora in grado di competere con la potenza aeronavale statunitense. Frammentata la Russia, impadronirsi indirettamente delle risorse siberiane russe, creare un blocco occidentale atlantico che giunga fino a Vladivostok, e un blocco occidentale pacifico composto da Australia, Giappone, Corea del Sud che stringa la Cina in un accerchiamento su due fronti. Di qui, potrebbe iniziare il rollback della Cina, e gli Stati Uniti potrebbero riconfermare ed estendere la loro egemonia mondiale.
Gli
Stati uniti hanno scelto questa seconda “Grand Strategy”. Non si tratta
di una strategia prudente, per usare un understatement. I rischi che
essa fallisca ed esponga l’intero blocco occidentale, anzitutto
l’Europa, a contraccolpi terribili, persino annichilenti, sono
manifesti.
Ma come dice Mearsheimer, gli Stati Uniti
sono lo Stato più potente e aggressivo della storia moderna. Oggi, la
loro supremazia è in forse, e non sono disposti a rinunciarvi, costi
quel che costi: specialmente agli altri. A noi italiani, a noi europei,
per esempio.
Fonte: Roberto Buffagni
Nessun commento:
Posta un commento