23 Nov 2021
Italia: la pandemia che non c’è mai stata, l’autoritarismo che si è instaurato e la resistenza che ha suscitato
https://www.controinformazione.info/italia-la-pandemia-che-non-ce-mai-stata-lautoritarismo-che-si-e-instaurato-e-la-resistenza-che-ha-suscitato/di Daniele Pozzati
“La gente come noi non molla mai” — L’Italia ha una nuova hit numero 1 ma non viene trasmessa alle TV e alle radio
Solo il 2,9% di tutti i decessi per Covid in Italia è stato causato dal solo Coronavirus, secondo i dati ufficiali rivisti. Ciò non ha impedito al governo italiano di adottare misure sempre più dure, impopolari e incostituzionali, che hanno portato a manifestazioni di massa in tutto il paese.
Sono caduti nel vuoto. I media mainstream li hanno ignorati, il governo li ha ignorati, l’opposizione li ha ignorati.
La gente semplicemente non l’ha scoperto. Né la notizia si è diffusa al di fuori dell’Italia. Le cifre stesse – se non fosse per l’affidabilità della loro fonte, combinata con il silenzio che le circonda – sarebbero difficili da credere.
Ecco la fonte, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), nelle sue stesse parole:
“Siamo il principale centro italiano di ricerca, controllo e consulenza tecnico-scientifica nel campo della sanità pubblica. Accanto al Ministero della Salute, alle Regioni e a tutto il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), le nostre strutture guidano le politiche sanitarie basate su evidenze scientifiche”.
Da quando è scoppiata la pandemia in Italia alla fine di febbraio 2020, l’ISS ha registrato, a ottobre 2021, un bilancio delle vittime di 130.468.
Ma nel suo ultimo rapporto, pubblicato il 21 ottobre, l’ ISS ha analizzato il 10% delle cartelle cliniche di quei 130.468 italiani deceduti e ha scoperto che solo 3.783 (o 2,9%) erano causati dal solo virus Corona.
Il
97,1% dei pazienti morenti soffriva di fino a cinque malattie
concomitanti letali: il 67,7% ne aveva più di tre. Solo il 18% ne aveva
solo due. La rottura riportata dal quotidiano italiano Il Tempo lascia
una lettura gelida:
“Il 65,8% degli italiani che non ci sono più dopo
essere stati contagiati dal Covid soffriva di pressione alta. Il 23,5%
era anche demente, il 29,3% aggiungeva un po’ di diabete ai propri
disturbi, il 24,8% anche di fibrillazione atriale. (…)
il 17,4%
aveva già i polmoni malati , il 16,3% aveva avuto il cancro negli ultimi
5 anni; Il 15,7% soffriva di insufficienza cardiaca, il 28% aveva
cardiopatia ischemica”
Né era la prima volta che tali dati scivolavano attraverso la copertura principale.
L’anno scorso, il 6 novembre, il Prof. Dr. Bernabei dell’Ospedale Policlinico Gemelli di Roma, diceva su La7:
“Il
25% dei contagiati da Covid ha 70 anni o più. Ma costituiscono il 90%
dei decessi. Quindi: quelli che muoiono di Covid sono quasi
esclusivamente gli anziani. E dalla prima settimana delle pandemie,
l’età media dei deceduti supera gli 80 anni. E hanno tre malattie
concomitanti».
L’Iss ha ora messo in discussione un altro pilastro della narrativa pandemica: il ruolo del jab nella prevenzione del Covid. Nel suo ultimo rapporto pubblicato lunedì 15 novembre, l’ISS mostra che, tra il 10 settembre e il 10 ottobre 2021, sono morte più persone vaccinate rispetto a quelle non vaccinate.
Regola per decreto
Passando inosservate o sottostimate, queste cifre non ostacolano l’ultima svolta autoritaria della politica italiana:
una politica no vax, no work; presto al via una campagna di
vaccinazione sui bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni; una
serie di divieti ai singoli medici dissenzienti; e un divieto generale
di manifestazioni nei centri cittadini.
Tali misure sono in discussione nel momento in cui scriviamo, ma il divieto di democrazia è già stato approvato da un parlamento ogni volta che è costretto a ratificare un decreto del governo o affrontare una crisi di governo.
Dall’inizio delle pandemie, due successivi governi italiani, nel quadro di uno stato di emergenza continuamente rinviato, si sono di fatto scavalcati tutti i poteri legislativi.
Il Parlamento non discute quasi più di leggi. Si limita a ratificare i decreti del governo. Tale procedura è stata spesso criticata come incostituzionale da diversi giuristi, ma la Corte Costituzionale italiana finora non è intervenuta.
Reprimere gli Anti-Vaxxer
Dopo
alcuni mesi relativamente tranquilli di tarda primavera, inizio estate,
le cose sono tornate draconiane in Italia tra luglio e settembre,
quando il governo ha reso obbligatori i pass Covid (il cosiddetto “pass
verde”): inizialmente per la vita sociale (bar, ristoranti, teatri ,
cinema, ecc.) e poi, per il lavoro.
Dal 15 ottobre tutti i lavoratori italiani necessitano di un attestato di vaccinazione, o di guarigione dal Covid o un test, per entrare nei locali di lavoro. Milioni di italiani che lavorano e non vaccinati vengono ora sottoposti a test tre volte a settimana.
I test Covid non essendo gratuiti, non sono solo una seccatura, ma una spesa che si aggira intorno ai 150-200€ al mese. Per le famiglie che lottano per sbarcare il lunario, è la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso.
Ora il governo sta pianificando – con l’ennesimo decreto – di ridurre la validità dei test a 24 ore, invece delle attuali 48 ore.
Da quando il governo ha introdotto il green pass a luglio, e prima che lo estendesse ai luoghi di lavoro a settembre, gli italiani sono scesi in piazza con una partecipazione e un impegno che non si vedevano da decenni.
Sabato 13 novembre, Robert Kennedy jr ha parlato alla folla di Milano, condannando il green pass come “un colpo di stato globale”:
Al
grido di “Siamo quelli che non si arrendono mai”, italiani non
vaccinati e vaccinati sono scesi in piazza chiedendo la cancellazione
del pass verde per il lavoro e la vita sociale. La città portuale di Trieste è stata un focolaio di proteste la cui eco si è fatta sentire ben oltre i confini italiani.
Manifestazioni
di massa si sono tenute in tutto il paese per 17 fine settimana
consecutivi e continuano , combattendo contro ogni previsione: picchiate
dalla polizia, derise dai loro media e ignorate dai loro politici,
governo e opposizione allo stesso modo.
O quel che resta dell’opposizione: da quando la Lega di Salvini è entrata a far parte del governo di grande coalizione guidato dall’ex capo della Banca centrale europea Mario Draghi lo scorso aprile, il partito di estrema destra Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni è l’unica grande forza politica rimasta fuori dalla coalizione di governo .
Nessuno dei due partiti è mai stato troppo esplicito contro la narrativa della pandemia, lasciando i manifestanti quasi senza rappresentanza politica (l’unica eccezione è il piccolo partito comunista di Marco Rizzo, che ora si esprime contro il pass verde).
Segui la “scienza del governo” o vieni bandito
Per
una fetta consistente della popolazione italiana è stata superata una
linea rossa. La memoria storica della tessera fascista (tessera fascista
degli anni ’20-’30) sembra essere viva , soprattutto tra le persone di
mezza età e gli anziani, ma è nato anche un gruppo studentesco contro il
lasciapassare verde che ha ottenuto l’attenzione nazionale.
I manifestanti vedono l’introduzione del green pass in tutte le sfere della vita come l’inizio del tanto temuto, distopico sistema di credito sociale e sorveglianza di massa. Nomi familiari come i filosofi Massimo Cacciari e Giorgio Agamben e lo storico Alessandro Barbero hanno pesato, solo per avere i media mainstream che hanno iniziato ad assoldare personaggi nel parlare contro di loro.
Ciò che rende particolarmente odioso il green pass è la sua manifesta mancanza di basi scientifiche. Come mostrano diversi studi e come ha ammesso il Dr. Fauci, le persone vaccinate e non vaccinate hanno, con la variante delta, la stessa carica virale.
Consapevole di ciò, il governo italiano ha ammesso candidamente che la sua introduzione del green pass aveva il solo scopo di indurre più persone a vaccinarsi.
In democrazia, sostengono i giuristi, lo Stato potrebbe al massimo introdurre vaccinazioni obbligatorie e risarcire eventuali lesioni. Il green pass , invece, introduce una vaccinazione obbligatoria dalla porta di servizio (con il ricatto), con lo Stato che si sottrae a ogni responsabilità.
Sono stati registrati effetti negativi della vaccinazione come la miocardite, e sembra che colpisca proprio quelle persone, i giovani, che sono meno a rischio di Covid. I bambini non lo sviluppano nemmeno nella sua forma seria.
Il piano del governo per vaccinare i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni, quindi, è ora motivo di lamentele tra gran parte della popolazione.
I medici dissenzienti, quelli che esprimono apertamente le loro preoccupazioni, sono spesso banditi dalla loro professione da corporazioni mediche influenzate dal governo.
Il governo segue “la scienza” – fintanto che “la scienza” segue il governo. Seguire la scienza sponsorizzata dal governo, o uscire dalla professione (medica), sembra essere il motto, in Italia come altrove.
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