Le statistiche e i dati possono essere alterati nell'interpretazione e nel comunicarli al pubblico, come fanno costantemente da oltre un anno e mezzo i media mainstream. Proviamo a verifiare quelli forniti dall'ISS in questi giorni sui morti da COVID-19 tra vaccinati e non. Tenete conto inoltre che oltre ai morti COVID tra i vaccinati (che secondo le promesse del governo e delle virostar e dei media non avrebbero dovuto esserci) occorre aggiungere i morti per reazioni avverse al siero genico sperimentale (vaccino) e i numerosissimi effetti avversi gravi, dati ufficiali riportati dall'EMA, che come ho già comunicato tante volte sono solo una minima parte di quelli reali perché il sistema di controllo è di tipo passivo, cioé basato solo sulle segnalazioni volontarie dei medici e sappiamo benissimo che sono pochi i medici che provvedono a farlo, soprattutto in Italia, che per questo motivo si discosta moltissimo dagli altri paesi dell'UE, non certo perché gli italiani siano più fortunati. Claudio
Articolo pubblicato con l’autorizzazione ad libitum dell’editore della testata.
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Fonte: DATABASE
DATI ISS COVID: MORTI VACCINATI SUPERANO NON VACCINATI. 55 % di Decessi tra chi ha ricevuto Sieri in Italia
Le statistiche sono importanti almeno quanto la lettura interpretativa che si fa di esse. Ecco perché gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Superiore della Sanità di Roma (rapporto del 17 novembre pubblicato il 19 novembre) in relazione a contagi, ospedalizzazioni e decessi da Covid-19 nell’ultimo mese in Italia si possono prestare ad un’analisi differente.
Un organo di comunicazione può leggerli attraverso una lente colorata di narrativa Pro Vax e fare un titolo come quello pubblicato da RAI News, la tv nazionale controllata dal governo: “Iss, in un mese il 64% dei ricoveri in terapie intensive e il 45% dei morti sono tra non vaccinati”.
Oppure si può riflettere un attimo sugli stessi numeri e presentarli nel modo diametralmente opposto: il 55 % dei decessi sono tra i vaccinati. Se la matematica non è diventata improvvisamente un’opinione questo è il vero dato allarmante della ricerca che ora riportiamo nel dettaglio attingendo proprio dall’articolo di RAI News.
«Nel periodo 8/10/2021 -7/11/2021, rileva l’Iss, nelle terapie intensive si registrano 424 persone non vaccinate su un totale di circa 8 milioni di non immunizzati in Italia, e sono presenti 177 ricoverati vaccinati completi da meno di 6 mesi su 39 milioni di vaccinati completi. Negli ultimi 30 giorni, si legge nel Report esteso, sono stati notificati 50.564 casi di Covid-19 (39,9%) fra i non vaccinati, 3.980 casi (3.1%) fra i vaccinati con ciclo incompleto, 60.407 casi (47,7%) fra i vaccinati con ciclo completo entro sei mesi, 11.215 (8,9%) fra i vaccinati con ciclo completo da oltre sei mesi e 537 casi (0,4%) fra i vaccinati con ciclo completo con dose aggiuntiva/booster».
In merito a tali valutazione è dovere ricordare che i numeri dei contagi, nella stragrande maggioranza dei casi ansintomatici, si evincono grazie a tamponi RT-PCR che oltre ad essere costosi, facendo la fortuna di alcune multinazionali dei test diagnostici medici, sono stati ritenuti inaffidabili dalla Corte d’Appello di Lisbona, forte di varie ricerche scientifiche, e dagli stessi CDC (Centers of Disease Control and Prevention) che negli Usa hanno ordinato il ritiro dell’autorizzazione di emergenza FDA dopo la causa depositata da alcuni medici e vittime di danni vaccinali in riferimento alle alterazioni degli stessi.
Ma proseguiamo con l’analisi dei dati forniti dall’Istituto Superiore della Sanità di Roma.
«Il 51,0% delle ospedalizzazioni, il 64,0% dei ricoveri in terapia intensiva e il 45,3% dei decessi sono avvenuti tra coloro che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino. Ricoverati in terapia intensiva, di contro, si registra 14 casi (2,1%) trai vaccinati con ciclo incompleto; 177 casi (26,7%) tra vaccinati con ciclo completo entro 6 mesi; 45 casi (6,8%) tra vaccinati con ciclo completo da più di 6 mesi e 2 casi (0,3%) tra vaccinati con ciclo completo più dose aggiuntiva/booster».
Proprio in relazione alla voce più preoccupante, ovvero i decessi, il dato viene buttato lì senza dettagli di numeri da RAI News che ovviamente omette di dire una lapalissiana certezza: se il 45 % dei decessi sono avvenuti tra i non vaccinati è facile arguire che il 55 % si è verificato con vaccinati, completi o incompleti che fossero. Questa tragica evidenza, che potrebbe confermare il flop dei vaccini nel processo di protezione immunitaria e di prevenzione da gravi conseguenze dall’infezione da Sars-Cov-2 viene diffusa senza la minima attenzione alla portata di essa, onde evitare polemiche.
Abbiamo infatti recuperato la tabella riepilogativa pubblicata dallo studio dell’Istituto Superiore della Sanità da cui si evince che il totale di decessi attribuiti al Covid-19 nel mese preso in esame (aggiornato al 24 ottobre) rivela 384 deceduti tra “non vaccinati” e ben 463 tra quelli vaccinati: tra essi 19 con ciclo incompleto, 309 con ciclo completato negli ultimi 6 mesi, e 135 terminato da oltre 6 mesi. Non ne risulta nessuno tra quelli con “booster” per il semplice motivo che la terza dose era stata ancora somministrata nel periodo di analisi. (continua a leggere dati…)
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