Robert Kennedy e la sparizione dalle tv della tabella con i vaccinati morti
Lettera aperta a Vespa, Merlino, Gruber, Berlinguer, Formigli, Floris, Giletti, Annunziata e chi ne segue la linea: dove sono finite le domande scomode?
di Antonio AmorosiIeri c'era Robert Kennedy jr a Milano e non c'era nessuna tv mainstream.
Per sentire le affermazioni del leader americano con le proprie orecchie e capire se è un disinformatore No Vax, come lo descrivono giornali e tv, o un avvocato ambientalista da sempre dalla parte dei più deboli e che solleva dubbi sulle condizioni della libertà nel mondo, bisognava cercare le dirette web.
Nello spiegare le responsabilità dei governi, cosa sia questa nuova
forma di controllo della società con il Green Pass, di sparizione dei
dati, di manipolazione delle coscienze con la paura, Kennedy ha portato
un esempio: “Nel 1967 hanno fatto un esperimento sociale.
Sulla base di una calamità presunta, un'autorità sanitaria ha chiesto
alla popolazione di fare qualcosa che violasse i propri diritti, valori e
coscienza. Alla fine dell’esperimento, per tentare di uscire da quelle
situazione, il 67% della popolazione ha fatto quello che gli veniva
chiesto dalle autorità sanitarie, calpestando i propri valori e la
propria coscienza”.
In questi giorni il Washington Post ha scritto che l’Italia è il laboratorio politico mondiale
per eccellenza: per la prima volta si sperimentano limitazioni dei
diritti mai visti in nessun Paese a democrazia avanzata. D’altronde noi
italiani viviamo in uno stato di nevrosi collettiva da 2 anni: abbiamo
paura della pandemia, ci fidiamo di governi, case farmaceutiche e
virologi che la gestiscono con risultati discutibili, non li contestiamo
pubblicamente ma sotto sotto ne vediamo limiti e magagne.
E i media ripetono il mantra del governo Draghi che bisogna vaccinarsi
altrimenti si muore: se ti vaccini contro il Covid, a differenza dei No
vax, non finisci in ospedale e non sviluppi la malattia grave. Cosa ripetono tv e giornali a canali unificati? Che i vaccinati non muoiono, alcuni finiscono in terapia intensiva, è un paradosso perché sono tantissimi i vaccinati, ma non muoiono.
In questa nevrosi collettiva ciò che è scomparso sono i dati, il mondo reale e le domande, fatti di 137.000 morti.
Qualche giorno fa si è tenuto a Torino un convegno critico sulle politiche pandemiche. C’erano scienziati, medici, ricercatori, filosofi, giuristi italiani di stampo internazionale
che hanno smontato pezzo pezzo cosa è stato detto sulla pandemia negli
ultimi due anni. Sarebbe bastato dargli spazio con continuità su un
media mainstream per avere oggi una rappresentazione completamente
diversa di quanto accaduto. Figure della capacità dialettica di un
patologo, esperto di sistemi complessi come il professor Mariano
Bizzarri de la Sapienza, filosofi che conosciamo come Massimo Cacciari e
Giorgio Agamben, giuristi come Ugo Mattei, il massmediologo Carlo
Freccero e chi più ne ha più ne metta.
Si preferisce non ascoltarli e se gli si dà spazio li si aggredisce verbalmente,
impedendogli di parlare, preferendo leader approssimativi e
discutibili, come Roberto Speranza e Luciana Lamorgese, che scaricano i
loro insuccessi sui comportamenti della gente. In tv le critiche al governo non sono ben viste. Le critiche si fanno alle persone che non hanno potere, mostrandone
casomai le contraddizioni ben che vada o meglio si invita un estremista
strampalato (più lo è meglio funziona), lo si dipinge come un
rappresentante dei contestatari e lo si ridicolizza. Chi dissente è
diventato un problema. E’ un mondo alla rovescia. Come con gli
asintomatici trattati né più né meno da untori.
O il contagio: lo si vede nelle piazze che protestano e per questo si
vietano le manifestazioni-assembramenti ma contemporaneamente si chiede
che lo stadio Olimpico sia pieno per la partita Italia-Svizzera.
Contraddizioni senza giustificazioni che hanno fatto sparire tutti i
diritti, privilegiando solo quello alla salute.
L'assenza delle tv mainstream con Kennedy ne è l'ennesima prova. La propaganda mondiale a traino dei governi è l’unica via. In realtà in piazza i tg mainstream c'erano e in prima serata,
dopo il classico servizio di morte e distruzione, con immagini delle
terapie intensive stracolme di intubati non vaccinati, (non è vero: in
questo momento l’occupazione delle terapie intensive non supera il 10%) e
il contagio che semina il panico in Europa, hanno fatto un ritratto del
leader americano in piazza, intento in una sorta di delirio
negazionista ad arringare la folla. Addirittura oggi è stato deriso sul Corriere della Sera
da Beppe Severgnini che lo ha ridicolizzato in modo paternalistico
chiamando in causa il padre ucciso “che interceda per noi” con il
signore, visto che il figlio è svitato. Quasi che Robert Kennedy
jr sia un esagitato privo di sostanza e lo ha descritto pure “senza
voce”, quando almeno su questo bastava documentarsi un minimo per sapere che Kennedy soffre di una disfonia spasmodica
alla laringe che gliela fa tremare. Bisogna vivere la richiesta di
libertà come una colpa, in questa epoca in cui la scienza è dominata
dagli affari e utilizzata strumentalmente dai governanti.
Cari colleghi, ma dove è finita la realtà, il giornalismo? Cosa
si fa per informare correttamente i cittadini? Ci fidiamo solo
ciecamente dei governi?
Cari colleghi che organizzate i talk show, Myrta
Merlino, Bruno Vespa, Giovanni Floris, Corrado Formigli, Bianca
Berlinguer, Lilli Gruber, Massimo Giletti, Lucia Annunziata e tutti quelli che ne seguono la linea, dove sono finite le domande scomode?
Tra voi ci sono persone che stimo. Ma non sentite il dovere di farle ai
governi, invece che alla gente inerme che quando è invitata viene
ridicolizzata e derisa? Alcuni di voi queste domande le hanno fatte, va
detto. Ma non vedete una sproporzione ciclopica di trattamento? Dove sono finiti il potere, la realtà e i suoi numeri?
Eppure avete colleghi, troupe, risorse. In controtendenza sono nate
migliaia di web tv, pagine di social, siti di persone che si sono
stancate del racconto della vostra tv. La realtà anche per loro è
sparita e non intendono più aspettare: la raccontano con i loro mezzi e
scendono in piazza a contestare la stampa. Ma ci rendiamo conto? Sono
tutti invasati? Possibile?
Facciamo un esempio per capirci. Se ne potrebbero fare a centinaia ma ne porto uno degli ultimi giorni. C’è
una tabella che nessun effetto paradosso può nascondere e che da
settimane è sulle scrivanie di tutti, una piccola tabella pubblicata
dall’Istituto Superiore di Sanità (DATA PUBBLICAZIONE: 29 OTTOBRE 2021). La tabella dice che negli ultimi 30 giorni tra i decessi in Italia abbiamo avuto 511 non vaccinati e 461 vaccinati.
Qui c’è una piccola, grandissima verità che non compare nei vostri dibattiti e collide con l’etica giornalistica. Non è che si può nasconderla con l’effetto paradosso. Non è vero che i vaccinati, quando malauguratamente finiscono in terapia intensiva, non muoiano. Ne muoiono tantissimi, troppi! Tra questi 337 sono ultra ottantenni, così come della stessa età ne muoiono tanti che non sono vaccinati. Sono addirittura morte 16 persone vaccinate con un’età compresa tra i 12 ai 59 anni.
E allora sorge la domanda: non è che la realtà è un po' più complessa della narrativa messa in piedi fino ad oggi? Non sarebbe il caso di farsi qualche domanda in più?
Non è che le misure adottate dai governi sono sbagliate? E bisognava fare come Corea del Sud e Svezia,
che da inizio pandemia hanno un numero ridottissimo di morti, non hanno
mai avuto un lockdown e la nostra crisi sociale, ma proteggono gli
ultra anziani e fanno circolare il virus nel resto della popolazione per fargli perdere carica virale?
Non l’avete vista questa tabella? Ve ne siete dimenticati?
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