Il BTG è morto, lunga vita al BTG!
Esaminiamo alcuni "documenti trapelati" di recente che delineano una nuova dottrina russa che farebbe a meno del Gruppo Tattico di Battaglione
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Un ufficiale delle riserve ucraine ha scritto su Twitter un thread molto interessante, che è stato poi ripreso da tutta una serie di altri analisti, da DailyKos ad un maggiore generale in pensione dell’esercito australiano.
La notizia descrive un presunto cambiamento dottrinale nella struttura dei gruppi di combattimento russi in Ucraina, cambiamento che sarebbe stato scoperto grazie a documenti catturati (secondo quanto riferito). Mentre, di solito, cose del genere andrebbero prese con beneficio d’inventario, in questo caso non ci sono ovvi incentivi per l’ufficiale dell’UA a mentire o a inventare, visto che non si tratta di qualcosa che dipinge la Russia in una luce negativa (beh, gli Ucraini tentano di farlo comunque), ma, per certi versi, fa il contrario. E, in secondo luogo, per un osservatore attento, è un qualcosa che era già stato corroborato dalle circostanze reali sul campo e dai rapporti dell’MI6 dell’intelligence britannica, ma di questo parleremo più avanti.
Allora, quale sarebbe il grande cambiamento dottrinale? È la completa sostituzione del famoso “BTG” o Gruppo Tattico di Battaglione come componente strutturale centrale delle forze armate russe con una nuova unità, ancora più piccola e mirata, denominata “Unità d’Assalto” o “Distaccamento d’Assalto.”
Ora, naturalmente, bisogna saper analizzare oltre il velo di propaganda e la fase di rifiuto/accettazione dell’Ucraina per arrivare ai veri frammenti di verità. Quindi, quando questo anonimo “ufficiale” afferma che la ragione del cambiamento strutturale è lo spettacolare “fallimento” dei BTG, in realtà dimostra solo la sua mancanza di comprensione strategica o un semplice intento malevolo.
Come rapida premessa contestuale, bisogna dire che il BTG non era stato creato per il tipo di conflitto in cui si è trasformata questa guerra. E, anche se la Russia può aver usato la struttura del BTG nelle prime fasi del conflitto, quel tipo di combattimento era molto diverso da quello attuale.
All’inizio della SMO, la Russia non prendeva quasi mai d’assalto le posizioni ucraine, ma, piuttosto, faceva quelli che nel gergo militare sovietico venivano chiamati “raid.” Come sempre accade con l’esoticizzazione occidentale di tutto ciò che è russo, anche intorno al BTG gli Americani avevano deliberatamente creato un “mito” fittizio, mito mai esistito nella realtà, ma creato all’unico scopo di poterlo poi dichiarare un “fallimento,” quando in realtà non l’avevano mai compreso a fondo.
La stragrande maggioranza degli “esperti” occidentali fraintende completamente lo scopo e le origini del “BTG” proprio a causa di questa delirante esaltazione e mitizzazione. Cercherò di demistificare come e perché si era formato il BTG in modo molto sintetico per i non addetti ai lavori.
In termini molto semplici, i BTG russi erano stati formati a causa di una carenza cronica delle truppe che avrebbero dovuto costituire la maggior parte delle brigate. Ora, questo non è un problema inerente solo alle forze russe. La verità è che la maggior parte delle forze armate del mondo non riesce a completare gli organici di tutte le proprie brigate fino ad arrivare alla loro composizione finale “teorica” del 100%. Anche oggi in Ucraina entrambe le parti operano comunemente con brigate costituite al 40-60%.
Quindi, nell’era post-sovietica, quando le forze armate russe erano state particolarmente sventrate dai tagli di bilancio, la formula del BTG consentiva un sistema con cui una brigata poteva essere ridimensionata in un’unità di manovra più piccola con il 100% di “prontezza” al combattimento e costituita da soldati professionisti (non di leva) completamente addestrati.
La Russia aveva bisogno di un’unità di base autosufficiente che potesse avere le stesse capacità di manovra e di asset di una brigata, ma con una prontezza completa e garantita, così aveva iniziato a strutturare le proprie forze armate attorno a questi BTG. Inoltre, in un’epoca di corruzione centralizzata e di catene di comando e cicli OODA (Observe, Orient, Decide, Act) poco efficienti, era meglio utilizzare una struttura unitaria che mantenesse le proprie capacità intrinseche. Per esempio, perché doversi affidare al comando centrale antiaereo per comunicare che si aveva bisogno di aiuto per abbattere un aereo/UAV nemico, in un’epoca in cui le comunicazioni tra le unità non erano eccezionalmente snelle o efficienti, quando si poteva avere la difesa aerea sotto il proprio tetto. Lo stesso vale per l’artiglieria, ecc.
Nell’arrovellarsi sul concetto di BTG, la maggior parte degli “analisti” dice le cose sbagliate e omette il concetto chiave che sta alla base della sua formazione: quello di un’”alta prontezza al combattimento.” In pratica questo significava la costituzione di una forza d’attacco completa, nell’addestramento assicurato di un’unità snella (in contrapposizione al fatto che una parte di un’unità più grande avrebbe potuto essere costituita da coscritti meno addestrati o da gruppi misti professionisti/reclute) e in truppe professionali a contratto. In breve, i BTG erano un qualcosa fatto più per necessità temporanea che per un futuro cambiamento dottrinale o una riconcettualizzazione del sistema.
In effetti, molti esperti avevano notato che i BTG non erano mai stati pensati per essere un punto fermo permanente:
“Gli esperti militari americani sulla Russia presso il Foreign Military Studies Office (FMSO), Fort Leavenworth, KS, ritengono che i BTG siano una struttura intermedia, impiegata temporaneamente per spingere la modernizzazione nell’attuale forza russa, e che, alla fine del programma di modernizzazione, l’Esercito russo tornerà ad una struttura divisionale con brigate completamente in organico, equipaggiate e dispiegabili – specialmente se messe di fronte ad un concorrente di pari livello come gli Stati Uniti.” Tuttavia, ci sono diverse ragioni che fanno pensare che per il ritorno ad una struttura divisionale potrebbero volerci diversi anni. Nel frattempo, il BTG potrebbe rimanere l’organizzazione schierabile di scelta della Russia.”
Torniamo ora all’Ucraina. I BTG eccellono nel combattere altre formazioni di grandi dimensioni e di forza quasi pari. Questo è il motivo per cui lo stesso esercito americano conduce studi rigorosi su come i suoi BCT (equivalenti ai BTG russi) potrebbero combattere e sconfiggere i BTG russi. Il motivo per cui parlo di quasi-pari è che lo scopo di un BTG è quello di avere tutto “in casa,” compresa l’artiglieria, la difesa aerea, le unità ausiliarie, ecc. Se stai combattendo contro una forza molto primitiva senza capacità aeree proprie, ad esempio, a cosa serve portarsi dietro compagnie di difesa aerea, ecc?
Il BTG russo era stato utilizzato nell’apertura della SMO perché era una forza di manovra autosufficiente in grado di raggiungere i propri obiettivi limitati in un momento in cui la resistenza dell’AFU non era ancora consolidata. Ma, come ho già detto, il tenore del conflitto è cambiato drasticamente. Con l’attuale orientamento dell’AFU verso la difesa e lo stallo/attenuazione, non c’è molto spazio e opportunità per una guerra “di manovra” ed è per questo che non sono solo io ad aver scritto a lungo sull’ipotetica “morte della guerra di manovra,” ma anche altri importanti autori.
L’attuale fase del conflitto ruota principalmente attorno a posizioni altamente trincerate, tipicamente lungo le “linee degli alberi” che costituiscono i reticoli geometrici dei campi agricoli del cuore dell’Ucraina. In genere, i profili delle missioni di combattimento consistono nel tentativo da parte delle forze russe di sfondare queste trincee e posizioni fortificate (trincee in successione, rinfianchi, caponiere, ecc.), superando allo stesso tempo campi minati ed eludendo l’artiglieria nemica situata nelle retrovie delle linee di trincea del 2° e 3° livello, che si trovano diversi chilometri indietro (l’artiglieria AFU spara quasi esclusivamente da circa 10-12 km dietro la linea di contatto).
Quindi, ora che avete questa base di partenza su come si svolge attualmente il conflitto, analizziamo il rapporto dell’ufficiale UA e vediamo come si sviluppa ciò che ho appena detto.
Sulla base di un manuale russo catturato, l’Unità d’Assalto (o Distaccamento) è una forza delle dimensioni di un battaglione progettata per attacchi contro linee boschive fortificate e in ambienti urbani. Si tratta essenzialmente di un battaglione rinforzato con un focus specifico sulle operazioni di assalto.
Ok, innanzitutto questo nuovo “Distaccamento d’Assalto” assomiglia molto al BTG che dovrebbe “sostituire.” È un’unità delle dimensioni di un battaglione, rinforzata con speciali complementi ausiliari (proprio come i BTG), MA orientata proprio per il tipo di missioni d’assalto che attualmente caratterizzano il conflitto. Fin qui tutto bene.
3/16 Il Distaccamento d’Assalto è personalizzabile in base ai requisiti della missione ed è composto da 2-3 compagnie d’assalto, un’unità di comando, un’unità di supporto d’artiglieria e altri gruppi: ricognizione, carri armati, EW, AD, supporto al fuoco, UAV, evacuazione medica, lanciafiamme, ingegneria d’assalto, riserva, recupero equipaggiamento.
Ok, fin qui è tutto praticamente identico a un BTG. I BTG sono anche personalizzabili in base ai “requisiti della missione,” entro certi parametri, e possono anche includere tutte le unità di supporto elencate. Ancora una volta, però, si parla soprattutto di “compagnie d’assalto,” che sembrano essere più orientate ad un tipo specifico di assalto “d’urto,” come l’avanguardia principale.
4/16 Armamento dell’unità d’assalto: – Tre carri armati T-72 – Due Zu-23 e 3 MANPADS – 12 lanciafiamme portatili – Sei SPG (2S9), – Sei cannoni d’artiglieria trainati (D30) – Due AGS-17 – Due Kord HMG, – Due ATGM – Due coppie di cecchini. – BREM-L
Possiamo vedere che questa composizione privilegia fortemente un tipo di forza d’urto a medio e a corto raggio. Ad esempio, in questa guerra gli RPO russi sono diventati un pane quotidiano molto temuto quando usato dalle forze d’assalto (in particolare Wagner). In numerose interviste, le truppe dell’AFU esprimono la loro paura per questo lanciagranate termobarico russo. In effetti, questo Navy Seal americano è stato liquidato a Bakhmut da uno di questi, non molto tempo fa.
Anche le quantità massicce di 2S9 Nonas sono state studiate per gli assalti in trincea e nelle zone boschive. Si tratta di un mortaio mobile da 120 mm, spesso utilizzato dai paracadutisti russi VDV (Vozdušno-desantnye vojska). È particolarmente efficace per gli assalti per un aspetto principale che lo distingue dai pezzi dell’artiglieria russa più grandi e potenti, come il 2S19 Msta-S, ecc. Il fatto che sia stato creato per i paracadutisti, lo rende non solo aerotrasportabile (e anfibio), ma soprattutto leggero e veloce, il che significa che può stare al passo con un distaccamento d’assalto in rapido movimento e cambiare posizione in un attimo, se necessario.
L’unità principale del distaccamento d’assalto è una compagnia d’assalto composta da un’unità di comando, una squadra UAV (droni), plotoni d’assalto, un plotone d’artiglieria di supporto, un gruppo di carri armati, una sezione di riserva, plotoni d’artiglieria di supporto, sezione medica.
Ok, lo ripeto, la struttura in sé non è nulla di straordinario, ma la designazione di plotoni “d’assalto” si riferisce al tipo di armamento specifico che impiegheranno per la missione, cioè armi ottimizzate per distruggere e ripulire queste fastidiose trincee alberate.
Cosa significa in pratica? Come già detto, per esempio, invece di squadre di fuoco pesanti con mitragliatrici PK 7,62x54mmR, ci sarà un gruppo armato con Kord 12,7mm, AGS-17 Flame (lanciagranate automatico) e lanciatori RPG termobarici, che non sono necessariamente una dotazione standard per le unità normali. Inoltre, a titolo di esempio, al posto del normale Kornet anti-corazzatura, potrà essere usata la variante termobarica 9M133F-1, pensata specificamente per eliminare la fanteria trincerata.
Tutto questo è visibile qui sotto:
Armamento della compagnia d’assalto 6/16: – Quattro BMP o BMD-2 – Un T-72 – Due AGS-17, – Due Kord HMG – Due ATGM – Due coppie di cecchini – Due mortai da 82 o 120 mm – Un D30 o 2S9.
7/16 Il componente principale della formazione da combattimento è il plotone d’assalto, che può essere composto da un gruppo di avanscoperta, un gruppo di salvaguardia, un gruppo di comando e un plotone di supporto al fuoco rafforzato da una potenza di fuoco aggiuntiva: AGS, mortai, cannoni D-30, gruppo corazzato e squadra di evacuazione.
8/16 Un plotone d’assalto è composto da 12-15 membri, suddivisi in gruppi tattici di 3 persone ed equipaggiati in base ai requisiti della missione. Una sezione di riserva può integrare il plotone con ulteriore potenza di fuoco: mitragliere, aiuto mitragliere, fucilieri.
9/16 Disposizioni per l’assalto principale: – La pausa tra l’assalto e il fuoco dell’artiglieria sulle posizioni fortificate non deve essere superiore ad un minuto – L’uso degli UAV per la ricognizione è consigliato, ma non è consigliabile usarli per il monitoraggio della battaglia per evitare la perdita dell’UAV.
10/16 – L’occupazione di trincee abbandonate è vietata perché potrebbero avere trappole esplosive o essere state preparate come bersaglio per l’artiglieria. – Gli assaltatori non possono evacuare i feriti da soli; devono trasmettere le coordinate del ferito alla squadra di evacuazione.
È qui che le cose iniziano a farsi interessanti. Non solo iniziamo a entrare nel merito di tattiche specifiche, ma viene fatta una rivelazione: questo nuovo “Distaccamento d’Assalto,” che si dice sia destinato a “sostituire i BTG,” non è in realtà un nuovo tipo di unità in sé, ma piuttosto un nuovo insieme di tattiche di combattimento dottrinali progettate intorno al compito specifico di risolvere l'”intrattabile” problema delle trincee alberate che è venuto a dominare l’attuale fase del conflitto.
Si tratta più che altro di un manuale dottrinale sulle nuove tattiche evolute, non della descrizione di un tipo di formazione di combattimento completamente o rivoluzionariamente nuovo. Ma questo fatto diventerà più evidente tra poco.
In primo luogo, si noti l’interessante correlazione con alcune cose già accertate da alcuni analisti della nostra comunità: in particolare, questa vecchia spiegazione di imetatronink
[Ecco un breve riassunto dell’approccio tattico russo alla Battaglia del
Donbass:
Fase
#1: avanzamento delle unità di ricognizione (spesso in forze, con
decine o centinaia di droni in volo) per valutare la situazione;
attirare il fuoco; trasmettere ai comandanti video grezzi e
geo-coordinate.
Fase 2: con gli sciami di droni che
correggono il fuoco sul bersaglio e trasmettono in tempo reale i video
dell’attacco, si procede a distruggere le fortificazioni con artiglieria
trainata e mobile, sistemi a razzo a lancio multiplo (con diverse
gradazioni di forza e precisione) e persino con le tremende munizioni
termobariche per obiettivi particolarmente adatti.
Lasciare che il fumo si disperda.
Ripetere la fase 1.
C’è ancora qualcosa che si muove?
Ripetere la fase 2.
Ripetere la fase 1.
Cadaveri ovunque?
Fase #3: inviare carri armati e fanteria per ripulire.
Passare alla serie successiva di fortificazioni.
E così via…]
11/16 – Il comandante di plotone controlla il fuoco dei mortai. – Il comandante di plotone/compagnia decide gli obiettivi dell’artiglieria, ma solo il comandante dell’unità può fornire il supporto aereo. – Il metodo di tiro consigliato per l’AGS-17 è il fuoco indiretto, con una portata ottimale di tiro di 600-1700 m.
12/16 – Durante l’assalto, il gruppo corazzato può agire come un tutt’uno o essere diviso tra plotoni. I mortai del plotone di supporto d’artiglieria sono distribuiti tra i plotoni d’assalto, mentre il cannoniere riferisce direttamente al comandante.
13/16 – Durante l’assalto alla linea degli alberi il plotone deve muoversi in una formazione a diamante – Durante un assalto è proibito per una compagnia o un plotone d’assalto muoversi in spazi aperti, dovranno farlo esclusivamente all’interno della linea degli alberi.
Quanto sopra conferma molti dei filmati che abbiamo visto di recente sugli assalti russi nelle zone alberate. Ricordiamo gli innumerevoli video di carri armati russi che avanzano lungo la linea boschiva e riversano il fuoco sulle trincee dell’AFU, come questo, questo o anche questo.
Ciò non significa che tutto ciò sia una conferma assoluta della validità di questi presunti cambiamenti tattici, anche in precedenza avevamo visto tattiche come questa, che consisteva in unità BMP che si muovevano insieme verso gli alberi sotto il fuoco di soppressione, sbarcavano la fanteria proprio sulla linea degli alberi, per poi ritirarsi (dato che, a questo punto, i BMP erano ormai di scarsa utilità, poiché non potevano sparare attraverso lo schermo delle loro stesse forze che assaltavano la trincea).
Inoltre, anche se non è elencato in questo manuale di tattica, è noto che, mentre si insinuano lungo la linea di trincea, i carri armati russi sparano contro le trincee per sopprimere le truppe AFU – il che spesso innesca la risposta psicologica di fuga, costringendole a rimanere sdraiate a terra o a ripiegare nelle trincee. Questo permette alle truppe meccanizzate a bordo dei BMP/BMD di avvicinarsi rapidamente, sbarcare e iniziare a ripulire le trincee senza preoccuparsi del fuoco di ritorno.
Una cosa da notare, tuttavia, è il passaggio:
“Il comandante di plotone controlla il fuoco dei mortai. – Il comandante di plotone/compagnia decide gli obiettivi dell’artiglieria, ma solo il comandante dell’unità può fornire il supporto aereo.”
Questo è molto interessante, perché è un ripudio diretto del popolare, anche se ingenuo, tropo che le forze russe non avrebbero sottufficiali addestrati, non avrebbero iniziativa o autorità dal basso, sarebbero altamente “centralizzate” (in una qualche strana caricatura della rigidità burocratica sovietica), che le loro forze di ricognizione si baserebbero sulla strategia “Command-Push” piuttosto che “Recon-Pull,” ecc, ecc.
Ma, in realtà, a poco a poco, da questa guerra continuano a giungere conferme di qualcosa che ho detto e creduto fin dall’inizio e che, in realtà, è l’esatto contrario [di questa credenza]. Gli ufficiali russi hanno più autonomia dei loro equivalenti della NATO. Le prove a sostegno di questa tesi sono numerose, ma, sfortunatamente, ci farebbero andare troppo fuori tema.
La parte sui comandanti di plotone di cui sopra conferma che i comandanti russi delegano con fiducia la designazione degli obiettivi di artiglieria fino al livello di unità – una cosa che nemmeno gli Stati Uniti/NATO hanno mai fatto, anche perché gli eserciti occidentali non hanno artiglieria al di sotto del livello di brigata, e, stando così le cose, è necessario il permesso di un Maggiore Generale o almeno di un Colonnello per colpire un obiettivo.
In questo caso, la Russia lascia che siano dei semplici tenenti a decidere per loro stessi. È una cosa enorme. Un tipo di autonomia rivoluzionaria delle piccole unità che la NATO e gli Stati Uniti non possono nemmeno sognare e che ha mandato gli ex “esperti” dell’esercito americano, come questo, in parossismi selvaggi e febbrili di pretesti e rabbia da dissonanza cognitiva per cercare di spiegarlo.
Il fatto è che è ormai evidente che gli Stati Uniti e la NATO sono mostruosità ottuse e stizzose, rigidamente burocratiche e incapaci di evolversi, che però cercano disperatamente di rappresentare la Russia nello stesso modo. Ma è la Russia, in realtà, la forza altamente dinamica, in grado di evolversi sul campo di battaglia, costruita attorno ad una forte leadership di piccole unità e all’iniziativa dei sottufficiali, proprio come l’Occidente finge di dipingersi. Che meraviglia!
14/16 I Russi stanno passando da strutture più grandi, come i BTG, ad unità d’assalto più piccole e agili. Tuttavia, fanno ancora molto affidamento sul supporto dell’artiglieria. Sembra che sia scarsità di alcuni tipi di armi, come 2S9, mortai, AGS e munizioni per equipaggiare tutte le unità.
In primo luogo, dobbiamo riconoscere che l’affermazione di cui sopra è una stupidaggine, disperata e risibile. Scarsità di armi? Anche la fraudolenta “lista Oryx” mostra solo 23 Nona 2S9 distrutti (il che significa che il numero reale è ancora inferiore, perché questa lista è nota per essere piena di errori di attribuzione e di vere e proprie frodi). La Russia ha ufficialmente circa 500 varianti Nona attive (2S9 e altre), e altre 500 in deposito. Per non parlare dei nuovi sistemi equivalenti che vengono prodotti in continuazione. Si può confidare che la Russia ne abbia “abbastanza.”
15/16 Questa decisione sembra essere influenzata dai progressi del gruppo Wagner nell’area di Bakhmut e dalla minore disponibilità di veicoli e armamenti dal febbraio 2022. A differenza dei BTG, i distaccamenti d’assalto non sembrano avere unità logistiche o MLRS nella loro struttura.
Tutto ciò va oltre la disperazione. Prima di tutto, la Russia ha perso una piccola frazione trascurabile delle sue forze MLRS. Ancora una volta – anche in base alla lista altamente gonfiata di Oryx – la Russia avrebbe perso un totale di 178 sistemi MLRS diversi, che si suddividono in circa ~100 Grad, ~50 Uragan, e meno di 10 Smerch/Tos-1A, ecc.
Quanti MLRS ha la Russia? Circa 4.000 sistemi totali, tra cui circa 2.300 Grad (compresi quelli nei depositi), circa 700 Uragan e circa 150 Smerch, oltre a qualche centinaio di altri sistemi e ai nuovi attualmente in produzione.
Quindi, l’insincero suggerimento che la perdita di 178 MLRS in totale (il numero reale è molto inferiore) su quasi ~4000 avrebbe portato alla completa riforma del “BTG” come concetto, è palesemente assurdo. E penso che gli autori di tali nozioni lo sappiano, ma, ahimè, hanno un “gregge” da nutrire con nettare morale, per quanto oltraggioso ciò possa essere.
Diamo ora una breve occhiata a ciò che Mick Ryan, maggiore generale dell’esercito australiano in pensione, ha da dire sull’argomento.Potete leggere il suo articolo per avere tutti i dettagli, ma, in sintesi, conclude che si tratta di una tattica di successo. Ma continua a sciorinare i soliti tropi russi caricaturali per giungere alla conclusione che la Russia non sarà in grado di massimizzare pienamente ed efficacemente queste nuove tattiche, a causa del fatto che – secondo il suo punto di vista completamente compromesso e parziale – la Russia non avrebbe le capacità “operative” più ampie per dare seguito ai successi sulla linea di contatto generati da queste tattiche.
Riconosce che con questa tattica la Russia creerà degli sfondamenti, ma non sarà in grado di penetrare nelle “retrovie operative” dell’AFU e di innescare una ritirata più ampia e catastrofica delle forze nemiche. In sostanza, ritiene che l’AFU sarà in grado di “tappare” continuamente questi buchi che la Russia non sarà in grado di sfruttare.
Naturalmente, come di consueto, le posizioni dell’autore sono basate su una serie di fraintendimenti e dati completamente errati, come le perdite gonfiate della Russia e cose di questo tipo; è sulla stessa linea dell’autore del thread originale, pronto a dar fede a dati errati sulle perdite di equipaggiamento russo.
Tuttavia, il Maggiore Generale fa alcune buone considerazioni e le sue riflessioni sono più chiare di quelle degli altri commentatori, troppo impantanati nella russofobia per analizzare le cose con un briciolo di imparzialità.
Riguardo alle alle sue critiche possiamo dire:
1. La Russia, in questa fase attuale del conflitto, non sta cercando grandi manovre penetrative per arrivare nelle “retrovie operative” del nemico (per mancanza di forze impegnate, finora. Se tutte le nuove truppe mobilizzate entreranno presto in gioco, la situazione potrebbe cambiare). Stanno utilizzando queste nuove tattiche solo localmente, allo scopo di dislocare una linea di difesa alla volta, cosa che sta accadendo con successo nella maggior parte dei casi. Non stanno tentando di manovrare nell’intero teatro operativo con il tipo di massicci attacchi che si erano visti nella Seconda Guerra Mondiale, su cui il Maggiore Generale australiano dalla mentalità arcaica sembra essere concettualmente bloccato.
Stanno usando questa tattica per abbattere le difese locali dell’AFU in modo frammentario, con forze molto piccole. Normalmente, contro una minaccia veramente “di pari livello” si potrebbe sostenere che questo non funzionerebbe a causa della capacità molto più resiliente e agile [dei difensori] di ricucire qualsiasi falla locale grazie ad un potente coordinamento C3, all’organizzazione, all’addestramento e alla capacità delle forze e, soprattutto, di quelle di riserva esistenti e posizionate per questo compito.
Ma il problema è che all’AFU mancano molte di queste cose. Quindi, su di loro queste tattiche di fare breccia localmente funzionano perché le impoverite e raccogliticce forze ucraine spesso non hanno il morale o la capacità di rispondere agilmente come farebbe un vero avversario di pari livello.
Basti pensare alle decine di video – come questo di Bakhmut in particolare – che mostrano i comandanti dell’AFU che cercano disperatamente di radunare un gruppo di soldati esausti, per mandarli a tappare un buco in una linea difesa importante da qualche parte nel fronte. Forze così esaurite e devastate è molto probabile che non riescano a raggiungere la linea in tempo per “tappare” qualcosa. Pertanto, le tattiche della Russia potrebbero funzionare benissimo così come sono, senza la necessità di massicci accerchiamenti operativi.
2. Ancora una volta, l’autore basa il suo punto di vista su fallacie note: le forze russe sono a pezzi, l’equipaggiamento è scarso, ecc… quindi non possono assolutamente funzionare. Tutto questo è palesemente falso, ma, ovviamente, non ne è al corrente all’interno della camera d’eco in cui indubbiamente vive.
Quello che gli concedo è che dobbiamo aspettare e vedere. Per ora l’AFU continua a mantenere una superiorità numerica sulle forze russe, dato che la stragrande maggioranza dei Russi mobilitati non è ancora stata impegnata in battaglia. Quando lo saranno, allora potremo veramente vedere e giudicare se la Russia tenterà di portare questa nuova “dottrina” (per mancanza di una parola migliore) al livello successivo previsto di “svolta operativa.”
A proposito – visto che, come paragone, Mick Ryan fa ripetutamente riferimento alla Seconda Guerra Mondiale – alcuni potrebbero sostenere che i Tedeschi erano in inferiorità numerica ma avevano usato esattamente queste tattiche a loro pieno vantaggio nell’Operazione Barbarossa. Ma, come avevo notato in questo precedente articolo, all’inizio dell’operazione la Wehrmacht aveva di fatto una forte superiorità numerica rispetto alle forze sovietiche, 3,4 milioni contro 2,7 milioni, contrariamente a quanto si insegna alla maggior parte delle persone.
Inoltre, la loro capacità di sfondare nelle retrovie si basava pesantemente sulle loro superiori capacità di comunicazione (non solo la disciplina, ma anche gli apparati di comunicazione, che all’epoca non esistevano nelle forze armate sovietiche). Nel caso dell’Ucraina, l’ISR (Intelligence, surveillance and reconnaissance) ucraina può essere considerata superiore a quella della RF proprio a causa dell’intero potenziale C4ISR dell’Occidente/NATO/Cinque Occhi utilizzato contro la Russia, quindi il confronto non è del tutto adeguato.
I Tedeschi avevano sfondato linee particolarmente sfortunate che non erano in grado di comunicare in tempo questi sfondamenti alle unità e ai quartieri generali appropriati. L’AFU, analogamente, ha una totale supervisione ISR di tutto il campo di battaglia e il comando istantaneo di varie capacità reattive. L’unica limitazione è, come detto, l’effettivo basso morale/depressione delle truppe coinvolte sul terreno, che possono, o meno, essere in grado di “rispondere” in dato settore, nonostante la piena copertura C4ISR.
Come ultima nota, alla fine dello scorso anno, anche il Ministero della Difesa britannico aveva segnalato la fine del BTG russo:
“La Russia probabilmente non dispone di sufficienti riserve non impegnate per aumentare drasticamente la portata o l’intensità dell’offensiva di questo inverno. Le forze di terra convenzionali russe sono generalmente schierate e combattono in formazioni e unità dottrinali normali piuttosto che in gruppi tattici di battaglioni o altre strutture ad hoc. L’assenza osservata di diverse unità critiche di carri armati suggerisce che le forze armate russe continuano ad essere in difficoltà per rimpiazzare l’equipaggiamento, specialmente i carri armati, perso durante le precedenti operazioni offensive fallite.”
Alla fine, tutti questi drammatici appelli sono in realtà sciocchi e sbagliati. Nonostante il titolo ironico di questo articolo, non credo che il BTG sia “morto,” penso che la Russia si stia adattando a nuove tattiche per i vincoli e i problemi molto specifici che deve affrontare in questa fase specifica della SMO. Una volta avviate le altre fasi, potrebbero benissimo tornare ad altre strutture e tattiche. Tuttavia, come già detto, il BTG non era mai stato progettato per sostituire in modo permanente la struttura delle forze russe, ma piuttosto come misura temporanea di ripiego.
Contrariamente a ciò che i think tank occidentali, ignorantemente mistificati, vanno strombazzando, la messa in campo di nuove tattiche dimostra una forte capacità di adattamento da parte della Russia. Significa che i loro generali, leader e comandanti analizzano, pensano, risolvono i problemi in modo creativo e si evolvono – nonostante le continue e malevoli crtiche da parte dell’Occidente
Con gli ultimi annunci e l’impegno della Russia ad espandere enormemente le proprie forze armate di centinaia di migliaia di unità, tra cui 475.000 truppe di terra professionali a contratto, potremmo anche assistere alla fine dell’era BTG e ad un ritorno alla classica struttura a brigate e divisioni dell’era sovietica.
Simplicius The Thinker
Fonte: simplicius76.substack.com
Link: https://simplicius76.substack.com/p/the-btg-is-dead-long-live-the-btg
01.03.2023
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
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