Francia, manifestazione in difesa dell’acqua: oltre 250 feriti negli scontri
La Francia ribolle per la riforma delle pensioni, ma non solo. Lo scorso fine settimana migliaia di manifestanti ecologisti hanno protestato a Saint-Soline contro la costruzione di un grande bacino idrico voluto da una cooperativa di agricoltori e appoggiato dal governo, che ha militarizzato l’area. La cittadina situata nella regione della Nuova Aquitania, nell’ovest del Paese, è diventata teatro di violenti scontri tra i circa 30mila manifestanti e le forze dell’ordine. Al lancio di pietre e molotov dei primi, gli agenti hanno risposto usando lacrimogeni, idranti e granate stordenti. «Mentre il Paese si solleva per difendere le pensioni, noi contemporaneamente ci alziamo per difendere l’acqua», hanno affermato gli organizzatori. Per il momento il bilancio parla di oltre 250 feriti, di cui dieci finiti in ospedale, due a rischio disabilità e uno in pericolo di vita.
Sabato mattina un nutrito corteo di manifestanti si è diretto verso il cantiere del bacino idrico di Saint-Soline, dal vicino campo allestito dagli organizzatori, con l’obiettivo di accerchiarlo e fermare i lavori. Secondo il prefetto di Deux-Sèvres, Emmanuelle Dubée, avrebbero preso parte al corteo anche un migliaio di persone organizzate in “gruppi violenti”. I duri scontri tra i manifestanti e gli agenti sono durati almeno due ore, con diversi giornali locali che raccontano di decine di persone distese su barelle di fortuna in attesa di essere evacuate dai soccorsi. A tal proposito, le associazioni presenti denunciano che, nonostante la gravità della situazione, la prefettura ha deliberatamente impedito l’intervento immediato dei medici con il conseguente trasferimento all’interno di un’unità di cura adeguata. «Nella nuova fase di lotta aperta dai movimenti francesi contro la riforma delle pensioni, la polizia mutila e tenta di assassinare per impedire qualunque forma di insubordinazione, per difendere la borghesia e il suo mondo. Nulla potrà cambiare la nostra determinazione a mettere fine al loro regno», ha dichiarato il comitato di cui fa parte uno dei feriti gravi delle proteste. Due articoli pubblicati su Libération e France Tv Info parlano invece dell’uso di armi di guerra da parte della polizia per contenere i manifestanti. Anche la ONG Ligue des droits de l’Homme, presente alla protesta, ha fatto riferimento al materiale bellico, aggiungendo un’osservazione sull'”uso eccessivo e indiscriminato della forza su tutte le persone presenti sul posto”.
I manifestanti protestavano da giorni contro la costruzione di quello che dall’alto appare come un gigantesco buco dalle dimensioni di 190 piscine olimpioniche circondato da recinzioni. Si tratta del mega bacino idrico di Saint-Soline, una struttura capace di immagazzinare acqua in inverno per poter continuare a irrigare in tempi di siccità. Secondo il memorandum d’intesa firmato nel 2018 tra la Coop de l’eau, la prefettura e le autorità locali, soltanto una parte delle aziende agricole sarà collegata al sistema in costruzione. Se da un lato la maggior parte degli agricoltori teme di vedere le falde acquifere prosciugarsi, diminuendo così le risorse disponibili, dall’altro lato gli ambientalisti protestano per l’ennesima privatizzazione di un bene comune a vantaggio di pochi.
[di Salvatore Toscano]
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