Ordine internazionale e futuro condiviso dell'umanità. L'intervento dell'Ambasciatore cinese Jia Guide
di Alessandro Bianchi
Partecipando al convegno organizzato dal CNR e dall’ISGI
diretto da Fabio Marcelli, il neo Ambasciatore della Repubblica
popolare cinese, S.E. Jia Guide, ha dato un quadro completo della
situazione internazionale, delineando al contempo quelli che sono gli
obiettivi dei prossimi anni di Pechino.
“Sono passati 10 anni da
quando il presidente Xi Jinping ha delineato il concetto di comunità
umana dal futuro condiviso”, inizia così il suo discorso l’Ambasciatore.
Nel quadro internazionale attuale delineato da divario di sviluppo,
scontri geopolitici e guerra fredda senza precedenti, prosegue
l’Ambasciatore nel suo intervento, l’alternativa che abbiamo di fronte è
semplice: il gioco a somma zero (portato avanti, aggiungiamo noi, dalla
Nato) oppure un sistema internazionale multipolare che si basi sui
reciproci vantaggi.
Ed è chiaro che quest’ultima deve essere la strada da perseguire
per perseguire a meglio gli obiettivi della “comunità umana dal futuro
condiviso”.
Lunghi passaggi del suo intervento sono stati
dedicati al ruolo attivo di Pechino nella ricerca, promozione e sviluppo
della pace. Dopo aver ricordato la pacificazione tra Iran e Arabia
Saudita proprio in Cina, e il piano in 12 punti di risoluzione del
conflitto ucraino, l’Ambasciatore ha sottolineato come alla base
dell’approccio cinese ci siano i “5 principi di coesistenza pacifica”
che richiamano direttamente alla Carta delle Nazioni Unite.
E si
perché quello è il punto di riferimento da cui partire per delineare il
contorno giuridico internazionale.“L’occidente parla di regole. Ma
quali sono le regole?” Le regole, prosegue, sono quelle emerse dalla
Carta delle Nazioni Unite, con alla base la non interferenza,
l’autodeterminazione dei popoli e la risoluzione delle controversie per
via pacifica.
Nel corso del suo intervento l’Ambasciatore ha
richiamato due concetti recentemente utilizzati dal presidente Xi
Jinping. In primo luogo, il focus allo sviluppo ricordato dal segretario
del PCC all’ultima Assemblea generale delle Nazioni Unite. Da questo
punto di vista, la crescita della Cina offre vantaggi reciproci a decine
di paesi che vedono in Pechino il primo partner commerciale. Per
l’Italia, ricorda Guide, la Cina è il primo partner commerciale in Asia.
Il secondo concetto è quello di “civilizzazione globale” che Xi ha
mutuato nel corso dell’incontro del PCC con i partiti nel mondo il 15
marzo scorso. Questo concetto, ricorda l’Ambasciatore, si basa su tre
cardini essenziali: la promozione di valori condivisi, scambi e
cooperazione, con, infine, il rispetto delle differenze delle diverse
civiltà.
Italia e Cina rappresentano, conclude l’Ambasciatore,
due civiltà millenarie che possono farsi da motore per la costruzione di
un’umanità futura condivisa che abbia a cuore gli obiettivi di una
società di pace, prosperità e di benefici reciproci.
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