Minima moralia
Siccome l’idea di spiccare un mandato di cattura contro Putin è
probabilmente l’idea più cretina della storia universale, unitamente
all’idea di processarlo per crimini di guerra, cioè di processare per
crimini di guerra il presidente in carica di uno Stato che ha diritto di
veto in seno al Consiglio di sicurezza dell’ONU e 6000 testate
nucleari, abbiamo il problema di rispondere alla domanda: perché? Com’è
possibile che l’Unione Europea sia caduta così in basso al punto da
farci vergognare tutti? Perché Ursula von der Leyen e Roberta Metsola si
umiliano attraverso una produzione così copiosa di idee cretine? La
risposta è semplice: per nascondere il fatto di non contare niente.
Siccome non contano niente; siccome la Commissione europea è un gruppo
di passacarte di Biden; siccome non è in grado di proteggere nemmeno i
propri gasdotti bombardati da un Paese alleato, allora cercano di
gettare fumo negli occhi con iniziative talmente cretine da far apparire
intelligenti persino iniziative come la designazione della Russia come
Stato sponsor del terrorismo (respinta pure dagli USA). Ci penseranno
poi i propagandisti delle radio e delle televisioni italiane a far
passare un’idiozia gigantesca per un’idea intelligente da applaudire.
Ecco che cosa intendo dire quando dico che la classe dirigente europea è
completamente corrotta in senso paretiano. Ursula von der Leyen
appartiene semplicemente a una classe dirigente morta. Era morta ben
prima del 24 febbraio 2022, altrimenti gli accordi di Minsk 2 non
sarebbero naufragati e l’Ucraina non sarebbe una base della NATO da
molti anni. L’invasione della Russia ha semplicemente reso evidente la
decomposizione di un corpo che si è spento di nascosto. Quando pensate
alla Commissione europea, pensate a un gruppo di falliti politici.
Pensate alla Commissione europea come la più grande vergogna della
civiltà europea. Pensate a un corpo morto che, essendo pesantissimo, ci
porta tutti a fondo.
Forza, Commissione europea, proponi o sostieni un’altra idea cretina.
Facci ridere.
Alessandro Orsini
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