Macron distrugge la Francia per salvarsi
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di Augusto Grandi
Parigi
merita una messa. Ma non è detto che valga la pena una riforma delle
pensioni. Macron ha provato a distrarre i francesi con il suo appoggio
garantito al pazzo di Kiev, ma non è bastato. Primo perché i transalpini
potrebbero, come vuole la tradizione, riallinearsi e ricomporsi per una
“guerra francese”. Ma questa guerra in Ucraina è quella di Biden e dei
suoi burattinai. E il povero Macron è solo un altro maggiordomo europeo.
I francesi non possono perdonargli una tale perdita di stile.
In
particolare perché si accompagnava alla progressiva riduzione del ruolo
di Parigi in Africa. Prima per l’influenza economica cinese, poi per il
ruolo militare russo attraverso Wagner, e infine per il tentativo
americano di recuperare alcune posizioni.
Il presidente
transalpino ha dovuto quindi occuparsi di questioni interne. Ed è stato
un disastro. L’innalzamento dell’età pensionabile è stato accompagnato
dal sostegno internazionale di chi – anche in Italia – insiste nel fare i
conti con una realtà che è quella del passato. I giovani sono pochi e
quindi non possono più pagare le pensioni di troppi anziani. Il problema
non è nel numero di giovani, ma nei posti di lavoro disponibili. E
quali lavori sono disponibili?
La robotizzazione elimina la
classe operaia. E l’intelligenza artificiale presto spazzerà via gran
parte della classe dei colletti bianchi. I compiti affidati agli umani
saranno drasticamente ridotti. E quelli eseguiti dalle macchine
aumenteranno a dismisura. Ma la risposta di una politica retrospettiva è
sempre la stessa: alziamo l’età pensionabile per evitare di pagare le
mensilità a un numero crescente di anziani. Invece di investire nel
futuro, preferiamo risparmiare nel presente. Invece di cercare di
immaginare possibili professioni, continuiamo a costringere gli anziani a
rimanere attaccati ai loro vecchi lavori per impedire ai datori di
lavoro di rinnovarsi.
Nessun progetto per le nuove generazioni. Perché la soluzione italiana, più precarietà e meno paga, è una merda. Accompagnato da nuove ondate di migranti pur di avere una massa di disperati da sfruttare, visto che i giovani italiani non vogliono più essere sfruttati senza speranza di costruirsi un futuro dignitoso.
Ci vogliono idee, ma il presidente francese preferisce lacrimogeni e manganelli. E se i medici francesi emigrassero, proprio come gli italiani, in cerca di migliori condizioni di lavoro e salari più alti? Anche la Francia può comunque aumentare l’immigrazione. E siccome, comunque, l’Italia è più restia a pagare i giovani e gli immigrati, gli stranieri altamente qualificati e istruiti continueranno a preferire la Francia mentre lo Stivale accoglierà tutti i disperati del mondo. Politiche comunque miopi, che non salveranno la Francia e tantomeno l’Italia. I francesi lo hanno capito e sono scesi in piazza. Gli italiani hanno preferito seguire le vicende di Fedez.
Fonte: Eurosynergies
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