31 Ago 2022
La perdita dell’Egemonia mette in crisi le elite anglo Statunitensi
Fonte: ControInformazione
di Luciano Lago
La
fase che è appena trascorsa nel mondo occidentale era stata
caratterizzata dalla pandemia del COVID-19, dalle misure di blocco prese
in vari paesi e dalle risposte quasi sempre inadeguate da parte dei
governi nazionali che, sulla base dell’emergenza e delle direttive di
organismi sovranazionali (collegati agli interessi del Big Pharma) hanno
stretto il controllo sociale sui cittadini ed hanno portato alle
restrizioni con autoisolamento sanitario ed economico in vari paesi.
Successivamente
è scoppiato il conflitto in Ucraina le cui origini risalgono al colpo
di stato incostituzionale pilotato dagli USA nel 2014 a cui è seguita
una sanguinosa guerra civile di otto anni, sobillata dalle potenze
occidentali per portare l’Ucraina nella NATO e nel campo occidentale. Il
tentativo di destabilizzazione dell’Ucraina, pianificato già da molto
tempo prima dagli strateghi di Washington, si è svolto sul territorio
adiacente alla Russia, in un paese già precedenza parte dell’URSS e
prima ancora parte dell’Impero russo. Non si è tenuto contro degli avvisi e dei moniti lanciati dal Cremlino
sulle “linee rosse” e sulle esigenze di sicurezza della Russia, così
che inevitabilmente la stessa Russia ha reagito con l’offensiva in
Ucraina lanciata nel Febbraio di quest’anno.
Gli Stati Uniti, la UE e
la NATO hanno preso posizione contro la Russia con massicci aiuti
militari e con l’appoggio logistico e dell’intelligence al governo
ucraino, mentre allo stesso tempo è stata indetta una campagna
di sanzioni pesantissime contro la Russia che tuttavia non sono riuscite
nè a fermare il conflitto nè a isolare la Russia.
Da quel
momento, ovvero dall’insorgere di un grave conflitto in Europa, tutto è
passato in secondo piano di fronte al dramma della guerra e delle
carenze energetiche che si trova ad affrontare l’Europa per le scelte scellerate dei governi europei.
I cittadini europei sono sati bombardati da una campagna di propaganda russofobica che non ha precedenti, con l’intento di deformare gli avvenimenti e coalizzare l’opinione pubblica contro il nuovo nemico, indicato come il nuovo mostro: Vladimir Putin. Nessuna possibilità di dissentire dalla versione ufficiale dei fatti diffusa dai media del sistema senza essere indicati come filo Putin, ovvero “agenti del nemico”.
Il
conflitto su è già di fatto internazionalizzato e si caratterizza per
essere una guerra fra la NATO, l’alleanza occidentale dominata dagli
USA, la Russia e quei paesi che si sono schierati con Mosca,
dall’Iran alla Cina, dalla Corea del nord, alla Siria ed al Venezuela,
senza contare un grande numero di paesi emergenti che hanno voltato le
spalle all’occidente e si sono rifiutati di aderire alle sanzioni contro
Mosca.
Il fallimento della strategia occidentale è divenuto evidente e sembra chiaro che una linea di demarcazione è stata tracciata e nulla sarà come prima. Il mondo è entrato in una nuova fase.
L’operazione speciale iniziata dalla Russia in Ucraina rappresenta un colpo all’ordine mondiale unipolare esistente e segna il passaggio dalle lotte di resistenza contro l’aggressivo neocolonialismo impiantato dall’Occidente ad una fase calda di scontro aperto guidato dalle nuove potenze come Russia, Cina e Iran.
L’egemone
mondiale in via di indebolimento e in decadenza – gli Stati Uniti e i
suoi alleati – nel quadro della loro visione del mondo razzista e
neocolonialista percepiscono questa operazione russa come aggressiva
solo perché la considerano giustamente come un attacco al loro dominio
totale nell’ordine mondiale unipolare.
È la paura di perdere la
propria egemonia che impone all’Occidente la necessità di fermare la
Russia ad ogni costo e lo costringe ad adottare misure economiche e
militari senza precedenti.
La riluttanza dell’Occidente, a guida
anglo USA, nel venire a patti con il corso oggettivo dello sviluppo
storico, a trovare il suo posto nel nuovo ordine internazionale, è
irrazionale ed è radicata nel suo passato di dominio razzista e
colonialista (tipico della mentalità anglosassone).
La paura
dell’imminente nuovo ordine mondiale raggiunge il panico e porta le
elite di Washinton e Londra (gli istigatori della guerra) a numerosi e
pericolosi errori, il principale di questi è l’aumento dell’escalation
militare nel territorio dell’ex URSS, dell’ Ucraina, oltre ai crescenti
rischi di un conflitto su vasta scala con l’uso di armi nucleari .
L’incapacità
di calcolare anche le conseguenze a breve termine della propria
politica è una chiara prova del mostruoso degrado delle élite
occidentali.
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