26 Ago 2022
LA NUOVA DOTTRINA NUCLEARE AMERICANA PRENDE DI MIRA LA RUSSIA E LA CINA CONTEMPORANEAMENTE
Fonte: ControInformazione
https://www.controinformazione.info/la-nuova-dottrina-nucleare-americana-prende-di-mira-la-russia-e-la-cina-contemporaneamente/
Per quasi 80 anni, la dottrina della distruzione reciprocamente assicurata (MAD) ha mantenuto la relativa pace aliena, impedendo alle superpotenze di entrare in uno scontro frontale. Uno dei fattori stabilizzanti era il fatto che c’erano solo due superpotenze: l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti. Ciò ha reso la negoziazione di accordi sul controllo degli armamenti molto più facile di quanto sarebbe il caso al giorno d’oggi. Il motivo è che negli ultimi 30 anni l’architettura geopolitica globale è cambiata radicalmente. La caduta dell’URSS ha quasi completamente smantellato l’ex blocco orientale. Ciò ha portato alla nascita di nuove superpotenze, con conseguente diverso livello di rivalità geopolitica, la parte più importante della quale è il dominio strategico.
Allo stesso tempo gli interessi gepolitici degli attori globali erano rimasti in gran parte senza cambiamenti. La Russia, per quanto fosse più piccola e meno poderosa dell’URSS, continuava ad essere una superpotenza militare, già che ancora diponeva di migliaia di ogive termonucleari, mentre le forze convenzionali attraversavano una fase di degrado.
Questa situazione è cambiata negli anni 2000 quando la Russia ha iniziato a recuperare la sua forza. Tuttavia nello stesso tempo la Cina si è fortificata in modo esponenziale, ottenendo un riconoscimento universale al gigante euroasiatico quale superpotenza.
Washigton “ha preso provvedimenti per evolvere oltre la tradizionale teoria della deterrenza nucleare della MAD (distruzione mutuamente assicurata), che postula che qualsiasi uso di armi nucleari comporterebbe una azione di rappresaglia e l’annientamento totale di tutte le parti”, cosa che, come in precedenza menzionato, ha impedito la guerra nucleare per quasi otto decenni. L’idea di andare oltre MAD è piuttosto controversa, per non dire altro. Sebbene sia un concetto piuttosto rudimentale al suo interno, è stato dimostrato che funziona, prevenendo il confronto termonucleare globale, anche durante la crisi dei missili cubani, che è probabilmente il momento più vicino che abbiamo visto a una guerra mondiale.
“La Russia e la Repubblica popolare cinese hanno la possibilità di raggiungere unilateralmente, ogni volta che lo decidono, un’escalation di violenza a qualsiasi livello in qualsiasi ambito. Possono farlo in tutto il mondo e possono farlo con qualsiasi strumento di potere nazionale. Semplicemente non siamo abituati ad affrontare competizioni e scontri del genere”, ha concluso Richard.
Mentre l’ammiraglio stava cercando di scaricare la colpa su Russia e Cina, questi ha ignorato il semplice fatto che è stata l’azione di belligeranza e aggressione degli Stati Uniti contro il mondo a causare la proliferazione delle armi termonucleari, poiché i paesi hanno deciso di non voler essere trattenuti sotto tiro da parte dell’Occidente.
Ora, gli Stati maggiori si trovano ad affrontare non solo vecchi rivali come la Russia, ma qualsiasi nuovo negoziato sul controllo degli asset strategici metterà i paesi emergenti divisi in una posizione di stallo, poiché né la Russia né la Cina si fidano che l’Occidente politico mantenga la fine dell’accordo. Pertanto, gli Stati Uniti dovranno intensificare una nuova corsa agli armamenti ( quella in cui sono) con un accordo possibile che comporterà comunque la necessità di dividere equamente le proprie forze strategiche (limitate da un trattato) contro Russia e Cina, mentre i due colossi (eur)asiatici hanno solo gli Usa su cui puntare.
Scritto da Drago Bosnic , analista geopolitico e militare indipendente
Traduzione: Luciano Lago
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