30 Gen 2022
Un forte richiamo alla realtà per Washington arriva dalla Cina
FONTE: CONTRO INFORMAZIONE
di Luciano Lago
Mentre
tutta l’attenzione è puntata sulla crisi ucraina e la pretesa “minaccia
di invasione russa”, un segnale inaspettato arriva dalla Cina in grado
di spostare tutta la concentrazione degli strateghi di Washington dallo
scacchiere europeo a quello dell’Asia- Pacifico.
La
Cina ha messo a punto una manovra imprevista, che ha finalmente chiarito
agli Stati Uniti che il confronto con la RPC, e non un conflitto per
l’Ucraina, deve essere la loro priorità.
Soltanto un paio di
giorni fa l’aviazione cinese, con 39 caccia bombardieri, ha volato
nello spazio aereo taiwanese più volte al giorno suscitando allarme nel
sistema delle difese dell’isola. In effetti, a Washington iniziano a
rendersi conto che il problema principale per gli americani in questo momento è l’espansione della Cina.
Questa
superpotenza si trova nella regione dell’Asia-Pacifico che, in termini
di priorità, è molto più importante per gli Stati Uniti rispetto
all’Europa orientale. Questa priorità si rileva non solo rispetto
all’Ucraina, ma all’Europa orientale nel suo insieme”.
Per il ruolo
degli Stati Uniti e la loro pretesa di egemonia globale, il confronto
con la Cina non è solo una questione di prestigio e di lotta per tale
leadership mondiale. In effetti, questo grande competitor con la potenza
americana sta già diventando una questione di semplice sopravvivenza.
La elite di potere USA inizia a essere consapevole che, nelle circostanze attuali, risulta di fondamentale importanza che gli Stati Uniti risolvano al più presto tutte le divergenze con la Russia in modo che questa non abbia il tempo di raggiungere accordi con la Cina che sono pregiudizievoli per la parte americana.
Anche per questo Washington deve farà di tutto per impedire la saldatura del blocco Russia-Cina.
Questo blocco sarebbe esiziale non soltanto per gli equilibri militari
favorevoli a Washington ma anche per gli interessi economici e
finanziari della supepotenza americana.
Competere con questi due
rivali assieme, potrebbe avere effetti negativi sul sistema del dollaro,
con il rischio di far crollare tutto il sistema che gli americani hanno
costruito sulla comunicazione e la cooperazione con i paesi creditori,
senza il cui apporto non possono finanziare il loro enorme debito e
svilupparsi economicamente, questo è di facile comprensione.
Per
tale motivo nei circoli di Washington, dopo accese discussioni, iniziano
a pensare che sia preferibile trovare una interazione con la Russia
piuttosto che far spezzare la corda già tesa pericolosamente oltre ogni
limite.
Da vari indizi possiamo capire che gli strateghi americani sono direttamente interessati nello sbarazzarsi dell’Ucraina il prima possibile, essendo questa un onere che lega loro le mani. Trovare un accordo con i russi prima che sia troppo tardi.
Una
partecipazione diretta degli Stati Uniti ad un conflitto in questa zona
sembra ormai esclusa, a parte i vuoti proclami e promesse fatte al
patetico presidente ucraino Zelensky. Sarà quest’ultimo che rischia di rimanere con “il cerino in mano”, dopo aver fatto di tutto per incendiare la situazione.
Di
fronte ai nuovi tentativi della Cina di dichiarare il proprio potere in
termini politico-militari o economici, gli Stati Uniti sono sospinti a
passare rapidamente dal tema ucraino alla soluzione di questioni
relative allo scacchiere Asia-Pacifico e concentrare in quell’area le
proprie forze.
Questo spiega il cambiamento nei commenti della
propaganda dei media USA sull’Ucraina che stanno iniziando a criticare
il governo di Kiev per le sue posizioni e rilevando la corruzione e la
incapacità dei politici ucraini di risolvere i problemi gravissimi che
affliggono quel paese (causati in buona parte dagli USA).
Di sicuro
ogni azione conflittiva di Pechino nell’area di Taiwan o dell’Indo
Pacifico ha l’effetto di alleggerire la tensione sull’Ucraina da parte
di Washington, con beneficio della Russia che può meglio rispondere alle
mosse della NATO in modo appropriato.
Il vero problema per gli Stati Uniti è che sia Putin che Xi Jinping hanno individuato da tempo il loro punto debole e sembra che stiano agendo di concerto fra loro.
Questo non mancherà di creare qualche forte mal di testa allo staff di
Biden e della sua corte di personaggi, come Blinken, Sullivan e la
Nuland, che sono poco capaci di muoversi con lungimiranza.
Tenere
testa ai due rivali di notevole abilità stategica sarà molto dura per
Washington e ci saranno sorprese su entrambi gli scenari ma i più
diretti, possiamo indovinare, saranno sull’Ucraina dove le
aspettative degli statunitensi di coinvolgere facilmente Mosca nella
trappola ucraina sono andate al momento deluse. Putin è troppo astuto
come giocatore di scacchi per farsi mettere con le spalle al muro dai
guerrafondai di Washington.
Gli sviluppi saranno interessanti e, probabilmente, saranno anche sorprendenti quando l’astuzia supera la forza.
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