Le vaccinazioni sotto ricatto occupazionale (e con medici aridi e corrotti) sono uno stupro farmacologico e di testimonianze ce ne sono a bizzeffe.
Storia di uno stupro farmacologico
Silvana De Mari per https://lanuovabq.it/
Ricevo queste righe da una mia carissima amica. Le parentesi sono mie.
Mi sono vaccinata stamane. Ma ho subito un vero e proprio abuso.
Il tutto è documentato da una registrazione sul cellulare. Stamane, 9
gennaio 2022 mi sono recata all’hub vaccinale di Ladispoli (RM) per
sottopormi alla prima dose di vaccino. Costretta dall’obbligo vigente
per gli insegnanti: ho già ricevuto tre diffide dalla scuola, per cui se
non mi fossi vaccinata avrei perso lo stipendio e non posso
permettermelo.
Finora non avevo voluto vaccinarmi, non perché sono una pericolosa
novax, ma perché ho avuto fin da bambina problemi di allergie per i
quali non prendo mai medicine, se non in casi davvero estremi.
Inoltre, da qualche mese si sono intensificati dei disturbi neurologici
che avevo sempre trascurato e alla fine mi è stata diagnosticata una
forma di epilessia, per la quale prendo dei farmaci che mi danno qualche
problema, ma che sono necessari.
Sono in attesa di una risonanza magnetica con contrasto che – come
risulta dal certificato scritto del neurologo – serve per capire da che è
determinata l’epilessia: c’è qualcosa che preme nel cervello e bisogna
capire che cosa è (è qualcosa che occupa spazio, potrebbe essere un
aneurisma o forse peggio).
Tutti, a parole, mi hanno detto che potevo vaccinarmi, ma nessuno
l’ha messo per iscritto. Tutti hanno detto «ne parli col medico
vaccinatore». E così il 10 gennaio, armata di una cartellina con la
documentazione del caso, mi sono recata all’hub.
Mi hanno chiesto di compilare il modulo sul consenso informato
(reperibile anche su internet). Io l’ho fatto specificando che il mio
consenso era dato in ottemperanza all’obbligo di legge e spiegando che
desideravo dal medico vaccinatore assicurazione scritta che il
vaccino non avrebbe aumentato i rischi cerebrovascolari che corro.
Il primo medico con cui ho parlato mi ha mandato via dicendo che
– non ero obbligata a vaccinarmi, era una mia libera scelta
– non potevo scrivere niente sul modulo se non negli spazi
appositi.(Questa persona non si è presentata, la frase elementare “sono
il dottor x” non viene detta, non siamo in grado di risalire al suo
nome. Questo tizio evidentemente ritiene che tra le libere scelte
possibili per un cittadino ci sia quella di rinunciare allo stipendio e
ai diritti civili. Sui libricini su cui ha studiato medicina doveva
esserci scritto che esistono gli spazi appositi e che un paziente,
parola che viene dalla parola patire perché è un sofferente, deve
scrivere negli spazi appositi. La mia carissima amica soffre di
epilessia, ha una massa occupante spazio nel cervello che potrebbe
essere un aneurisma o altro)
Ho compilato un altro modulo, scrivendo più o meno le stesse cose
negli spazi appositi. L’ho inoltre compilato in duplice copia per
averne una per me.
Un secondo medico, una donna, mi ha detto che certamente il vaccino non
era pericoloso per me, ma che non avrebbe messo niente per iscritto e
che non avrei dovuto scrivere quelle cose neanche negli “spazi
appositi”.
Sono andata a compilare un ennesimo modulo nel quale, laddove si chiede
di quali patologie soffro, ho specificato che sono in attesa della RNM
con contrasto per accertare che cosa preme sul mio cervello.
La stessa dottoressa mi ha tolto dalle mani i precedenti moduli che
aveva rifiutato, mi ha detto che non potevo averne una copia per me,
(nessuna legge impedisce a un cittadino di uno stato decente di non
avere una copia per sé di qualsiasi documento. Questa tizia ha commesso
un primo reato, abuso di potere. Siamo in grado di risalire all’identità
di questo individuo, che non si è presentato, non perché abbia messo un
timbro col suo nome e cognome, non scherziamo, ma perché c’è il suo
numero identificativo sul certificato che loro chiamano ampollosamente
“certificato di vaccinazione” e che è il certificato di inoculazione di
un farmaco sperimentale fino al dicembre 23, per la quale la paziente ha
fatto da cavia gratuita e senza diritto al risarcimento,) ha cancellato la parte in cui spiegavo che ero in attesa di RNM,(questa
persona, mi ripugna chiamarla medico, ha cancellato le righe dove la
paziente segnalava le problematiche che rendono pericolosa la
vaccinazione: questo è gravissimo, è falso in atto pubblico, non solo è
un reato, ma è indegno di un medico. In una nazione decente con ordini
dei medici decenti un gesto di questo genere dovrebbe portare alla
radiazione immediata), non ha voluto prendere atto della
documentazione che avevo portato, insistendo sul fatto che non c’era
scritto da nessuna parte che avevo un aneurisma, mi ha aggredita
verbalmente dicendo che se avevo paura era un problema mio e che io
stavo cercando scuse per non vaccinarmi. Se avesse avuto ragione non mi
sarei vaccinata. Invece ho accettato la puntura. Avrei voluto però che
qualcuno si fosse preso la responsabilità.
Ancora mi chiedo:
Perché deve risultare che mi sono vaccinata spontaneamente, quando invece l’ho fatto per obbligo di legge?
Perché tutti dicono che non mi farà male, ma NESSUNO ha il coraggio di metterlo per iscritto?
Quel modulo che mi hanno fatto firmare con la forza (perché altrimenti
avrei perso la retribuzione, diritto costituzionale irrinunciabile),
contiene un mucchio di falsità:
«Ho avuto la possibilità di porre domande in merito al vaccino e al mio
stato di salute ottenendo risposte esaurienti e da me comprese». Non è
vero.
«Sono stato correttamente informato con parole a me chiare. Ho compreso i
benefici ed i rischi della vaccinazione, le modalità e le alternative
terapeutiche». Non è vero.
E dove c’è scritto «Riferisca eventuali altre patologie o notizie utili
sul Suo stato di salute» mi è stato impedito di scrivere come stanno
davvero le cose.
E fondamentalmente dove c’è scritto che «acconsento e accetto» la
vaccinazione, mi è stato impedito di specificare che in realtà sono
obbligata per legge.
I miei diritti di libertà e la mia dignità è stata violata. La democrazia è morta.
È morto ben di più della democrazia. Ci sono state e ci sono nazioni prive di impostazioni democratiche, dove però è riconosciuto ai sudditi il diritto all’integrità del proprio corpo ed è riconosciuto al medico il dovere di curare o quanto meno di non diventare un’aggressione.
Stupro farmacologico
In una bella lettera pubblicata da La Verità qualche giorno fa, una signora che aveva subito la stessa aggressione dichiarava giustamente di sentirsi stuprata. Ho sempre sostenuto che la somministrazione di un farmaco fatto in questa maniera, contro la volontà della persona, non possa che essere definito uno stupro farmacologico. La frase è stata molto derisa, ma la rivendico fino all’ultima sillaba. L’inoculazione di un vaccino o cosiddetto tale contro la volontà del soggetto, estorta mediante ricatto violentissimo, è uno stupro farmacologico, è una violazione del trattato di Norimberga ed è considerata dallo stesso trattato un crimine contro l’umanità.
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