Dopo averlo denigrato e offeso considerandolo un rimbambito adesso (dopo due anni di menzogne e fallimenti) molti televirologi scientisti da salotto affermano le stesse cose del Premio Nobel Montagnier. Si stanno parando il culo avendo la faccia come il suddetto. Claudio
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“DAI BOOSTER DANNI AL SISTEMA IMMUNITARIO”. Dietrofront di Esperto EMA e Crisanti: Parlano come Montagnier. 4a Dose Flop in Israele
di Carlo Domenico Cristofori
Come le pecorelle smarrite tornano all’ovile così i soloni della vaccinazione massiva “senza se e senza ma” con sieri genici sperimentali capaci di “alterazioni con il DNA in un esperimento mondiale sulla popolazione” (parole scritte in una ricerca pubblicata dal genetista tedesco Walter Dorfler) fanno ritorno dal buon pastore della virologia e immunizzazione farmacologica: il premio Nobel per la Medicina (2008) Luc Montagnier.
A guidare un clamoroso “dietrofront” – che fa rima con “flop” delle dosi antiCovid – è l’esperto internazionale cui sono affidate le strategie sui vaccini dell’European Medicines Agency (EMA), Marco Cavaleri, che, da buon italiano, ha almeno il coraggio verace di mettere la faccia dinnanzi ad un fallimento planetario annunciato.
Prima di vedere nel dettaglio il suo allarme per i danni al sistema immunitario che potrebbero derivare dai booster ogni quattro mesi, analogo a quello dell’altro folgorato sulla via dell’immunizzazione Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova, rammentiamo le profetiche parole del vero scienziato Montagnier, bistrattato come se avesse perduto il senno quando affermò, come confermano ora anche le email di Anthony Fauci (consulente della Casa Bianca), che la pandemia era stata causata da un SARS-Cov-2 costruito in laboratorio con sequenze di HIV per potenziarlo.
L’ALLARME INASCOLTATO DI MONTAGNIER SUI VACCINI NON SICURI
«Gli apprendisti stregoni non possono utilizzare l’uomo come cavia, ci sono dei rischi, per esempio dei tumori. Non è assolutamente etico. Questa campagna vaccinale è stata effettuata con errori di carattere scientifico e medico che hanno aggravato la situazione. Nei vaccini di solito è presente il virus attenuato che una volta iniettato stimola il sistema immunitario in maniera delicata» spiega con la sua usuale semplicità il virologo.
«Gran parte dei vaccini, anche se non tutti, somministrati per combattere questa pandemia sono una terapia genica che serve a stimolare la produzione di proteine nelle nostre cellule. E’ un sistema che ritengo innaturale perché fa sì che il nuovo materiale genetico sia inserito nel nostro genoma. Nel corpo abbiamo cellule specializzate chiamate ‘cellule immunitarie’ che da sole sono in grado di produrre anticorpi – aggiunge Montagnier concludendo – Da qui le mie critiche ma ripeto, non sono contrario ai vaccini alla cui ricerca ho dedicato gran parte della mia vita. Li ritengo molto importanti nella cura delle epidemie ma sono contrario a prodotti non sicuri, i cui effetti sono ancora del tutto sconosciuti».
Lo stesso virologo francese aveva messo in guardia i governi del mondo come fece anche il suo inclito collega Geert Vanden Bossche e come fecero in Italia il biologo Franco Trinca e la biochimica farmaceutica Loretta Bolgan: la vaccinazione di massa può produrre varianti più infettive e resisteti ai vaccini. “E’ un’arma di distruzione di massa” sentenziarono Montagnier e Trinca pensando alle vittime dei contagi “breakthrough” come negli Usa chiamano le infezioni breccia che colpiscono e a volte anche uccidono i vaccinati multipli.
“Più sbagliano, più alzano il tiro” titolò il quotidiano La Verità il 18 novembre scorso pubblicando i fallimenti palesi delle campagne di immunizzazione in Europa che Gospa News aveva già evidenziato quindici giorni prima nell’inchiesta “Vaccini Covid, cronache di flop annunciato”.
Nei giorni scorsi sono cominciate le prime ammissioni di errori sulla strategia dei “booster” da parte di quel carrozzone sgangherato ma intoccabile che è l’Organizzazione Mondiale per la Sanità.
Dove i conflitti d’interesse cominciano dal direttore Tedros Adhanom Gebreyesus, piazzato lì da Bill Gates, primo finanziatore dell’agenzia sanitaria ONU e al tempo stesso speculatore, direttamente o indirettamente, nelle Big Pharma (GSK, Pfizer, Biontehc, Moderna, Novavax ecc), proseguono con Peter Daszak, inviato a ispezionare Wuhan sebbene avesse lavorato proprio nel sospetto laboratorio, e terminano con Ranieri Guerra, messosi da parte dopo che è finito sotto inchiesta per false dichiarazioni sulla pandemia ai magistrati di Bergamo.
DIETROFRONT DELL’EMA: IN CHE MANI SIAMO…
Ora arrivano altre due esplosive news dall’Ema di Bruxelles e dalle autorità sanitarie di Tel Aviv, perché in Israele la quarta dose di Pfizer contro Omicron non sta funzionando per niente…
Ma per vedere in che mani è finita la sorte della salute degli Europei ripubblichiamo le tappe del percorso di “dietrofront” dell’ente europeo dei farmaci nelle dichiarazioni ufficiali.
21 OTTOBRE 2021 – HUFFINGTON POST
“Con un bilancio delle vittime di quasi 5 milioni di persone in tutto il mondo, il costo umano dell’immunità naturale non è tollerabile”. Così il responsabile della task force per i vaccini e le terapie Covid-19 dell’Agenzia europea del farmaco (Ema), Marco Cavaleri.
“Stiamo vedendo risultati promettenti da studi che confermano una risposta immunitaria più forte quando il vaccino anti-Covid che viene somministrato come seconda o terza dose è diverso da quello ricevuto inizialmente”. Lo riferisce l’Agenzia europea del farmaco (Ema), sottolineando che prosegue il lavoro di raccolta e analisi di dati sulla vaccinazione eterologa.
13 GENNAIO 2022 – LA REPUBBLICA
“Una campagna vaccinale di massa ogni 3-4 mesi è insostenibile”. Lo sarebbe dal punto di vista logistico. Ma lo è anche, aggiunge Marco Cavaleri, responsabile per medicinali e vaccini contro il Covid presso l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, perché la risposta immunitaria “non sarebbe la stessa rispetto a quanto preferibile”.
18 GENNAIO 2022 – EUROPA TODAY
“Sebbene l’uso di richiami aggiuntivi possa far parte dei piani di emergenza, le vaccinazioni ripetute a brevi intervalli potrebbero non rappresentare una strategia sostenibile a lungo termine”, ha detto Cavaleri.
“Se la strategia è di somministrare booster ogni quattro mesi, finiremo probabilmente per avere problemi con la risposta immunitaria” della popolazione, ha spiegato. Inoltre, si rischia di “affaticare” i cittadini, ha aggiunto.
In che mani siamo finiti se il responsabile europeo sulle strategie sui vaccini arriva a dire a metà gennaio quanto pubblicato da Gospa News non solo nei mesi scorsi ma anche, sulla base di recentissimi studi, il 30 dicembre 2021 e il 7 gennaio scorso?
ANCHE CRISANTI EVIDENZIA I PERICOLI DEI BOOSTER
Questo sentiero irto di contraddizioni è stato percorso anche da Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova, popolare influencer mediatico sebbene esperto di studi sulle zanzare, come notò salacemente il professor Giorgio Palù, esperto mondiale di virologia ma “ingabbiato” dai palazzi del potere sulla comoda poltrona della presidenza dell’Agenzia Italiana del Farmaco.
“Apprendisti stregoni in fase di improvvisazione senza criterio”. Così in un’intervista al Fatto Quotidiano Crisanti, definì i “Migliori al governo” commentando il nuovo pacchetto di misure anti covid. Ma non per l’obbligo vaccinale ai 50enni, inutile secondo lui in quanto sarebbe stato necessario farlo per tutti (come nel “democratico” Turkmenistan di tradizione islamico-comunista nell’Austria degne erede del nazista Adolf Hitler, aggiungiamo noi), ma per l’ipotesi di libertà nella quarantena concessa ai vaccinati.
“E’ salutare per un organismo stimolare il sistema immunitario ogni 3 o 4 mesi? Sicuramente non lo è. Bisognerebbe arrivare ad un vaccino di seconda o terza generazione, penso ci arriveremo nel giro di un anno o due”. Sono le parole del microbiologo padovano a “Non è l’arena”. Risponde così alle domande sull’ipotesi di una nuova dose booster del vaccino antiCovid.
Adesso è tra coloro che condannano la quarta dose, unica via d’uscita a vaccini non solo inefficaci ma anche assai pericolosi per le i molteplici italiani che hanno danneggiato, come testimoniato dal Comitato ASCOLTAMI, e per i malori improvvisi che sono aumentati tra vaccinati giovani e perfettamente sani: 231 in soli 6 mesi, secondo una recente inchiesta appena pubblicata su Gospa News.
«Non ha senso mantenere il sistema immunitario continuamente attivato. Abbiamo una memoria che ci aiuta anche quando gli anticorpi calano» nota Guido Rasi, l’immunologo dell’università Tor Vergata di Roma, ex direttore dell’EMA e consulente del commissario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo.
IL FLOP DELLA QUARTA DOSE IN ISRAELE
L’Italia, come altri Paesi, ha fissato i richiami dopo 4 mesi dall’ultima dose ma la Grecia ha già predisposto l’avvio della quarta vaccinazione sul modello di quanto fatto da Israele.
«Una quarta dose di vaccino contro il coronavirus ha mostrato un’efficacia in diminuzione contro la variante Omicron, secondo uno studio condotto in Israele, con uno dei suoi ricercatori principali che ha affermato che l’immunizzazione semplicemente “non è abbastanza buona”» riferisce Russia Today.
Uno studio che ha coinvolto 154 membri del personale medico dello Sheba Medical Center vicino a Tel Aviv ha rilevato che una quarta iniezione del vaccino Pfizer ha fornito solo una protezione marginale contro il ceppo Omicron rispetto alle mutazioni precedenti. A un gruppo separato di 120 volontari è stata somministrata anche una quarta dose di inoculazione di Moderna dopo tre round con Pfizer, ma la loro risposta immunitaria è stata simile.
ULTERIORI PARTICOLARI SUL FLOP IN ISRAELE QUI
Carlo Domenico Cristofori
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