IN questi mesi sono state condotte ricerche scientifiche indipendenti sulle morti per reazioni avverse da vaccino in diversi paesi (tramite autopsie accurate), la conclusione (se supportata da ulteriori dati) è che, in pratica, OGNI destinatario dell’inoculazione subisce danni, che peggiorano dopo ogni iniezione. Data la gravità e i tipi di danno (malattie autoimmuni, cancro, infezioni dormienti riemergenti, coagulazione/ictus, danni cardiaci, ecc.), questi effetti si tradurranno in una riduzione dell’aspettativa di vita di tutti i vaccinati, in proporzione al numeero delle dosi inocultate. Claudio
COME DON CHISCIOTTE
Bhakdi/Burkhardt: “I reperti autoptici mostrano che il 93% dei decessi dopo la vaccinazione erano stati causati dal vaccino COVID”
Steve Kirsch
stevekirsch.substack.com
Riassunto
I vaccini portano cattive notizie. Sono stati esaminati quindici cadaveri (tutti morti da 7 giorni a 6 mesi dopo la vaccinazione; età da 28 a 95 anni). Il coroner o il pubblico ministero non avevano associato il vaccino come causa di morte in nessuno dei casi. Tuttavia, un ulteriore esame ha rivelato che il vaccino era implicato nelle morti di 14 dei 15 casi. L’organo più attaccato era il cuore (in tutte le persone morte), ma erano stati colpiti anche altri organi. Le implicazioni possibili sono enormi e comportano milioni di morti. I vaccini dovrebbero essere immediatamente bloccati.
Non c’è bisogno di preoccuparsi. È improbabile che succeda una cosa del genere perché il lavoro non è stato pubblicato in una rivista peer-reviewed e quindi sarà ignorato dalla comunità scientifica. Questo è solo il modo in cui funziona.
Il documento
Recentemente ho ricevuto un’email da Mike Yeadon, ex VP di Pfizer, che mi esortava a controllare un video. Mi ha scritto questa e-mail il 12/24/21:
Steve,
Questo è il peggior 15min che abbia mai visto.
La vaccinazione di massa covid19 sta portando all’omicidio di massa.
Mike
Il video fa riferimento a questo documento, pubblicato il 10 dicembre 2021, On COVID vaccines: why they cannot work, and irrefutable evidence of their causative role in deaths after vaccination, di Sucharit Bhakdi, MD e Arne Burkhardt, MD. Ha subito suscitato molta attenzione.
Guardate il numero di like e retweet… solo nelle prime 3 ore!!!!
Gli autori hanno fatto l’autopsia a 15 pazienti morti (da 7 giorni a 6 mesi) dopo aver ricevuto il vaccino COVID. Questi erano tutti casi in cui il medico legale aveva stabilito che [i decessi] NON erano stati causati dal vaccino.
Hanno scoperto che in 14 dei 15 pazienti c’erano prove evidenti che l’organismo aveva attaccato se stesso, cosa mai vista prima. Il cuore era stato colpito in tutti i 14 casi.
Un certo numero di aspetti salienti dominava in tutti i tessuti colpiti di tutti i casi:
1.
eventi infiammatori nei piccoli vasi sanguigni (endotelite),
caratterizzati da un’abbondanza di linfociti T e cellule endoteliali
sequestrate e morte nel lume dei vasi;
2. l’ampio accumulo perivascolare di linfociti T;
3. una massiccia infiltrazione linfocitaria di linfociti T in organi o tessuti non linfatici circostanti.
L’infiltrazione linfocitaria si era occasionalmente verificata in combinazione con un’intensa attivazione linfocitaria e con la formazione di follicoli. Dove questi erano presenti, erano di solito accompagnati dalla distruzione del tessuto.
Ecco il video di presentazione dei risultati.
VAERS così come altri studi indipendenti (per esempio, vedi questo documento sulle lesioni da vaccino) mostra che i vaccini stanno uccidendo le persone e che gli eventi cardiaci sono molto frequenti. Lo studio è coerente con questi risultati.
Questo lavoro convalida in modo indipendente l’analisi di Peter Schimacher, che aveva dimostrato almeno il 30% – 40% delle morti dopo la vaccinazione erano state causate dal vaccino stesso.
La reazione di uno scienziato con la testa sul collo (la riporto in forma anonima, per proteggerlo da eventuali attacchi)
Se i risultati dell’autopsia saranno confermati da altri patologi con ulteriori casi, e se sono compatibili con i risultati del Dr. Hoffe (>60% dei destinatari dell’inoculante hanno test del D-dimero elevati e prove di coagulazione) e del Dr. Cole (aumento dei tumori dopo l’inoculazione, incluso un aumento di venti volte del cancro all’utero), stiamo assistendo ad un disastro di proporzioni inimmaginabili. La conclusione (se supportata da ulteriori dati) è che, in pratica, OGNI destinatario dell’inoculazione subisce danni, che peggiorano dopo ogni iniezione. Data la gravità e i tipi di danno (malattie autoimmuni, cancro, infezioni dormienti riemergenti, coagulazione/ictus, danni cardiaci, ecc.), questi effetti si tradurranno in una riduzione dell’aspettativa di vita, [e la causa dei decessi] dovrebbe essere attribuita alla vaccinazione. Quindi, negli Stati Uniti, dove ~200 milioni di persone sono state completamente inoculate, i morti non saranno i 10.000 circa riportati nel VAERS o gli oltre 150.000 decessi, opportunamente corretti, [estrapolabili dai dati] VAERS, ma potrebbero essere più vicini a decine di milioni quando gli effetti dell’inoculazione si faranno sentire!
Ciò che mostrano i risultati dei tre ricercatori di cui sopra (Burkhart, Hoffe, Cole, e sospetto anche di molti altri che non si sono ancora fatti avanti) è che gli effetti post-inoculazione non sono eventi rari (come riportato dai media e dal governo), ma sono in realtà eventi frequenti. Possono essere, infatti, universali, con gravità e tipi di lesioni diversi per ogni ricevente.
La domanda che mi pongo è se sia possibile invertire questi eventi avversi dovuti all’inoculazione. Il sistema immunitario innato può essere completamente ripristinato? La microcoagulazione può essere annullata? L’autoimmunità può essere bloccata? Ho visto un ampio spettro di opinioni sulla possibilità di questo evento, nessuna delle quali è però eccessivamente convincente.
Ci stiamo dirigendo verso una situazione in cui un ~30% di non vaccinati dedicherà la propria vita a far funzionare ciò che resta dell’infrastruttura economica e a fare da badante ai vaccinati?
Mi rendo conto che quanto sopra sembra estremo e, forse, quando si saranno raccolti più dati da un numero maggiore di fonti credibili, i risultati e le conclusioni potrebbero cambiare, ma, al momento, i dati di cui sopra sembrano essere coerenti con i meccanismi di danno sottostanti dimostrati. Inoltre, sembra che stiamo raddoppiando le inoculazioni, con il quarto richiamo proposto per Israele e il Regno Unito e questo fa pensare a richiami trimestrali.
La reazione del Dr. Ryan Cole
Sono d’accordo con i risultati e le conclusioni.
È
molto importante [sapere] che i vaccini non inducono la produzione di
IgA secretorie. Ultimamente l’ho ribadito in numerosi interventi. Questo
è il motivo per cui i vaccinati hanno un’alta carica virale.
Gli
infiltrati delle cellule T sono organolesivi. Mi piacerebbe vedere uno
studio sull’accumulo di proteina spike a livello degli organi sede di
questi infiltrati. Uno studio del genere potrebbe essere fatto con un
particolare colorante tissutale. Di casi del genere dovremmo vederne
ancora molti di più.
Il lavoro originale di Bhakdi e Burkhardt [traduzione integrale]
Sui vaccini COVID: perché non possono funzionare e prove inconfutabili del loro ruolo causale nelle morti dopo vaccinazione
Sucharit Bhakdi, MD e Arne Burkhardt, MD
Questo testo è un riassunto scritto delle presentazioni del Dr. Bhakdi e del Dr. Burkhardt al simposio Doctors for COVID Ethics trasmesso in diretta da UKColumn il 10 dicembre 2021. Le due presentazioni possono essere viste all’inizio della registrazione video del simposio.
Gli autori
Il Dr. Bhakdi ha passato la vita praticando, insegnando e facendo ricerca sulla microbiologia medica e sulle malattie infettive. Ha presieduto l’Istituto di Microbiologia Medica e Igiene presso la Johannes Gutenberg Unversity di Mainz, Germania, dal 1990 fino al suo pensionamento nel 2012. Ha pubblicato più di 300 articoli di ricerca nel campo dell’immunologia, batteriologia, virologia e parassitologia e, dal 1990 al 2012, è stato caporedattore di Medical Microbiology and Immunology, una delle prime riviste scientifiche di questo campo, che era stata fondata da Robert Koch nel 1887.
Il Dr. Arne Burkhardt è un patologo che ha insegnato all’Università di Amburgo, Berna e Tubinga. È stato professore invitato/visitatore in Giappone (Nihon University), Stati Uniti (Brookhaven National Institute), Corea, Svezia, Malesia e Turchia. Ha diretto l’Istituto di Patologia di Reutlingen per 18 anni. Successivamente, ha lavorato come patologo praticante indipendente con contratti di consulenza in vari laboratori negli Stati Uniti. Burkhardt ha pubblicato più di 150 articoli in riviste scientifiche tedesche ed internazionali, ha anche contribuito alla stesura di manuali in tedesco, inglese e giapponese. Per molti anni ha controllato e certificato gli istituti di patologia tedeschi.
Le prove
Con la presente presentiamo prove scientifiche che richiedono la sospensione immediata della somministrazione dei vaccini COVID-19 basati sui geni. Per prima cosa spieghiamo perché questi agenti non possono proteggere dall’infezione virale. Anche se non ci si possono aspettare effetti positivi, mostriamo che i vaccini possono innescare processi autodistruttivi che portano a malattie debilitanti e alla morte.
Perché i vaccini non possono proteggere dall’infezione
Un errore fondamentale alla base dello sviluppo dei vaccini COVID-19 è stato quello di trascurare la distinzione funzionale tra le due principali categorie di anticorpi che l’organismo produce per proteggersi dagli agenti patogeni. La prima categoria (IgA secretorie) è prodotta dalle cellule immunitarie (linfociti) che si trovano direttamente sotto le membrane mucose che rivestono il tratto respiratorio e intestinale. Gli anticorpi prodotti da questi linfociti sono secreti attraverso e verso la superficie delle mucose.
Questi anticorpi sono quindi già sul posto per incontrare i virus trasportati per via aerea e sono in grado di prevenire il legame virale e l’infezione delle cellule. La seconda categoria di anticorpi (IgG e IgA circolanti) si trova nel sangue. Questi anticorpi proteggono gli organi interni dagli agenti infettivi che cercano di diffondersi attraverso il flusso sanguigno.
I vaccini che vengono iniettati nel muscolo – cioè all’interno del corpo – inducono solo IgG e IgA circolanti, non IgA secretorie. Tali anticorpi non possono proteggere e non proteggeranno efficacemente le membrane mucose dall’infezione da SARS-CoV-2. Quindi, le “infezioni di rottura” attualmente osservate in individui vaccinati non fanno altro che confermare i fondamentali difetti di progettazione di questi vaccini.
La misurazione degli anticorpi ematici non potrà mai fornire alcuna informazione sul vero stato dell’immunità contro l’infezione del tratto respiratorio. L’incapacità degli anticorpi indotti dai vaccini di prevenire le infezioni da coronavirus è stata riportata in recenti pubblicazioni scientifiche.
I vaccini possono scatenare l’autodistruzione
Un’infezione naturale da SARS-CoV-2 (coronavirus) nella maggior parte degli individui rimarrà localizzata al tratto respiratorio. Al contrario, i vaccini fanno sì che le cellule in profondità nel nostro corpo esprimano la proteina spike virale, cosa che non avrebbero mai fatto naturalmente. Ogni cellula che esprime questo antigene estraneo verrà attaccata dal sistema immunitario, che userà sia gli anticorpi IgG che i linfociti T citotossici. Questo può avvenire in qualsiasi organo. Stiamo vedendo ora che in molti giovani viene colpito il cuore e si può arrivare alla miocardite o addirittura all’arresto cardiaco improvviso e alla morte. Come e perché queste tragedie potessero essere causalmente legate alla vaccinazione era una questione di congetture perché mancavano le prove scientifiche. Questa situazione è stata ora corretta.
Studi istopatologici: i pazienti
Le analisi istopatologiche sono state eseguite sugli organi di 15 persone morte dopo la vaccinazione. L’età, il sesso, lo status di vaccinazione e il momento della morte dopo la vaccinazione di ciascun paziente sono elencati nella tabella sottostante. I seguenti punti sono della massima importanza:
*Prima della morte, solo 4 dei 15 pazienti erano stati trattati in terapia intensiva per più di 2 giorni. La maggior parte non era mai stata ricoverata in ospedale ed è morta a casa (5), per strada (1), al lavoro (1), in macchina (1) o in casa di riposo (1). Pertanto, nella maggior parte dei casi, è improbabile che un intervento terapeutico possa aver influenzato significativamente i risultati autoptici.
*Nessun decesso era stato messo in relazione con la vaccinazione dal medico legale o dal pubblico ministero; questa associazione è stata stabilita solo dai nostri risultati autoptici.
*Anche le autopsie tradizionali, eseguite al momento del decesso, non avevano rivelato alcun indizio evidente di un possibile ruolo della vaccinazione, perché l’aspetto macroscopico degli organi era, nel complesso, non dissimile dalla norma. Nella maggior parte dei casi, era stata ipotizzata come causa di morte “un’insufficienza cardiaca ritmica.”
Le nostre successive analisi istopatologiche hanno poi portato ad una completa inversione di tendenza. Quello che segue è un riassunto dei risultati principali.
Studi istopatologici: risultati
Risultati istopatologici di natura simile sono stati rilevati negli organi di 14 dei 15 deceduti. I più frequentemente colpiti sono stati il cuore (14 casi su 15) e il polmone (13 casi su 15). Alterazioni patologiche sono state inoltre osservate nel fegato (2 casi), nella tiroide (Tiroidite di Hashimoto, 2 casi), nelle ghiandole salivari (Sindrome di Sjögren; 2 casi) e nel cervello (2 casi).
Un certo numero di aspetti salienti ha dominato in tutti i tessuti colpiti di tutti i casi:
1. eventi infiammatori nei piccoli vasi sanguigni (endotelite), caratterizzati da un’abbondanza di linfociti T e cellule endoteliali morte sequestrate nel lume del vaso;
2. un esteso accumulo perivascolare di linfociti T;
3. una massiccia infiltrazione linfocitaria in organi o tessuti non linfatici circostanti con linfociti T.
L’infiltrazione linfocitaria si è verificata occasionalmente in combinazione con un’intensa attivazione linfocitaria e con la formazione di follicoli. Dove questi erano presenti, erano solitamente accompagnati da distruzione tissutale.
Questa combinazione di patologia multifocale, dominata dai linfociti T, che riflette chiaramente un processo di autoattacco immunologico, è senza precedenti. Poiché la vaccinazione era il singolo comune denominatore tra tutti i casi, non ci può essere alcun dubbio che sia stato il fattore scatenante dell’autodistruzione in questi individui deceduti.
Conclusione
L’analisi istopatologica mostra una chiara evidenza di patologia autoimmune indotta dal vaccino in più organi. È inoltre anche evidente che bisogna aspettarsi che la miriade di eventi avversi derivanti da tali processi di auto-attacco si verifichi molto frequentemente in tutti gli individui [vaccinati], in particolare dopo le iniezioni di richiamo.
Al di là di ogni dubbio, la somministrazione di vaccini COVID-19 basati sul gene pone la vita umana a rischio di malattia e di morte. Notiamo che tra questi casi sono rappresentati sia i vaccini a base di mRNA che quelli a base di vettori virali , così come tutti e quattro i principali produttori.
Link: https://stevekirsch.substack.com/p/bhakdiburkhardt-pathology-results
28.12.2021
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
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