Sfrattano da casa pensionata con il figlio autistico. La reazione e la dignità del popolo greco
Ieri pomeriggio, dopo l’irruzione della polizia, per le vie di Zografou si è radunata una folla imponente. Una manifestazione spontanea di solidarietà a cui hanno preso parte un migliaio di persone. Al grido di “le case del popolo sono salvate dal popolo” hanno bloccato le strade e non si sono più mossi da lì, fino a tarda sera. Finché Ioanna e suo figlio non sono tornati a casa loro. Avete capito?
Continueranno a difendere le ragioni del più debole su quelle del più forte finché le prime non prevarranno definitivamente sulle seconde.
Da italiani, molto spesso, ci riteniamo il popolo più tradito e bistratto del mondo da parte della nostra classe politica (e non senza qualche ragione a dire il vero). Ma pensate ai greci.
Vessati da dodici lunghissimi anni di austerità, tagli e macelleria sociale. Utilizzati come cavie da laboratorio, sulla loro pelle sono state sperimentate le più violente politiche liberiste mai viste in Europa. Hanno vissuto - e continuano a vivere - una catastrofe umanitaria senza precedenti in tempo di pace. Eppure sono ancora lì.
Li hanno ridotti alla fame ma non li hanno ancora piegati.
Sono ancora in piedi. Perché sanno che un popolo in piedi, che lotta ostinatamente e con coraggio per la propria dignità, può arretrare. Può perdere una, due, dieci, cinquanta battaglie. Ma se resta unito non può essere sconfitto. Mai.
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