E' uno spettacolo patetico e ridicolo vedere i vari politicanti europei accusare la Russia di tradimento degli accordi pace per il Donbass e minacciarli di gravi sanzioni, quando loro per primi non hanno mai fatto rispettare gli accordi di Minsk all'Ucraina che li ha sempre infranti e mai applicati. La solita ipocrisia, il solito ribaltamento della realtà e ricerca del capro espiatorio per ingannare l'opinione pubblica. La russia ha fatto bene a riconoscere le due repubbliche del Donbass, non aveva altra scelta per proteggere i 700mila cittadini russi che vi abitano e che rischiano un genocidio se i nazisti paramilitari e militari ucraini dovessero invadere la regione. Claudio
Ucraina, Putin riconosce i separatisti. Usa: violati gli accordi. Ue: sanzioni
Gli Stati Uniti: il riconoscimento del Donbass da parte della Russia è una "violazione sovranità ucraina"
Ucraina, Putin ha annunciato a Scholz-Macron il riconoscimento Donbass
Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato che sta per firmare un decreto sul riconoscimento dell'indipendenza delle repubbliche separatiste del Donbass a Olaf Sholz e Emmanuel Macron. Lo annuncia il Cremlino, secondo quanto riferisce la Tass. Scholz e Macron si sono detti "delusi" dalla decisione di Vladimir Putin di riconoscere le repubbliche separatiste dell'Ucraina orientale.
Se la Russia dovesse riconoscere l'indipendenza di Donetsk e Luhansk, le due regioni separatiste dell'Ucraina, "abbiamo un pacchetto pronto di sanzioni che ha componenti applicabili in certi livelli a seconda del tipo di aggressione", aveva dichiarato poco prima l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al termine del Consiglio Ue Affari esteri.
A richiedere il riconoscimento sono tutte le istituzioni russe, che si stanno esprimendo a favore del riconoscimento delle autoproclamate repubbliche dell'Ucraina orientale da parte del presidente Putin. Dopo il parlamento, è intervenuto anche il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza Dmitry Medvedev, affermando: "È impossibile che migliori la situazione in Ucraina, quindi è necessario riconoscere Lugansk e Donetsk". Una richiesta analoga è stata formulata dal ministro degli Esteri Lavrov, che ha così sintetizzato "Non c'è altra via che riconoscere il Donbass”.
Su Twitter, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba ha scritto: "Su richiesta del presidente Volodymyr Zelensky, chiedo ufficialmente che i membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu svolgano consultazioni immediate secondo quanto prevede l'articolo 6 del Memorandum di Budapest". La richiesta si basa sul Memorandum di Budapest, un accordo sottoscritto nel 1994, che garantisce l’integrità e la sicurezza dell'Ucraina in cambio dello smaltimento delle armi nucleari che aveva ereditato dall'Unione Sovietica.
Secondo quanto riportato da Ria Novosti, l’agenzia stampa di Stato sovietica, il rappresentante permanente degli Stati Uniti all’Osce, l’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, ha ammonito che il riconoscimento da parte della Russia delle due autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, in Donbass, sarebbe "una violazione della sovranità dell'Ucraina". Lo sostiene anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, da cui arriva l'avvertimento a Putin che il riconoscimento del Donbass sarebbe una violazione unilaterale degli accordi di pace. Intanto, da Berlino arriva la notizia della convocazione di un incontro d'emergenza tra Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron, Volodymyr Zelensky e i loro "partner piu' stretti".
Nikolai Patrushev, il segretario del Consiglio di
sicurezza russo, durante una riunione straordinaria del Consiglio di
sicurezza russo ha affermato: "Stiamo negoziando con la Nato, stiamo
negoziando con l'Osce, stiamo negoziando con l'Unione europea, con i
leader dei Paesi europei. I negoziati devono essere condotti con gli Stati Uniti. Tutti gli altri faranno ciò che dicono gli Stati Uniti:
la Nato, l'Osce, l'Unione europea e così via. Pertanto, il principale
negoziatore con cui dovrebbe essere affrontata questa questione sono gli
Stati Uniti".
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