17 Feb 2022
Guerra
FONTE: CONTROINFORMAZIONE
di Adriano Tilgher
Ci sarà la guerra in Europa? Scoppierà la guerra per l’Ucraina? Sarà la Russia ad attaccare o saranno i barbari anglosassoni con i servi sciocchi europei ormai ridotti a larve di sé stessi (compresi gli Italiani), pronti a sacrificare i propri interessi per compiacere l’alleato d’oltreoceano, grazie alle decine di migliaia di soldati, potentemente armati, che gli USA tengono stanziati, come truppe di occupazione, in Europa (soprattutto in Italia)?
Purtroppo no; per il momento la guerra delle armi, quella “guerreggiata”, non scoppierà. Non vedremo i nostri cari tornare a casa nelle bare avvolte nelle bandiere a stelle e strisce, “pardon”, scusate il lapsus, nel tricolore per una guerra per conto terzi. Continueremo a vivere nel limbo dorato della nostra schiavitù che dura dal 1945 in una pace ipocrita ed apparente che ha distrutto la nostra tensione morale, che ha annientato la volontà di esaltazione interiore dei nostri giovani, che ha annichilito le immense capacità creative ed intellettuali del popolo italiano.
Stiamo, come in tutti i momenti di degenerazione della nostra storia, manifestando il peggio di noi stessi. Mi vergogno di essere rappresentato come italiano da quegli “scappati di casa” che si spacciano per politici, mi rifiuto di credere che il nostro biglietto da visita è lo spettacolo disgustoso rappresentato dal festival di Sanremo, che ho avuto la fortuna e l’intelligenza di non vedere, osannato come qualcosa di sublime, di catartico da una stampa sempre più asservita al potere che ci vuole transumani, mentre loro si coprono sempre più delle forme e delle idee che fecero grande l’Europa.
Purtroppo la guerra non scoppierà. La guerra delle armi da fuoco e delle bombe, quella che fa sorgere in tutti noi la voglia di una pace duratura ma che fa emergere anche la tensione morale dei popoli, lo spirito di solidarietà e coesione sociale, la forza interiore degli uomini che si sublimano nella volontà di difendere i valori profondi della propria comunità.
Si avrebbe un risveglio generale delle coscienze, un ritorno e, forse, un’estremizzazione dei valori assoluti dell’essere umano. Coraggio, Lealtà, Onestà, valori ormai ridotti al rango di semplici parole, riacquisterebbero il loro significato più autentico e profondo, si riacquisterebbe finalmente il senso della vita e delle ragioni per cui vale la pena viverla, potremmo realmente capire il ruolo di ognuno di noi e l’importanza fondamentale del ruolo degli altri da noi. Potremmo tornare più umani restituendo a questa parola il reale significato storpiato da troppi anni di buonismo imperante.
Purtroppo la guerra, quella “guerreggiata” non ci sarà! Ma esiste da anni, forse da sempre, la guerra “ibrida”, quella che ci terrorizza per un virus, creato in laboratorio, con cui dovremo convivere, quella che viene sfruttata per renderci sempre più succubi, senza volontà, dominati dalla paura instillata dai propagatori delle notizie false, spacciate per verità assolute dagli uomini di regime, quella che ci vessa con l’aumento stratosferico delle bollette, quella che ci penalizza con la scarsezza delle risorse, quella che ci priva del denaro frutto del nostro lavoro, che ci priva addirittura della possibilità di lavorare.
Allora è sicuramente meglio combattere una guerra vera, giocata con il coraggio e con le armi. Ma potrebbe essere una guerra atomica? Bhe! Forse è meglio così, meglio una catarsi generale che continuare a vivacchiare senza capire le ragioni del vivere, senza porsi i temi profondi dell’essere umano. Meglio morire riconoscendo le ragioni di una ritrovata coscienza morale che continuare a farsi vivere nella marea di melma fetida che promana dalla società dell’oggi.
Scrive Hegel, in una delle citazioni più ripetute dai motori di ricerca di questa modernità marcescente, “la guerra è come il movimento dei venti preserva il mare dalla putredine, nella quale sarebbe ridotto da una quiete durevole, come i popoli da una pace durevole o addirittura perpetua.”
Le mie parole suonano come bestemmia nella società del pensiero liquido, nel tempo del buonismo imposto da chi buono non è, ma è ora di svegliarsi dal torpore ipnotico che ci fa sembrare bella la vita di merda che stiamo vivendo, fatta di luci che dovremo spegnere e di false feste, di lustrini che al buio non si vedono e di fatuità.
La vita è altro, molto altro e merita di essere vissuta intensamente. Se vi serve una guerra per capirlo: ben venga!!!
Fonte: Il Pensiero Forte.it
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