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NIENTE PALLOTTOLE, SOLO SIRINGHE E TERRORE. FENOMENOLOGIA DEL TOTALITARISMO SANITARIO IN ITALIA
FONTE: DATABASE ITALIA
https://www.databaseitalia.it/niente-pallottole-solo-siringhe-e-terrore-fenomenologia-del-totalitarismo-sanitario-in-italia/
L’Italia si trova oggi in uno stato di disordine civile istituzionalizzato volto ad alimentare una «rivoluzione permanente»,
che costituisce il volano del nuovo totalitarismo sanitario. Tutto
viene assorbito e omologato al pensiero dominante, che non lascia spazio
ad alcuna domanda, ad alcuna perplessità. Se osi sollevare degli
interrogativi o cantare fuori dal coro, vieni prontamente fatto fuori ed
etichettato come NO-VAX, NO MASK, terrapiattista, untore, e chi più ne
ha più ne metta.
Non solo il diritto alla salute e alla piena
disposizione del proprio corpo sono stati violati, ma anche il diritto
al lavoro, all’istruzione, la libertà personale e di circolazione, la
libera iniziativa economica, il diritto di vivere e di respirare, di
comprare e vendere e, soprattutto, il diritto di opinione, che rientra
nella sfera intima della persona. Non si può pensare altrimenti: bisogna
sentire come il governo vuole che si senta, ragionare secondo la
narrativa ufficiale e vivere nel terrore continuo. Per questo non è
ammessa neppure qualche parola di speranza, né alcun aforisma filosofico
– seppur anonimo e generico – che possa risollevare il morale ormai a
terra delle persone e mettere in discussione la propaganda.Qualche
giorno fa, un bar di Urbino ha osato scrivere sulle lavagnette del menù
le seguenti frasi:
«Raccomandiamo alla gentile clientela di non smettere di vivere per paura di morire»
«In questo esercizio si disapplica qualsiasi normativa relativa all’utilizzo o alla richiesta di Green Pass»
Non
si sono fatti attendere gli interventi delle Forze dell’Ordine che
hanno intimato ai gestori di rimuovere i messaggi riportati su entrambe
le lavagnette, dal momento che non si può esortare le persone a non
avere paura e a vivere come se nulla fosse. Il Potere si nutre della
paura dei suoi sudditi per crescere ogni giorno di più. Non è neanche
permesso disapplicare le norme anticostituzionali come richiesto
dall’art. 54 della nostra Costituzione, su cui le stesse Forze
dell’Ordine hanno prestato giuramento.
Viviamo in uno Stato in cui
esistere è un reato: da qualche giorno, se hai 50 anni e non sei
vaccinato sei perseguibile per decreto-legge (abusivo). Molti si sono
rifiutati di cedere al ricatto e il risveglio delle coscienze cresce
sempre di più, seppur lentamente. Il governo ha ingaggiato una lotta
contro il suo popolo, una guerra senza quartiere, integrale, che investe
non solo i corpi ma, soprattutto, le anime. Siamo stati traditi dalle
istituzioni (civili ed ecclesiastiche), divenute gli avamposti
strategici delle élite finanziarie antiumane. Mediante l’avanzo primario
e la deflazione perenne il popolo viene depredato delle sue ricchezze e
delle proprie speranze per il futuro.
Grazie alla cosiddetta
“pandemia” si limitano i consumi, non solo alterando la propensione al
consumo ma, anche, il numero degli stessi consumatori. Nonostante,
infatti, gli effetti letali dei vaccini e sebbene le stesse case
farmaceutiche (e da poco anche gli pseudovirologi da salotto) abbiano
sempre affermato che i cosiddetti “vaccini” non immunizzino, il Governo
continua a vaccinare senza sosta. Benché si ammalino solo i vaccinati e
le terapie intensive siano quasi vuote, il governo continua imperterrito
la sua campagna vaccinale, ricorrendo all’inganno e al sotterfugio
giuridico, sostenuto da un nugolo di medici ignoranti e/o corrotti
(foraggiati per decenni dalle case farmaceutiche) che fischiettano
canzoncine pro-vax a detrimento della salute pubblica e scomunicano
chiunque non si faccia inoculare il siero genico-HiTech (data la
presenza ormai incontestabile di grafene, parassiti e nanobot
autoassemblabili). Non sono mancate minacce di morte e di mala sanità da
parte dei sanitari (medici e infermieri) verso i pazienti non
vaccinati. Una vera e propria guerra civile combattuta sul fronte
psicologico e sanitario. Niente pallottole, solo siringhe e terrore.
Ad
oggi, l’Italia si presenta come una società bipartita, composta da
cittadini di serie A – cioè, chi elemosina diritti in cambio di dosi,
sventolando il green pass ad ogni occasione per ostentare miseramente il
proprio status sopraelevato – e cittadini di serie B, coloro che in
forza della Costituzione hanno deciso di non unirsi ai crimini di questo
governo e di non uniformarsi alla narrazione ufficiale, e che per
questi motivi hanno perso gran parte dei diritti civili. Ma tra i due
litiganti, oltre ai grandi oligopoli del farmaco e della finanza
internazionale, a godere (temporaneamente) sono i politici asserviti ai
denari dei grandi potentati globalisti, i quali gareggiano
instancabilmente nell’attuare il peggior genocidio che si sia mai
perpetrato nella storia dell’umanità, arrivando persino ad offrire
gelati agli adolescenti in cambio di una dose che potrebbe rivelarsi
fatale, alla stessa stregua di quei pedofili che offrono ricariche
telefoniche gratuite in cambio dei giovani corpi.
La Repubblica,
se mai sia esistita, ora di sicuro non c’è più. Rimane solo una triste
crosta demagogica di quella che fu la Repubblica Italiana. Dopo aver
perso ogni orizzonte metafisico, in molti hanno smarrito anche la
coscienza civile. I reati dilagano mentre una tiepida magistratura si
arrocca nei suoi anfratti. Il senso della giustizia e del diritto
vengono meno e l’amore di molti si è raffreddato, non avendo più alcuna
pietà nemmeno per i bambini, trascinati negli hub vaccinali
come pecore al macello. Mandrie di ipocondriaci mascherati, incapaci del
minimo gesto d’umanità, come un saluto o un sorriso, vagano ansimanti
con sguardo furtivo, evitando ogni possibile contatto con l’altro,
classificato ormai come una minaccia o, peggio, un nemico. Spesso, solo
per dare un senso a ciò che un senso non ha, alcuni si guardano intorno
alla ricerca dell’untore di turno, il capro espiatorio su cui riversare
il proprio male di vivere concepito nelle menti malate e vomitato con
perfida gratuità.
Si dice che l’ideogramma cinese wēijī
significhi “crisi” ma anche “opportunità”. Mi piace pensare che al
crepuscolo di questo tempo adultero, dalle rovine di questa empia genia
di psicopatici possa risorgere una nuova società e un nuovo popolo che,
presumibilmente, sarà chiamato a esercitare la propria sovranità nelle
forme e nei limiti di una nuova Costituzione, riscoprendo gli antichi
valori della giustizia e della misericordia, che hanno plasmato e
sostenuto le grandi civiltà.
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