Quando la piantate?
di Marco Travaglio - 10/03/2023
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Fonte: Il Fatto Quotidiano
In principio era il nuovo Hitler pazzo che voleva invadere
l’intera Europa, dagli Urali a Lisbona, con la sua invincibile armata.
Bisognava armare l’Ucraina per salvare Kiev, ma soprattutto Varsavia,
Helsinki, Vienna, Parigi, Roma e Madrid. Poi, nel giro di due giorni,
Putin divenne una pippa lessa incapace di prendersi pure il Donbass.
Dunque bisognava armare Kiev per ricacciarlo oltre confine: impresa
facilissima anche grazie alle sanzioni, con imminente default russo e
destituzione di Putin, sempreché non fosse morto prima di una a caso fra
decine di patologie. Intanto i russi prendevano il Donbass e le regioni
a Sud (Kherson e Zhaporizhzhia) fino alla Crimea. Ma i nostri si
consolavano perché lasciavano Kiev e Kharkiv, dove peraltro non erano
mai entrati. Era la famosa “controffensiva ucraina” di settembre contro
l’“armata rotta”: la “ritirata di Russia”. Quando poi i russi lasciarono
Kherson tutti gridarono alla “liberazione”, tipo 25 Aprile, e chiesero
altre armi per la vittoria finale. Questione di giorni: fuggiti i
300mila russi della nuova leva, finiti missili e munizioni.
Nell’apprendere che i russi finalmente le buscavano, qualcuno restò
spiazzato: ma come, non le buscavano anche prima? Intanto i russi
avevano iniziato a radere al suolo Kherson e Nato&Kiev avvertivano:
occhio che Putin ha pronti altri 500mila uomini per la
contro-controffensiva, dunque servono altre armi perché c’è stato un
piccolo errore: è l’Ucraina che ha finito i proiettili, non la Russia,
che ora sgancia super bombe da 1,5 tonnellate e missili ipersonici; e il
default da sanzioni lo rischiamo noi, mentre Mosca è in ripresa.
Infatti i russi continuano a devastare e a sterminare e stanno per
prendersi pure Bakhmut che – assicura Zelensky – “gli aprirà le porte di
Kramatorsk e Sloviansk”.
Ogni tanto qualcuno fa notare che Putin ha
6mila testate atomiche e Zelensky nessuna, ma viene zittito da chi ha
saputo da un amico di suo cugino che quel pazzo del nuovo Hitler è una
personcina saggia: non oserà (mica è Truman). O forse è già morto e
quello che vediamo è un sosia: l’ha detto Zelensky, che è sempre
attendibilissimo. Infatti negò di saper nulla dell’attentato alla Dugina
(opera dei suoi), disse che il missile ucraino caduto in Polonia era
russo e ora fa sapere che non c’entra col commando filo-Usa&Kiev che
ha distrutto Nord Stream 1 e 2. Quindi i veri presidenti americano e
ucraino non sono Biden e Zelensky: quelli che vediamo sono sosia.
Infatti ripetono che i missili sulla centrale di Zhaporizhzhia in mano
russa da un anno li sganciano i russi bombardandosi da soli. L’unica
opzione esclusa a priori è il negoziato, perché la vittoria è dietro
l’angolo: anche se nessuno dice di chi.
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