05 Lug 2022
Gli americani hanno in programma di strappare il Medio Oriente alla Russia
Fonte: ControInformazione
https://www.controinformazione.info/gli-americani-hanno-in-programma-di-strappare-il-medio-oriente-alla-russia/
di Gennady Petrov
Il viaggio di Biden, durante il quale questi visiterà l’Arabia Saudita per la prima volta da quando è entrato in carica, racchiude molti segreti e misteri.
Il tour in Medio Oriente del presidente degli Stati Uniti Joseph Biden inizia entro 10 giorni. Durante tale tour visiterà l’Arabia Saudita, “Israele” e la Palestina dal 13 al 16 luglio.
L’attività diplomatica americana nella regione sta aumentando in previsione di questa visita. È chiaro che la Casa Bianca sta cercando di garantire che i paesi del Medio Oriente stiano dalla parte dell’Occidente nel confronto con la Russia, poiché l’efficacia della pressione internazionale sulla Federazione Russa dipende in larga misura dal successo ottenuto. Gli Stati Uniti cercano questo obiettivo.
Il viaggio di Biden racchiude molti segreti e misteri. La Casa Bianca sta attualmente cercando di non svelare tutte le circostanze degli accordi che gli Stati Uniti vorrebbero raggiungere.
Sulla base di quanto finora noto, l’amministrazione Biden intende accelerare il processo di riconciliazione tra Paesi arabi e “Israele”, aumentando il numero dei firmatari dei cosiddetti accordi abramitici. Prevede inoltre di rimuovere le impurità nelle sue relazioni con l’Arabia Saudita e il suo sovrano de facto, il principe ereditario Mohammed bin Salman. Biden mira anche a realizzare un progetto ambizioso, che è la creazione di un’alleanza militare e politica sotto gli auspici degli Stati Uniti.
In effetti, questa “Nato mediorientale” sarebbe in funzione di ostilità all’Iran. Soprattutto, sarà anti-russa. Gli eventi che hanno accompagnato il conflitto tra Russia e Ucraina hanno dimostrato che il ruolo del mondo arabo in tale conflitto non può essere ignorato: così l’aumentare le sue forniture di petrolio a Cina e India, i cui mercati energetici dipendono fortemente dal Golfo.
Non dobbiamo dimenticare che il Medio Oriente ha assunto una posizione neutrale nel conflitto tra Russia e Ucraina. Solo la Siria ha sostenuto la posizione russa al suo interno per ovvi motivi: ha persino riconosciuto le repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk e l’Ucraina ha risposto interrompendo le relazioni diplomatiche con Damasco.
D’altra parte, solo “Israele” ha condannato le azioni della Federazione Russa. Lo ha affermato espressamente il suo ministro degli Esteri, Yair Lapid, che dal 1 luglio è diventato primo ministro dello Stato ebraico. Ha dichiarato che il territorio del suo paese non sarebbe stato utilizzato per aggirare le sanzioni contro la Russia.
Per quanto riguarda i paesi arabi, non sono state rilasciate dichiarazioni simili. Parlando a una tavola rotonda convocata dalla Federazione bancaria degli Emirati Arabi Uniti, il vicesegretario al Tesoro Adewal Adeemo ha riferito che gli Stati Uniti perseguiterebbero vigorosamente tutti i trasgressori del regime delle sanzioni, indipendentemente dal paese di provenienza.
Tra gli incontri alla vigilia del tour mediorientale di Biden, meritano particolare attenzione i recenti colloqui a Sharm el-Sheikh, seguiti dal Wall Street Journal. Secondo il testo pubblicato, i rappresentanti dei leader delle forze armate israeliane, egiziane, giordane, saudite e del Qatar si sono incontrati a Sharm el-Sheikh per discutere una strategia per combattere le minacce comuni alla sicurezza nazionale in questi paesi.
Il giornale ha confermato che i colloqui si sono svolti grazie agli sforzi e al patrocinio degli Stati Uniti. Notiamo un collegamento tra questo evento e la clamorosa dichiarazione del ministro della Difesa israeliano Benny Gantz in merito ai preparativi per la creazione della Middle East Air Defense Alliance (MEAD), un’alleanza sponsorizzata da Washington.
Le autorità dei paesi arabi non negano che questo progetto sia in discussione, ma preferiscono parlare della “Nato mediorientale” come questione futura, forse non prossima. Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha dichiarato, durante la sua visita in Bahrain il 1° luglio, che “la creazione di una nuova alleanza o organizzazione militare richiede ampie consultazioni e questa questione non è attualmente in discussione”.
Secondo Shoukry, l’alleanza per la difesa aerea non sarà discussa durante il vertice del Consiglio di cooperazione del Golfo a Gedda, a cui parteciperà Biden, sottolineando che il suo Paese cerca sempre di “attivare i meccanismi di sicurezza arabi congiunti”.
I partiti americani stanno cercando di spingere gli Stati Uniti al riavvicinamento al mondo arabo per limitare l’influenza della Federazione Russa sul territorio, secondo un rapporto redatto lo scorso giugno dal Congressional Research Service (CRS), istituto di studi apartitico che opera in al servizio dei legislatori americani. Il rapporto è stato co-autore di eminenti esperti, come Jeremy M. Sharp e Corey Felt, sull’impatto del conflitto russo-ucraino in Medio Oriente e Nord Africa.
Il documento contiene una serie di osservazioni e raccomandazioni interessanti. Ad esempio, sulla base dei dati del governo statunitense, è stato notato che il conflitto russo-ucraino ha avuto un impatto diretto in Medio Oriente, in particolare Yemen, Siria e Iraq, paesi che hanno subito interruzioni nell’importazione di grano e altri prodotti agricoli.
Gli autori del rapporto suggeriscono di fare un passo avanti, alludendo alla possibilità di sacrificare i principi americani per limitare l’influenza della Federazione Russa. Prestano particolare attenzione all’Egitto, che nel 2021 si è classificato terzo negli acquisti di grano russo, spiazzando l’Iran, che si è classificato al secondo posto.
Inoltre, secondo il rapporto, l’Egitto è il terzo importatore di armi dopo Arabia Saudita e India, e gli autori del rapporto sottolineano l’importanza che il più grande paese del mondo arabo non debba essere associato alla Russia con questo volume di importazioni .
Il rapporto conclude che “il Congresso potrebbe apprezzare una promessa egiziana di annullare l’acquisto di aerei russi in cambio della possibilità di acquistare aerei americani, nonostante le continue preoccupazioni per la scarsa situazione dei diritti umani in Egitto”. In poche parole, gli analisti del Congresso suggeriscono che i principi democratici siano dimenticati da qualche parte, se ciò consente di strappare uno stato arabo alla Russia.
Fonte: Al Mayadeen
Traduzione: Fadi Haddad (Beirut)
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