Sopravvivere alla volontà di annientamento del sistema statunitense
di Maurizio Murelli - 06/12/2022
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/91077
Fonte: Maurizio Murelli
Non serve sprecare energie per controbattere alle deliranti
argomentazioni di chi sta dalla parte della “causa ucraina”,
argomentazioni portate avanti tanto da agitatori palesemente disturbati
condizionati da aberranti contorcimenti ideologici o da individui
intossicati dalla propaganda atlantista che sguazzano nell’ignoranza più
assoluta: tanto gli uni che gli altri reagiscono istericamente con la
bava alla bocca insultando, mostrificando e stravolgendo la realtà dei
fatti. Lasciamoli perdere e che si consumino nel loro nefasto liquame in
ebollizione e cerchiamo di mantenere freddo distacco rispetto alle loro
performance.
Serve invece impegnarsi per chiarificare con dati
oggettivi l’evolversi della “meta-guerra planetaria” rispetto alla
quale quanto accade in Ucraina è da considerarsi una battaglia e,
estremizzando, così pure la Prima quanto e Seconda guerra mondiale,
anch’esse da ritenersi gigantesche battaglie se si considera il fatto
che hanno avuto il loro fondamentale epicentro nel perimetro Europeo e,
soprattutto, sono state “tappe” per la realizzazione di un preciso
ordine mondiale il cui disegno complessivo si evidenzia con quanto
imposto nel Trattato di Versailles (1919). Poco importa stabilire se il
progetto sia stato chiaro e definito nei dettagli fin dall’inizio e si
deva risalire fin alla Rivoluzione Francese per rintracciarne i semi
(tesi complottista) o se il progetto si è implementato (sviluppato)
cammin facendo. Sta di fatto che la Prima Guerra Mondiale ha gettato le
basi per la Seconda e consentito agli USA di impiantare le proprie
malefiche radici in Europa; la SGM ha posto le basi per le battaglie
successive fino a giungere a quella che ha attualmente epicentro in
Ucraina. Ovviamente questa chiave di lettura avrebbe necessità di essere
ben esposta e supportata co appropriate esposizioni, ma questa non è la
sede adatta – necessiterebbe uno scritto chilometrico. Mi limiterò
dunque a porre un paio di sintetici tasselli esplicativi.
La
realizzazione dell’Ordine Mondiale variamente concepito dagli USA ha la
necessità di disintegrare la Russia indipendentemente dal sistema
politico che lo regge. La questione non è chi governa la Russia, se lo
Zar, il comunista Stalin, il semiliberale Putin o anche Topolino: la
questione è la Russia in quanto tale perché la sua esistenza come entità
statale è posseditrice di gigantesche materie primarie è ostacolo alla
realizzazione dell’Ordine Mondiale unipolare. Dal 24 febbraio ci si è
concentrati a mettere in evidenza quanto fatto dagli atlantisti in
Serbia, Kosovo, Iraq, Siria, Libia etc. dando l’idea che l’attuale fase
sia stata innescata con l’implosione dell’URSS, ma se si vuole
supportare la tesi sopra esposta, bisogna fare alcuni passi in dietro,
andando ben oltre l’ingordigia imperialista palesatasi nel 1990. Il
primo passo da farsi ci porta nella seconda metà degli anni Quaranta
primi anni Cinquanta.
Nel 1949 la SGM era terminata da appena 4 anni e
alla Russia, alleata con gli USA contro la Germania, era costata 20
milioni di morti e una imponente devastazione; senza la Russia gli
angloamericani avrebbero avuto poche possibilità di vincere, almeno non
prima del 1945, quando avrebbero potuto far conto sulla bomba atomica
poi impiegata in Giappone e dunque desertificate l’Europa. In
quell’anno, il 3 dicembre 1949, gli USA concepirono un piano per
regolare i conti con quello che era stato il suo alleato. Si tratta del
"Piano Trojan" per l'invasione dell'Unione Sovietica, insieme
all'alleato britannico.
Il piano prevedeva il lancio di 300 bombe
atomiche e 20.000 bombe ordinarie su 100 città dell'URSS. Pertanto
furono programmati 6.000 voli. L'inizio dell'invasione era prevista per
il 1 gennaio 1950, ma in seguito fu posticipata al 1 gennaio 1957,
assieme a tutti i paesi della NATO. La NATO era stata fondata
nell’aprile del 1949 ma aveva bisogno di essere rodata e ben organizzata
per diventare operativa. GLI USA ritennero fosse meglio che
l’operazione venisse targata NATO piuttosto che solo USA, questa la
ragione del posticipo dell’operazione.
Nel 1952, il presidente degli
Stati Uniti Harry Truman disse:« Rimuoveremo dalla faccia della terra
tutti i porti e le città che devono essere distrutti per raggiungere i
nostri obiettivi». Vi devo specificare quali erano e sono i loro
obbiettivi?
La ragione per la quale il piano non prese corpo è
semplice: nei primi anni Cinquanta la Russia era diventata a sua volta
una potenza atomica in grado di colpire con i suoi missili il territorio
USA. In attesa del ritorno alla “guerra calda” si aprì l’epoca della
“guerra fredda” terminata nel 1990 con l’avvento della “guerra tiepida”
per arrivare ad oggi con l’accensione del “fornello ucraino” che ha in
prospettiva l’opzione “guerra surriscaldata”.
Allo stato dell’arte
gli USA hanno conseguito un primo obiettivo: devastazione dell’Europa
ancorata al gorgo ucraino che progressivamente la sta inghiottendo. Il
secondo, la disintegrazione della Russia è l’allettante prospettiva.
Allora
non si tratta di “stare con la Russia” perché irrazionalmente
filorussi. Possiamo qui divagare su cosa è la Russia e divagare sui
concetti di civiltà e sistemi politici, ma il punto principale è come
posizionarsi da europei, quindi sottrarsi dall’abisso verso il quale gli
USA stanno spingendo l’Europa. E per fare questo è imprescindibile
schierarsi a fianco della Federazione russa contro lo schieramento
atlantista impegnato in Ucraina dove, prima di tutto, è in corso una
guerra civile tra la parte ovest occidentalizzata e la parte est che non
accetta l’occidentalizzazione. La guerra civile è un fatto interno
all’Ucraina, il mascherato posizionamento della NATO con tutto il suo
supporto è una questione che riguarda noi europei, noi italiani. La
disintegrazione della Russi pone irrimediabilmente una pietra tombale
sull’Europa lasciandoci in balia della UE che è la marionetta USA. Tutto
questo è quel che deve essere chiaro e opposto ai gioppini atlantici
qualsiasi vestito ideologico calzino. Tutto questo dovrebbe portarci a
dire che non è la una pace o tregua in Ucraina che risolverà la
questione. Pace e tregua servono solo a permettere all’atlantismo di
riorganizzarsi. Una volta per tutte il “Grande Conflitto”, la “Grande
guerra planetaria” deve essere risolta con un vinto e un vincitore. E se
come europei e italiani dobbiamo essere tra i vinti ce ne faremo una
ragione ben sapendo che comunque prima o poi l’intero sistema
imploderà... magari tra un secolo, perché questo sistema imperante è
disumano e l’umano non lo può reggere: o lo disintegra o scompare. E per
intanto, ognuno nella sua trincea di competenza, si continua a battersi
cosicché, per quanto riguarda le armi, quelle italiane, quelle dei veri
nazionalisti italiani, passi almeno l’idea che esse dovrebbero essere
date al fronte dell’Est. Il vortice ucraino va chiuso.
Chiarito
questo poi possiamo affrontare tutti gli altri argomenti a cominciare da
quello teorico dell’multipolarismo da opporre all’unipolarismo, della
contrapposizione tra concezioni di Civiltà e sistemi politici pere
finire sui terreni dell’economia, della finanza, del liberisimo, della
geoenergia e quant’altro. Prima di tutti sopravvivere alla volontà di
annientamento del sistema USA.
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