Via libera al rigassificatore di Piombino, lo Stato prova a comprare il dissenso
Nella giornata di oggi il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, nominato commissario straordinario al rigassificatore dal Governo Draghi, ha firmato l’autorizzazione ufficiale alla realizzazione del progetto. I lavori – dei quali è stata incaricata la società Snam – dovrebbero avere inizio entro il prossimo novembre. Come forma di compensazione, Giani ha concordato con il governo un memorandum in dieci punti all’interno del quale è prevista la realizzazione di una serie di opere volte a promuovere lo sviluppo del territorio, dalla realizzazione di nuove strade alla bonifica dei territori agli sconti in bolletta. Tuttavia, i rappresentanti del fronte del no al rigassificatore si sono più volte espressi contro tali compensazioni, che erano state definite «cambiali scadute e riavvallate».
Il memorandum, dichiara Giani, costituisce «l’atto necessario per poter perfezionare l’autorizzazione, con prescrizioni, al rigassificatore nel porto di Piombino. Il memorandum contiene una serie di indicazioni e richieste che pongono le condizioni per assicurare al territorio una nuova stagione di sviluppo: dalle strade alla nuova banchina ovest, tanto per fare un esempio, dalle bonifiche allo sviluppo di rinnovabili, e poi ancora sostegni ed agevolazioni economiche per il territorio». Richiesto per i cittadini, le aziende di Piombino e i comuni vicini anche lo sconto del 50% in bolletta per tre anni, oltre alle bonifiche del territorio, delle quali da anni avrebbe dovuto farsi carico lo Stato. Si tratta come minimo di 500 mila metri cubi di terra da bonificare dagli scarti delle lavorazioni siderurgiche e dell’altoforno, per una spesa di circa 200 milioni di euro. Vi è poi la realizzazione del parco di energia rinnovabile e gli interventi sul porto, per compensare lo spazio sottratto dalla Golar Tundra e per salvaguardare pesca, itticoltura e turismo.
Quelle proposte da Giani sono «cambiali scadute e riavvallate», hanno dichiarato a L’Indipendente Mariacristina Biagini e Ugo Preziosi, esponenti del comitato che si oppone alla realizzazione del rigassificatore. «Sono minimo 20 anni, se non di più, che ci vengono promesse queste cose, e lo Stato non ha mai fatto niente». Alcuni impianti, spiegano, sono fermi dagli anni ’90, mentre la realizzazione una seconda strada di accesso a Piombino, dichiara Biagini, «la promettono sin da quando ero bambina». Per quanto riguarda gli sconti in bolletta, la posizione rimane la medesima: «preferiamo comunque che non venga installato il rigassificatore». Anche il sindaco di Piombino, Ferrari, è intenzionato a dar battaglia, preparandosi a impugnare l’autorizzazione per la realizzazione del rigassificatore di fronte al Tar. «Il percorso amministrativo, così come impostato dal Commissario straordinario Giani, è stato proiettato fin da subito a concedere l’autorizzazione, non a valutarne la fattibilità, e non ha tenuto conto delle enormi criticità che il Comune di Piombino ha sollevato», sottolineando come sull’intesa tra Stato e Regione sia stato dato parere negativo, in quando il memorandum viene considerato come «un tentativo di lavarsi la coscienza e non uno strumento concreto per il rilancio del territorio».
[di Valeria Caolaro]
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