Sventare la catastrofe
Di Alberto Conti per ComeDonChisciotte.org
Posto che la Polonia ha sabotato entrambi i gasdotti in grado di fornire gas russo a basso prezzo a Germania, Italia e altri Paesi europei, affossandone definitivamente le economie, e lo ha fatto con un’operazione militare segreta sotto l’egida USA, si aprono scenari da guerra mondiale di una chiarezza inedita perfino alla vigilia delle 2 precedenti guerre mondiali, con l’aggravante dello spettro di un armageddon atomico e non solo, vista la corsa agli armamenti di nuova generazione e concezione degli ultimi anni.
La prima questione ormai ineludibile è che alcuni Paesi membri della UE, segnatamente Polonia e Paesi baltici, si sono dimostrati da sempre pregiudizialmente ostili alla Russia, ed ora rappresentano la testa di ponte di una chiara strategia guerrafondaia americana, mirata a contrapporre la Russia alla Germania ed al resto d’Europa.
Il golpe colorato in Ucraina di piazza Maidan, orchestrato e diretto in prima persona dall’allora vicepresidente Biden e dall’onnipresente Victoria Nuland, con la collaborazione attiva della NATO a guida USA, si sta rivelando inequivocabilmente per quello che è stato, ovvero una mossa strategica di lungo corso per rendere inesorabile un conflitto indotto tra Russia ed Europa, due parti di un unico continente che invece cooperavano economicamente tra loro con reciproco vantaggio, foriero di una più larga alleanza euroasiatica, assolutamente incompatibile con la conservazione dello scricchiolante monopolarismo di stampo anglofono.
La direzione politica della UE si preoccupa più di contrastare l’autonomia di governi di destra, come da tempo in Ungheria, ora in Italia e in prospettiva in Francia, piuttosto che del grave conflitto d’interessi tra membri aggiunti, tradizionalmente ostili alla Russia, e Paesi fondatori, solo ora forzatamente indotti a dimostrarsi ostili alla Russia per obbedienza atlantista. Questo andazzo consolidato denuncia la disgregazione di fatto di una UE non più rappresentativa, se mai lo è stata, della realtà geopolitica europea. Un’organizzazione degenerata che non ha più alcuna ragion d’essere nella sua attuale forma e sostanza, come ampiamente già visto nella scandalosa gestione della cosiddetta pandemia da covid-19, che è stato un accidente non certo estraneo alla forzatura dei venti di guerra ora in fase di precipitazione.
Si apre così nei fatti una destabilizzazione interna europea, preannunciata dalla brexit e caricata come una molla da un più ampio conflitto d’interessi interno all’alleanza atlantica, dove il dominante intende sacrificare per i propri interessi l’alleato dominato, l’Europa.
Il sabotaggio dei due gasdotti è un atto di guerra contro il cuore dell’Europa, e non certo da parte russa, che è parte lesa quanto e più di noi.
La seconda questione altrettanto ineludibile è l’inganno rappresentativo delle cosiddette democrazie occidentali, esacerbato dalla propaganda di guerra imposta dalle politiche neocon USA, paradossalmente attuate dal partito che si definisce “democratico”, in realtà una fazione elitaria ora giustamente in crisi di consenso visto che opera anche contro il proprio popolo, oltre che contro i popoli cosiddetti “alleati”.
Ne abbiamo un esempio eclatante in casa nostra, con l’ulteriore incremento dell’astensionismo di ben il 9% su percentuali già altissime, e con l’esclusione voluta di nuove forze politiche antagoniste al pensiero unico, uccise nella culla con vili stratagemmi elettorali.
Le spontanee proteste popolari in Francia e Germania non sortiscono alcun esito contro i rispettivi regimi manovrati dalla finanza apolide di matrice anglofona, mentre in altri Paesi anche europei le rivoluzioni colorate, fomentate dagli stessi soggetti, finiscono quasi sempre per rovesciare i governi legittimi, sostituendoli con governi fantoccio favorevoli agli interessi di quelle stesse elite.
Tutti i crimini sono odiosi, ma il seminare odio con continue menzogne e calunnie per provocare e giustificare una guerra per ben altri scopi nascosti, è il crimine più odioso in assoluto. Ed è esattamente quello che con ferocia e cinismo sta facendo l’elite finanziaria globale che sostiene l’unipolarismo americano. I metodi e le finalità di queste forze che dominano le economie occidentali sono semplicemente abominevoli, rappresentano il male assoluto, che intende invaderci corpo e anima.
Il tarlo tossico di questo odio indotto e coltivato è sempre lo stesso: il razzismo, l’idea che altri non meritino pari dignità umana, e perciò sia lecito sfruttarli per il proprio privilegio o peggio sterminarli quando l’odio razziale raggiunge livelli estremi, come nella parte neonazista dell’Ucraina. Non c’è altra motivazione altrettanto facile da sobillare e coltivare nell’animo umano, in grado di mettere un popolo contro l’altro fino ad arrivare alle luttuose e devastanti distruzioni della guerra armata, dove odio chiama odio.
Ovviamente il vero aggressore farà di tutto per provocare l’aggredito, fino a che non lo costringe a reagire per difendersi. A quel punto il gioco è fatto, l’uso della forza militare viene strumentalizzato per far apparire i protagonisti dello scontro a ruoli invertiti: l’aggredito che reagisce diventa l’agressore, ragione in più per punirlo. E chi si beve tale propaganda di guerra, giustificando così un peggio che gli sembra inevitabile, non è meno responsabile di chi cresce direttamente nell’odio razziale. Entrambi vittime inconsapevoli, tanto quanto di fatto responsabili delle loro e delle altrui sofferenze.
Quindi se, dopo la crisi del 1962 per l’installazione di missili russi a Cuba in risposta a quelli statunitensi schierati anche in Italia, stiamo rivivendo in peggio il rischio concreto di un’escalation militare incontrollabile, fino ai limiti estremi di una assurda guerra nucleare globale, vuol dire che adesso un nemico vero c’è, anche se non è quello che ci vogliono far credere, quanto piuttosto chi ce lo vuole far sembrare tale.
Un nemico vero che ha molti nomi e molte sembianze. Una di queste si chiama NATO a guida di fatto americana, un organismo paradossalmente dichiarato a scopo puramente difensivo, al quale contribuiamo con una spesa erariale di 110 milioni di euri al giorno!
Se la classe politica europea non è in grado di denunciare i veri nemici dei propri governati e dell’umanità intera, divenendone complici per paura di contraddire l’alleato dominante, dovranno farlo direttamente i popoli europei, le vittime designate di questa catastrofe annunciata non solo dall’evoluzione rapida degli eventi bellici, ma anche dai concreti danni economici già subiti e dei ben peggiori previsti a breve.
Non basta dichiararsi pacifisti se poi si accetta tutto ciò passivamente. Svegliarsi e ribellarsi a questo teatro dell’assurdo è un imperativo morale ormai ineludibile.
Di Alberto Conti per ComeDonChisciotte.org
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