LE TRUPPE DELL’IMPERO
Negli ultimi mesi, analizzando la situazione, abbiamo detto più volte che l’intervento russo in Ucraina sanciva un cambiamento epocale nei rapporti di forza mondiali.
La Russia, respinta nel corso degli anni ’90 e ancora di più dopo il
2014 e nel corso di questo 2022, verso il Sud e l’Est del mondo,
dall’Occidente, si era fatta alfiere di un cambiamento epocale.
Questo cambiamento mostrava rapporti di forza nuovi: economici, militari, sociali, culturali.
Non era solo la Russia in Ucraina o la Russia contro la NATO (per
interposta persona), era prima di tutto un nuovo ordine del mondo
(chiamatelo BRICS+, SCO, chiamatelo Unione Euroasiatica) che bussava
alla porta.
Paesi rivali cominciavano a fare accordi (India/Cina),
paesi sempre ubbidienti iniziavano a giocare da soli (India) e a pagarne
le conseguenze (ribaltamento del governo in Pakistan), alleati fedeli
puntavano su altri cavalli (Arabia Saudita), membri della squadra
disertavano (Turchia, Ungheria).
Intanto le statistiche arrivavano
impietose: Cina, India, Brasile, Russia, Nigeria, Pakistan, Indonesia,
Argentina, Sud Africa nel 2030 controlleranno il PIL mondiale, buona
parte di questo club avrà popolazioni giovani e volenterose.
Ma l’Impero ha mille assi nella manica.
Il capitalismo ha crisi
cicliche, questo non implica la fine (non a livello a generale; per
migliaia, milioni di più deboli si, ma di questo alle classe dirigenti
importa limitatamente).
Gli USA sono in affanno, ma non sono nelle
condizioni produttive, economiche e demografiche dell’UE e militarmente
sono ancora campioni indiscussi.
Gli USA stanno semplicemente cannibalizzando l’Europa e la sua economia per reggere l’urto della concorrenza globale.
Quello
che nel dopo Guerra Fredda è stato fatto con le classi subalterne
(compressione redditi e diritti sul lavoro) ora viene applicato a
livello più generale per aree geografiche, con il centro che va a
drenare risorse alla periferia.
Certo, la Cina corre in ambito tecnologico e i dati non cambiano: nel
2030, al più tardi 31, ci sarà il superamento sul PIL degli USA.
Tuttavia,
questa Cina così forte non può ancora nulla su Taiwan (magari in futuro
con le sue navi-drone telecomandate e una marina militare che riceve
finanziamenti faraonici).
L’Impero colpisce ancora?
Personalmente rimango dell’idea che le cose stiano lentamente cambiando e che Europa e Nord America potranno poco sul lungo periodo. Ritengo ancora che vedremo il prossimo pendolo (baricentro economico) andare oltre la Cina e creare un nuovo ciclo alternato (Sud America – Estremo Oriente), ma non dobbiamo mai dimenticare che questi sono cambiamenti più affini a epoche geologiche che alla vita di un individuo o a una manciata di generazioni.
La nostra classe dirigente è allo sbando – più in Europa che negli USA -, ma non commettiamo l’errore di pensare che sarà una transizione rapida o indolore, in un modo o in un altro la popolazione generale dell’Occidente si è legata alla classe dirigente e l’ordine costituito è per tutti noi la normalità e cambiare (anche migliorare) è sempre uno sforzo, non prescinde dalla volontà di cambiare, che in una società di arraffoni è ben poca cosa.
In finale da settimane mi risuona in testa il triste sospetto che le fedeli truppe dell’Impero siamo noi tutti…
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