10 Ago 2022
La Siria si scaglia contro gli Stati Uniti per aver rubato 66.000 barili al giorno di greggio siriano
Fonte: ControInformazione
La Siria denuncia che gli Stati Uniti sottraggono l’80 per cento della produzione petrolifera del Paese arabo, pari a 66mila barili al giorno.
Il ministro del petrolio siriano, Bassam Tomeh, ha dichiarato martedì che durante la prima metà di quest’anno la produzione media di greggio è stata di oltre 80.000 barili al giorno (bpd), di cui 66.000 barili al giorno sono stati rubati dalle “forze di occupazione statunitensi” e dai loro alleati , tra cui le cosiddette Syrian Democratic Forces (SDF), la milizia siro-curda che occupa i più importanti giacimenti petroliferi della Siria orientale.
Ha anche affermato che, degli
80.000 barili al giorno totali prodotti, 14.200 barili vengono lavorati
nelle raffinerie del paese arabo, “mentre le forze di occupazione
statunitensi ei loro mercenari” depredano il resto.
Tomeh ha
affermato che i settori petrolifero e minerario siriano hanno subito
danni collaterali a causa del conflitto che affligge il Paese dal marzo
2011. Ha precisato che le perdite dirette e indirette in questi settori
finora dall’inizio della crisi sono state pari a 105 miliardi di
dollari.
Prima della guerra gli idrocarburi rappresentavano una delle
principali fonti di reddito per il paese levantino. Secondo la rivista
economica online The Syria Report , nel 2010 rappresentavano il 35%
delle esportazioni e il 20% delle entrate del governo .
Nel conflitto con gruppi terroristici come Daesh e altri estremisti, sostenuti dall’Occidente e da alcuni paesi della regione, il cui obiettivo era rovesciare il governo di Bashar al-Assad, le infrastrutture energetiche siriane sono state gravemente danneggiate, a volte interrompendo la produzione.
Gli embarghi imposti dall’Occidente a Damasco hanno colpito anche il settore petrolifero siriano, costringendo le multinazionali a lasciare il Paese dilaniato dalla guerra.
Il governo siriano, che ha perso il controllo della maggior parte dei pozzi petroliferi del Paese, denuncia la presenza illegale degli Usa nelle zone ricche di petrolio e la considera una violazione assoluta della sua sovranità. Damasco assicura che utilizzerà il suo diritto per rispondere all’occupazione come ritiene opportuno e promette di recuperare presto tutti i territori siriani occupati.
Fonte: HispanTv
Traduzione: Luciano Lago
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