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mercoledì 29 giugno 2022
"Più green di così si muore!" - Ovvero: se l'elettrificazione distrugge la natura...
...l’ultima puntata della mia rubrica su Byoblu “O Green o Verde” (*), è dedicata al futuro ventilato, minacciato, auspicato, sicuramente promosso, dell’auto elettrica e dell’elettrificazione totale, presunto pilastro della “transizione ecologica”.
Ricordate "Qualcuno volò sul nido del cuculo"? La kapò chbe neutralizzava libertà e rivolta annichilendo i cervelli con l'elettroshock. In senso figurativo, ma nanche tanto, si potrebbe pensare che quella sia diventata una pratica globale. Utile, appunto, alla globalizzazione.
Un’operazione di transizione dalle implicazioni economiche, sociali e culturali enormi, per gli uni salvifiche, per gli altri devastanti e catastrofiche.
In ogni caso, per chi si agita sul piano produttivo e propagandistico dell’elettrificazione l’interesse non è necessariamente indirizzato alla bonifica ambientale. I costi dell’alimentazione del processo sono altissimi e si basano ancora sull’uso di energie fossili. L’acqua manca e minaccia tutti di sete, carestia e desertificazione? I fossili ci portano a una grigliata universale? Bene, nulla richiede più spreco di acqua, nulla brucia più idrocarburi, che l’estrazione e produzione di quanto occorre per l’elettrificazione.
L’eliminazione, bell’e decisa dall’UE, dell’eliminazione dell’automobile a motore endogeno entro il 2035, porta con sé, oltre alla disoccupazione di massa non recuperabile, una riduzione drastica della mobilità individuale, che resterà riservata solo a strati minoritari con disponibilità finanziarie superiori alla media. Gli altri? In mancanza di vetture a benzina, o diesel o gas, vadano a piedi, o in carrozza. Guarda un po’, quando si diceva “luddismo”.
Nessuno, pur conoscendole, fa riferimento alle gigantesche modifiche della crosta terrestre e di ciò che vi vive sopra che comporta l’estrazione delle materie prime – litio, coltan, cobalto, rame, tungsteno… – indispensabili alla realizzazione delle batterie. Nessuno pone in rilievo l’enorme problema dello smaltimento di corpi tossici come queste batterie.
Del tutto trascurate restano le implicazioni geopolitiche della transizione, alla luce di quali Stati detengano i giacimenti più ricchi delle materie prime, Terre Rare e quindi possano condizionare sviluppi e rapporti di forza che potranno risultare del tutto alterati. Pensate alla Cina, alla Russia, all’America Latina, all’Afghanistan, paesi dalle enormi concentrazioni di litio e altri minerali. Nell’era del litio, per evitare una capacità di condizionamento, anche ricatto, planetario della Cina, toccherebbe scatenarle contro una NATO nucleare. Non è che questi psicopatici non ci abbiano pensato… Nel loro piccolo avevano già cominciato con il golpe nella Bolivia dei più vasti giacimenti sudamericani di litio...
Fulvio Grimaldi
(*) - https://www.byoblu.com/2022/06/27/elettrificati-e-devastati-fulvio-grimaldi-in-o-green-o-verde/
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