Lo Stato è un apparato sociale di costrizione e coercizione: serve per infliggere punizioni
di LUDWIG VON MISES
Dopo che i filosofi hanno abbandonato la ricerca dell’assoluto, questa è stata ripresa dagli utopisti. Essi tessono sogni sullo Stato perfetto.
Non si rendono conto che lo Stato, apparato sociale di costrizione e coercizione, è una istituzione per coprire l’imperfezione umana e che la sua funzione essenziale è di infliggere punizioni a minoranze per proteggere le maggioranze contro le svantaggiose conseguenze di certe azioni.
Con uomini “perfetti” non ci sarebbe alcun bisogno di costrizione e di coercizione. Ma gli utopisti non badano alla natura umana ed alle condizioni inalterabili della vita umana.
Godwin pensava che l’uomo potesse diventare immortale dopo l’abolizione della proprietà privata [1]. Charles Fourier fantasticava di un oceano contenente limonata invece di acqua salata [2]. Il sistema economico di Marx ignorava allegramente il fatto della scarsità dei fattori materiali di produzione. Trotsky rivelava che nel paradiso proletario “il tipo umano medio si eleverà all’altezza di un Aristotele, di un Goethe o di Marx. E da questi culmini si eleveranno nuove vette” [3].
NOTE
[1] – William Godwin, An Enquiry Concern – ing Political Justice and
Its Influence on General Virtue and Happiness, Dublin, 1793, II, pagg.
393-403.
[2] – Charles Fourier, Théorie des quatre mouvements (Oeuvres complètes), 3a ed., Paris, 1846, I, pag. 43.
[3] – Leon Trotsky, Literature and Revolution, trad. di R.Strunsky, London, 1925,
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