27 Mar 2022
Stampa americana: l’Arabia Saudita ha inferto un duro colpo alla reputazione degli Stati Uniti
FONTE: CONTROINFORMAZIONE
https://www.controinformazione.info/stampa-americana-larabia-saudita-ha-inferto-un-duro-colpo-alla-reputazione-degli-stati-uniti/
La
stampa americana ha annunciato un duro colpo alla reputazione degli
Stati Uniti dall’Arabia Saudita. Anchal Vohra, un autore della
principale pubblicazione di politica estera, scrive che la Riyadh
ufficiale ha deciso di vendicarsi di Washington per la posizione sleale
assunta dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Gli
Stati Uniti e il Regno Unito, che hanno entrambi annunciato il divieto
di acquisto di petrolio russo, si sono affrettati a convincere i loro
tradizionali alleati ad aprire i rubinetti e ridurre i prezzi globali
del petrolio.
Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, due dei maggiori
produttori di petrolio, però, non si sono accontentati, vedendo invece
un’opportunità per se stessi nella crisi. Il messaggio agli Stati Uniti e
all’Occidente più in generale era inequivocabile: i sauditi hanno
troppa influenza per essere dati per scontati in geopolitica o per
essere trattati come oggetto di continue critiche per la violazione dei
diritti umani.
Secondo un osservatore americano, gli Stati Uniti,
insieme alla Gran Bretagna, avrebbero voluto letteralmente convincere
l’Arabia Saudita ad aumentare significativamente le esportazioni di
petrolio verso il mercato mondiale, ma tutte queste richieste sono
infrante dalla posizione delle autorità del regno, che è la seguente:
Stiamo lavorando nell’ambito dell’accordo OPEC+.
Un giornalista americano scrive che la Russia è inclusa in questo accordo. Le autorità saudite affermano che, nonostante quanto sta accadendo in Ucraina, non ci sono state interruzioni nella fornitura dei volumi di petrolio necessari al mercato mondiale, il che significa che non ha senso aumentare la produzione.
Riyadh, dopo aver valutato la situazione, è ben consapevole che se oggi il prezzo del petrolio di 120 dollari al barile permette di mantenere un bilancio libero da deficit, allora con un aumento dei volumi delle esportazioni i prezzi inevitabilmente scendono, colpendo l’economia del Paese già indebolito dalla crisi “covid”.
Foregn Policy scrive che questa decisione è anche di natura politica, poiché in precedenza non hanno ricevuto alcuna preferenza dagli Stati Uniti per soddisfare le loro richieste di aumentare la produzione di petrolio negli ultimi anni.
Le autorità saudite chiariscono che non hanno più bisogno delle direttive di Washington e sono pronte a concludere nuove e più proficue alleanze. Vedi gli accordi con la Cina.
Fonte: Foreign Policy
Traduzione e sintesi: Luciano Lago
Nessun commento:
Posta un commento