Negli USA si riparte col Covid: via alla sesta dose, mentre torna la DAD a scuola
30 Agosto 2023
Nonostante la fine dell’emergenza sanitaria sancita il cinque maggio dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il Covid-19 torna a preoccupare la politica mentre viene approvato un nuovo vaccino Pfizer aggiornato alle varianti, anche se non a quella nuova, che si chiama BA.2.86 (ribattezzata “Pirola”). Per ora i dati non suggeriscono che abbia effetti peggiori delle ultime depotenziate varianti, ma negli USA si sta già tornando alle restrizioni: a poche settimane dall’inizio del nuovo anno scolastico alcuni distretti hanno già cancellato la didattica in presenza. A livello nazionale, invece, la strategia è quella di una campagna vaccinale aggiuntiva, con Joe Biden che ha annunciato di aver formulato «una raccomandazione affinché tutti gli americani ricevano una nuova dose»: per chi ha effettuato fino ad oggi tutte le somministrazioni raccomandate si tratterebbe della sesta. Il presidente americano è poi andato oltre, chiedendo al Congresso ulteriori fondi per produrre un nuovo vaccino, quello che sarebbe pronto per l’autunno 2024.
I ricoveri per Covid-19 sono aumentati per la sesta settimana consecutiva: dall’8 luglio al 19 agosto gli accessi in ospedale sono passati da 6.461 a 15.067 (+133%), numeri in forte aumento seppur nelle fasi realmente acute della pandemia le ospedalizzazioni avevano superato abbondantemente le centomila al giorno. A meno di due settimane dall’inizio del nuovo anno didattico, in Kentucky alcuni distretti scolastici hanno già cancellato le lezioni in presenza fino a data da destinarsi. Quasi un quinto degli studenti ha registrato Covid-19, mal di gola, influenza e altre malattie virali. Il distretto della contea di Lee ha notato un calo della frequenza dell’82% dal 9 agosto e tra gli ammalati ci sono anche 14 membri del personale scolastico. Le lezioni in presenza sono state così annullate in favore della didattica a distanza. Tutte le attività extrascolastiche, tra cui gare sportive e laboratori, sono state cancellate per consentire al personale di dedicarsi alla pulizia di edifici e scuolabus. Situazione simile anche in Texas, dove sono già stati chiusi alcuni distretti scolastici nel sud della regione. Secondo l’ultimo rapporto del Texas Health and Human Services, i nuovi casi di infezione nello Stato sono aumentati del 29% nelle ultime settimane e i ricoveri sono passati da 992 a 1096 (+10%). Il sovrintendente Hector Dominguez Jr. ha scritto in una lettera venerdì che «presto verrà presentato un nuovo calendario didattico, indicando nuove date di insegnamento per gli studenti».
Per Joe Biden la risposta ai focolai deve essere la vaccinazione. Il presidente ha dichiarato venerdì che intende richiedere più fondi al Congresso americano allo scopo di sviluppare nuovi farmaci immunizzanti contro il Sars-CoV-2. I vaccini dovranno essere aggiornati all’ultima versione del ceppo Omicron e, Pfizer, Moderna e Novavax sono già al lavoro per preparare ciò che per molti sarà la quinta dose. La richiesta di finanziamento si andrebbe ad aggiungere a quella già presentata al Congresso l’11 agosto, che non menzionava il Covid e riguardava l’invio di aiuti Ucraina e la predisposizione di fondi per i danni provocati dai disastri climatici. Inoltre, la Casa Bianca aveva già provato a chiedere 9,25 miliardi di dollari lo scorso autunno, ma la richiesta era stata rifiutata. Tuttavia, Joe Biden non sembra essersi arreso e, dopo aver annunciato l’intenzione di inoltrare un’ulteriore richiesta, ha dichiarato ai giornalisti: «Ho firmato questa mattina una proposta che dobbiamo presentare al Congresso, una richiesta di finanziamenti aggiuntivi per un nuovo vaccino che è necessario, che funziona. È provvisoriamente raccomandato che tutti lo ricevano».
Il nuovo vaccino Pfizer – che non è adattato alla variante BA.2.86 attualmente sotto osservazione – è attualmente sottoposto al processo di approvazione anche da parte dell’Agenzia del farmaco europea (EMA) e il via libera arriverà presumibilmente nel giro di pochi giorni.
[di Roberto Demaio]
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