Guerra dei chip, aggirate le restrizioni di Biden all’export verso la Cina
Un componente strategico ideato, sviluppato e prodotto da un’azienda Usa sta aiutando Pechino nella sua corsa al superamento del blocco occidentale
In questo articolo vogliamo parlare di Nvidia, di Intelligenza Artificiale, di Cina e dei consueti ritardi dell’Europa. Ma ci tocca cominciare da Donald Trump, in quanto quello che ha detto in diretta a Tucker on X (raggiungendo 251 milioni di views, forse 50 volte quanto avrebbe raggiunto su Fox News) ne è una necessaria premessa.
Cosa ha detto Trump
Ecco dunque cosa detto (tra l’altro) Trump nell’intervista, attorno al minuto 22:
Prendiamo il Canale di Panama. Noi, americani, lo abbiamo costruito, perdendo nell’operazione 35.000 persone – morte sul lavoro. Lo abbiamo costruito con i nostri soldi, poi Jimmy Carter lo ha venduto per un dollaro a Panama. E oggi? Oggi lo controlla la Cina. La Cina lo gestisce, lo opera, lo controlla. Una delle nove meraviglie del mondo, una delle più redditizie, nel nostro emisfero: sotto il controllo della Cina…
Ecco, quanto sta accadendo con NVidia, la principale azienda che produce i componenti elettronici necessari per le Intelligenze Artificiali, è probabilmente un replay della stessa questione: e il tutto sta accadendo sotto il naso di Joe Biden, probabilmente poco abituato a comprendere la (poca) differenza tra 600 e 800 Gigabites al secondo.
Il vantaggio di una IA sovrana
Facciamo un rapido passo indietro. Dopo il lancio di ChatGPT nel novembre scorso, il mondo si è reso conto del vantaggio competitivo di cui dispone chi è in grado di addestrare un’Intelligenza Artificiale sui propri dati, per metterla al lavoro su domini specifici. Parliamo di attività quali estrarre informazioni utili da conversazioni generiche magari in lingue sconosciute, analizzare pattern di dati per evidenziare possibili pericoli, inventare nuovi tipi di prodotto o controllare la popolazione (in questo caso con la solita scusa dei pedofili).
Il fatto che tutti abbiano accesso a ChatGPT o Bard o Anthropic non è sufficiente: questi sono infatti sistemi addestrati per essere “bravi a rispondere a tutto” e dunque di fatto non specialisti in nulla.
Da qui la necessità di disporre di IA da addestrare su propri dati, anche confidenziali e che dunque non possono certo essere inviati a ChatGPT in un prompt complesso. Lo ha capito il presidente francese Emmanuel Macron (che ha annunciato un investimento “senza precedenti” per la creazione di una IA sovrana francese), lo ha capito l’India (che addirittura vuole sviluppare le proprie GPU). E ovviamente la Cina.
La leadership di Nvidia
Occorre a questo punto spiegare di cosa stiamo parlando. Quasi per caso, visto che produceva schede grafiche per giochi su computer, Nvidia si è trovata in una posizione di quasi monopolio nella produzione proprio di componenti necessari per le IA.
Il motivo è semplice: le IA riproducono in un computer la struttura di un cervello umano: neuroni e connessioni tra questi. Il flusso di segnali tra i neuroni (veri o simulati) crea di fatto la capacità di comprendere ed elaborare le informazioni. Si tratta nel caso della nostra specie di 100 bilioni di connessioni (100,000,000,000,00) – a titolo di paragone, la IA di Meta (LLAMA-2) dispone oggi di 70,000,000,000 connessioni.
Ora, quando si pone una domanda ad una IA (ma soprattutto quando la si istruisce) occorre fare dei calcoli su ciascuna di queste connessioni, come si vede da questo schema.
Un’infinità di moltiplicazioni e addizioni, che richiedono una scheda di natura molto diversa da quella base di tutti i computer: esattamente la cosa in cui Nvidia ha la leadership mondiale. Con i conseguenti incredibili e surreali risultati finanziari annunciati il 23 agosto.
Come Nvidia ha confuso Joe
Ed eccoci al punto: una certa parte (non si sa quanta) di questi eccezionali risultati sono dovuti proprio alle vendite alla Cina, che sta cercando di dotarsi del massimo della potenza di calcolo possibile prima che Joe Biden (e i burocrati europei dei cavetti) si accorga di quanto sta accadendo.
Come dicevamo all’inizio, l’amministrazione Usa aveva cercato di porre un limite agli acquisti della Cina,
ma non osando prendere una posizione netta aveva deciso di creare solo
un tetto alla potenza, superato il quale non era lecito vendere alla
Cina. Espresso in Gigabyte al secondo.
Facile, dunque, per Nvidia creare un modello speciale “per la Cina” del proprio componente chiave, l’H100, denominato H800. Che sta di poco al di sotto della soglia massima prevista. E per confondere il nostro povero Joe, o forse per prendersi gioco degli analisti e di tutti noi, ha chiamato la versione di massima potenza H100 e quella di potenza ridotta H800.
Come nel caso del Canale di Panama, un componente strategico essenziale, ideato, sviluppato e prodotto da un’azienda americana (creata da un taiwanese) sta ora aiutando la Cina nella sua corsa al superamento del blocco occidentale, agendo come si suol dire Hidden in Plain Sight.
E l’Italia
E l’Italia? Disponiamo, come poco noto, del quarto supercomputer più potente al mondo, il famoso Leonardo lodevolmente usato ad esempio dalla farmaceutica Dompé per scopi di ricerca finalizzata alla salute di tutti.
Ma in quanto ad una politica nazionale di investimento sugli LLM, nome tecnico delle IA stile ChatGPT, non ci pare di aver sentito iniziative specifiche.
Speriamo che il ministro… un attimo, quale ministro? Nell’elenco dei ministri italiani non abbiamo trovato nessuno che corrisponda direttamente al francese Bruno Le Maire, significativamente ministro dell’economia e della sovranità digitale francese. Proveremo comunque a contattare qualcuno che se ne occupi per capire se e quali iniziative ha in pista il nostro Paese.
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