The Wall Street Journal: Il denaro cinese sta fuggendo dall’Occidente verso l’Asia
Il
Wall Street Journal indica che il denaro cinese fugge dal mondo
occidentale e viene trasferito nel sud-est asiatico e in progetti
minerari ed energetici in Asia, Medio Oriente e Sud America
Il
quotidiano americano ” The Wall Street Journal ” ha pubblicato un
servizio intitolato “Chinese Money Escapes from the Western World”, e ha
affermato che solo pochi anni fa, il denaro cinese stava “investendo
nel mondo ricco-occidentale”.
WSJ ha aggiunto che gli investitori cinesi stavano facendo enormi affari e “raccogliendo beni souvenir”, da case di lusso agli hotel a cinque stelle a New York, a un’azienda chimica svizzera e a un gigante tedesco della robotica, “ma oggi quell’era è finita”.
Il quotidiano ha aggiunto che
gli investimenti cinesi sono in calo in Occidente, “con crescente
ostilità nei confronti del capitale cinese”. Ora, sempre più aziende
cinesi stanno versando denaro nelle fabbriche nel sud-est asiatico, nei
progetti minerari ed energetici in Asia, Medio Oriente e Sud America,
mentre Pechino cerca di rafforzare le alleanze in quei luoghi e
garantire l’accesso alle risorse vitali.
L’Indonesia ricca
di nichel è il più grande beneficiario di investimenti cinesi finora
quest’anno, secondo una stima preliminare degli investimenti cinesi
compilata dall’American Enterprise Institute, un think tank
conservatore. Il nichel è un componente chiave in molte batterie
utilizzate per alimentare i veicoli elettrici.
Questo cambiamento
mostra come la Cina stia rispondendo alle relazioni tese con l’Occidente
guidato dagli Stati Uniti e come stia rafforzando i legami commerciali e
di investimento con altre parti del mondo, in modi che potrebbero
creare nuove faglie nell’economia globale.
Secondo il
rapporto, il declino del denaro cinese in Occidente potrebbe ridurre la
creazione di posti di lavoro in alcuni paesi, riducendo al contempo il
pool di capitali che gli imprenditori in luoghi come la Silicon Valley
possono attingere.
L’11 giugno, il ministro saudita degli investimenti, Khalid Al-Falih, ha annunciato il lancio di una nuova moderna “Via della Seta” tra la Cina e gli arabi, che collega la regione tra loro e i suoi dintorni in Africa, Europa e Asia, guidata dalla Cina.
Il sito web del Lowy Institute di Sydney, in Australia, ha pubblicato in precedenza un rapporto, che concludeva che gli Stati Uniti hanno perso influenza a favore della Cina nel sud-est asiatico negli ultimi cinque anni in quattro categorie misurate dall’Asian Power Index: relazioni economiche, reti di difesa, influenza diplomatica e influenza culturale.
Il Wall Street Journal ha riferito in precedenza che gli Stati Uniti non sono ancora pronti ad affrontare una nuova era di grande competizione di potere contro Cina e Russia, sottolineando che ci sono grossi ostacoli sulla strada.
Fonte: Agenzie + Il Wall Street
Traduzione: Luciano Lago
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