Ieri
Medvedev ha messo sul tappeto la possibilità di un confronto nucleare
se l’occidente continua nelle sue sfide temerarie contro la Russia.
Sembra
che la principale preoccupazione degli USA è quella di arrivare alle
ultime conseguenze ed ottenere la sconfitta della Russia, ma potrebbero
avere una sorpresa e finire loro in ginocchio, ha detto Medvedev.
Medvedev
non parla con giri di parole e afferma che la possibilità di un
conflitto, ovvero di una apocalisse nucleare, non è solo possibile ma
anche probabile. La Russia non si lascerà impressionare e non esiterà a
premere il bottone nucleare se gli USA forniranno all’Ucraina armi di
distruzione di massa.
“Voglio mettere in risalto una cosa
che ai politici di tutti i colori non piace: un conflitto nucleare non è
solo possibile ma anche probabile”, ha detto Medvedev.
Si può
osservare che la situazione è divenuta sempre più tesa fra Russia e
Occidente, molto peggio che nella crisi di Cuba degli anni ’60, per
il fatto che gli USA non cessano di fornire all’Ucraina armi sempre più
sofisticate con supporto della Nato e questo, secondo l’ex presidente
russo, non può che peggiorare, visto che tale escalation si deve al
fatto che la Nato ha deciso di attaccare il paese che dispone di uno dei
più forti arsenali di armi nucleari.
Non è la prima volta
che Mosca lancia un avviso simile per far capire che la Russia ha tutte
le capacità di utilizzare immediatamente le sue armi nucleari nel caso
in cui il suo territorio sia minacciato da paesi nemici e nella
circostanza in cui gli USA decidano di fornire armi nucleari
all’Ucraina.
In questo caso un terzo conflitto mondiale e nucleare
sarebbe possibile e anche molto probabile, così ha messo in chiaro
Medvedev e in tale circostanza la Russia deciderebbe un attacco preventivo, ha continuato Medved.
L’ex
presidente ha prospettato la possibilità di trovare una forma di
compromesso razionale attraverso l’ONU, che dovrebbe essere però
riformata per non essere soltanto un organismo al servizio degli
interessi degli USA e non dovrebbe prestarsi ad essere solo uno
strumento di politica antirussa.
L’ONU deve essere messo in
condizione di esercitare le sue funzioni di far rispettare le norme
internazionali e di favorire la pacificazione fra gli Stati, senza
pendere da una parte soltanto, ha detto Medvedev.
Gli
occidentali pensano di poter accerchiare e mettere nell’angolo la Russia
senza subire conseguenze, questo mentre dal Cremlino hanno finalmente
chiarito che sono disposti a difendersi fino all’ultima conseguenza.
La
Russia fra l’altro non avrà remore nel distruggere le condotte e i cavi
di comunicazione di quei paesi che considera nemici, come gli USA hanno
fatto con il gasdotto nord Stream, visto che la Nato continua ad
avvicinarsi e minacciare sotto le frontiere russe. Inoltre Medvedev ha
insistito nel criticare la posizione dell’occidente di continuare a
fornire armi all’Ucraina senza valutare i rischi che vengono fatti
correre alle popolazioni civili.
In aggiunta Medvedev ha
sottolineato che gli USA non hanno un controllo diretto sulle armi che
forniscono all’Ucraina, un paese di enorme corruzione, visto che poi queste armi finiscono in parte anche nelle mani di gruppi terroristi e della mafia.
Missili ipersonici russi
La
Russia ha quindi avvisato della possibilità di utilizzare le armi
nucleari ma gli USA a loro volta hanno avvertito delle reazioni ad una
tale situazione, sembra quindi un dialogo tra sordi.
Di certo
è noto che la Russia è una delle principali potenze nucleari che
dispone di migliaia di testate e missili pronti per l’uso e può essere
che sia gli USA che i paesi europei non abbiano valutato bene le
conseguenze di spingersi in un conflitto in Europa.
D’altra
parte le armi nucleari USA sono schierate in vari paesi europei, dalla
Germania al Belgio, all’Italia e per questo Zelensky chiede
insistentemente alla UE di fornire alcune armi nucleari all’Ucraina per
difendersi dalla minaccia russa. Non è chiaro se i leader europei si rendano conto di quello che può significare la consegna di armi nucleari all’Ucraina.
Nel
frattempo la Russia ha rivelato che l’Ucraina ha perso circa il 25/30%
delle armi fornite dall’occidente, incluso carri armati Leopard e tank
Bradley forniti dagli USA, oltre a missili, blindati, artiglieria e
impianti radar.
Zelensky continua a chiedere armi e
finanziamenti e gli ucraini nel frattempo continuano a morire senza
alcuna possibilità di arrivare a un cessate il fuoco. Quello che Biden e
i neocons di Washington e di Londra non vogliono, cercando piuttosto di
coinvolgere nel conflitto i paesi europei. A chi conviene tale sviluppo
che diventerà inevitabile? Questa la domanda da porre ai vari Scholz,
Macron, Meloni e compagnia.
Fonti: Agenzie
Traduzione e note: Luciano LaGO
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