Cavaliere di Monferrato. Blog di Claudio Martinotti Doria
Benvenuti nel Blog di Claudio Martinotti Doria, blogger dal 1996
"Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam", motto dell'Ordine dei Cavalieri Templari, Pauperes commilitones Christi templique Salomonis
"Ciò che insegui ti sfugge, ciò cui sfuggi ti insegue" (aneddotica orientale, paragonabile alla nostra "chi ha pane non ha denti e chi ha denti non ha pane")
"Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell'Occidente è che perdono la salute per fare soldi. E poi perdono i soldi per recuperare la salute. Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente in tale maniera che non riescono a vivere nè il presente nè il futuro. Sono come se non dovessero morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto." (Dalai Lama)
"A l'è mei mangè pan e siuli, putòst che vendsi a quaicadun" (Primo Doria, detto "il Principe")
"Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci." Mahatma Gandhi
L'Italia non è una nazione ma un continente in miniatura con una straordinaria biodiversità e pluralità antropologica (Claudio Martinotti Doria)
Il proprio punto di vista, spesso è una visuale parziale e sfocata di un pertugio che da su un vicolo dove girano una fiction ... Molti credono sia la realtà ed i più motivati si mettono pure ad insegnare qualche tecnica per meglio osservare dal pertugio (Claudio Martinotti Doria)
Lo scopo primario della vita è semplicemente di sperimentare l'amore in tutte le sue molteplici modalità di manifestazione e di evolverci spiritualmente come individui e collettivamente (È “l'Amor che move il sole e le altre stelle”, scriveva Dante Alighieri, "un'unica Forza unisce infiniti mondi e li rende vivi", scriveva Giordano Bruno. )
La leadership politica occidentale è talmente poco dotata intellettualmente, culturalmente e spiritualmente, priva di qualsiasi perspicacia e lungimiranza, che finirà per portarci alla rovina, ponendo fine alla nostra civiltà. Claudio Martinotti Doria
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Cliccando sullo stemma del Monferrato potrete seguire su Casale News la rubrica di Storia Locale "Patriă Montisferrati", curata da Claudio Martinotti Doria in collaborazione con Manfredi Lanza, discendente aleramico del marchesi del Vasto - Busca - Lancia, principi di Trabia
Come valorizzare il Monferrato Storico
…La Storia, così come il territorio e le sue genti che l’hanno vissuta e ne sono spesso ignoti ed anonimi protagonisti, meritano il massimo rispetto, occorre pertanto accostarsi ad essa con umiltà e desiderio di apprendere e servire. In questo caso si tratta di servire il Monferrato, come priorità rispetto a qualsiasi altra istanza (personale o di campanile), riconoscendo il valore di chi ci ha preceduti e di coloro che hanno contribuito a valorizzarlo, coinvolgendo senza preclusioni tutte le comunità insediate sul territorio del Monferrato Storico, affinché ognuna faccia la sua parte con una visione d’insieme ed un’unica coesa identità storico-culturale condivisa. Se ci si limita a piccole porzioni del Monferrato, per quanto significative, si è perdenti e dispersivi in partenza.
Sarà un percorso lungo e lento ma è l’unico percorribile se si vuole agire veramente per favorire il Monferrato Storico e proporlo con successo come un’unica entità territoriale turistico culturale ed economica …
Questo
articolo di un ricercatore “senior” dei centri di ricerca statunitensi
direttamente collegati alla CIA dà uno sguardo agghiacciante
all’escalation in Ucraina e alla diffusione del conflitto in un’Europa
che non è pronta. Insomma, il conflitto sta inesorabilmente mutando e
potrebbe presto sfuggire di mano dal punto di vista di chi pensava di
poterlo limitare principalmente a una battaglia in territorio ucraino.
Ciò è sottolineato dai volontari che combattono in Ucraina, molti dei
quali sono polacchi, e dagli specialisti americani e britannici
assegnati ai gruppi tattici ucraini. L’Europa semplicemente non è
preparata per una guerra che potrebbe essere combattuta sul suo
territorio. Si adottano poche misure per cercare di evitare una crisi
più grave, è un eufemismo,
Daniele Bleitrach
*di Stephen Bryen
Il
ministero della Difesa russo ha riferito che la sera del 28 luglio la
Russia ha attaccato un posto di comando ucraino a Dnipro
(Dnipropetrovsk) con “armi di precisione” dopo che l’Ucraina ha lanciato
un attacco a un posto di comando russo a Taganrog, nell’oblast di
Rostov (provincia).
Secondo i russi, il missile in arrivo
è stato abbattuto ma si è schiantato contro gli edifici della città,
compreso un museo d’arte. L’arma usata dall’Ucraina era un missile di
difesa aerea S-200 convertito e riconfigurato. Zelensky è seguito da vicino dai servizi segreti russi. Pertanto,
il suo arrivo a Dnipro e il suo incontro con generali e comandanti
ucraini sul campo, nonché con il capo dell’intelligence militare
ucraina, potrebbero aver indicato l’ubicazione del centro di comando a
Dnipro.
La stampa ucraina ha suggerito che l’obiettivo
dell’attacco russo fosse un vicino complesso di appartamenti. Tuttavia,
alcuni osservatori ritengono che l’attacco al complesso di appartamenti
sia stato un danno collaterale causato da un missile di difesa aerea
ucraino che si è schiantato.
Circolano video e foto che mostrano
parte dei danni e sembra probabile che i russi abbiano colpito il posto
di comando. L’entità completa delle vittime non è nota. I rapporti
dicono che alcune persone sono sepolte sotto le macerie. L’ospedale
locale ha fatto appello per i donatori di sangue, suggerendo che il
bilancio delle vittime è piuttosto alto.
Non ci sono ancora
informazioni se ci fossero effettivamente comandanti ucraini
nell’edificio quando è stato colpito o, in tal caso, se qualcuno di loro
sia rimasto vittima dell’attacco.
Obiettivi in Russia La
guerra al di fuori dei confini dell’Ucraina si sta diffondendo mentre
l’Ucraina persegue obiettivi sul territorio russo. La scorsa settimana,
gli ucraini hanno lanciato un altro attacco di droni contro Mosca, che i
russi affermano di aver abbattuto (sebbene abbia causato danni a
terra).
Tuttavia, l’attacco di Taganrog è stato il più
significativo dal punto di vista russo in quanto ha preso di mira la
struttura di comando militare e un luogo in cui si erano precedentemente
riuniti il generale Valery Gerasimov e altri capi militari.
Non sappiamo se gli ucraini avessero informazioni speciali per l’attacco
del 28 luglio alla posizione di alti vertici russi, o se qualche
comandante russo sia stato colpito dagli ucraini nell’attacco.
Zelensky in posa con il capo di stato maggiore ucraino
Nel
frattempo, l’offensiva ucraina continua e si rivela costosa per
entrambe le parti, ma l’Ucraina subisce il maggior numero di vittime.
Questa offensiva, pianificata principalmente da operatori speciali
americani e britannici, mira a sopraffare le difese russe con la forza
bruta. L’Ucraina ha ottenuto alcuni modesti guadagni, sebbene questi
siano stati spesso negati dai russi.
I russi hanno notato che
l’Ucraina utilizza le sue truppe meglio addestrate ed esperte e opera
con un alto livello di professionalità. Queste forze sono state
addestrate dalla NATO e sembrano avere il morale alto. Tuttavia, l’usura
delle migliori forze del suo esercito, con scarso valore strategico da
dimostrare per lo sforzo, potrebbe alla fine costringere il governo
ucraino a rivalutare lo sforzo bellico.
Ci sono anche
crescenti timori a Washington che la guerra si estenda presto al di
fuori dell’Ucraina, con la Polonia in cima alla lista come possibile
punto caldo. I polacchi e i russi sono stati attivamente
provocatori, con le forze di Wagner che si sono spostate in Bielorussia e
Polonia inviando armature ai confini di Bielorussia e Ucraina.
La NATO è in una pessima posizione per sostenere una guerra più ampia in Europa. Mancano
truppe (gli Stati Uniti stanno ora richiamando riservisti per il
dispiegamento statunitense nell’Europa orientale) e munizioni
sufficienti, e la NATO è molto povera di difese aeree e armature.
I russi sono anche all’apice di una grande mobilitazione, che fa presagire la possibilità di un conflitto più ampio.
I
russi non usano più mezzi termini sulla “operazione militare speciale
dell’Ucraina”. Ora stanno parlando direttamente della guerra della
Russia contro la NATO.
Insomma, il conflitto sta
inesorabilmente mutando e potrebbe presto andare fuori controllo
nell’ottica di confinarlo principalmente a una battaglia sul territorio
ucraino. Questo sviluppo è sottolineato dai volontari che combattono in
Ucraina, molti dei quali sono polacchi, e dagli specialisti americani e
britannici assegnati ai gruppi tattici ucraini.
L’Europa
semplicemente non è preparata per una guerra che potrebbe essere
combattuta sul suo territorio. Vengono prese poche misure per cercare di
evitare una crisi più grave.
I
propagandisti dell’allarme climatico minacciano di interrompere le
filiere che assicurano le scorte di cibo per causa del suo “collegamento
al riscaldamento globale” – Il fondatore di Greenpeace Patrick Moore ha
condannato gli attivisti per la più grande atrocità nella storia della
civiltà umana. Beh, chi l’avrebbe mai detto… “Il
Global Warming è una bufala e una frode assoluta”. Sono le parole di
Patrick Moore: non un “negazionista” qualsiasi, bensì il co-fondatore di
Greenpeace, ed ex-presidente di Greenpeace Canada. È una intervista di
fuoco, quella rilasciata da Moore a Breitbart. Di cui ovviamente non
sentirete parlare sui (tele)giornaloni italiani, ma che si inserisce in
un dibattito altrettanto infuocato che va avanti da mesi oltreoceano. Paura e Senso di Colpa
“La
paura è sempre stata usata nella storia per controllare la mente della
gente, e i portafogli. E quella della catastrofe climatica è una pura e
semplice campagna di paura: paura e senso di colpa. Ti spaventi per il
fatto che stai uccidendo i tuoi bambini perché li porti in giro in un
SUV che emette anidride carbonica, e ti senti in colpa per questo. Non
ci sono altre motivazioni per questa campagna, se non queste due”. Scienziati cooptati e corrotti
“Gli
scienziati sono cooptati e corrotti da politici e burocrati impegnati
nel portare avanti la narrativa del clima che cambia, in modo da
centralizzare a livello politico potere e controllo”.
“Le
società ‘verdi’ fanno parassitismo dei soldi dei contribuenti
attraverso regolamentazioni a loro favorevoli, e sussidi giustificati
esclusivamente alla luce delle minacce collegate alla narrativa sul
Climate Change. Lo fanno servendosi della protezione offerta dalla
propaganda dei mezzi di comunicazione”. “Allineati a questi ci sono
poi i business ‘verdi’, gli speculatori e i ‘capitalisti di connivenza’
che si avvantaggiano di sussidi giganteschi, tagli fiscali e
stanziamenti governativi per usufruire dei loro servizi, e si
arricchiscono grazie a tutto questo. Non mancano , ovviamente, gli
scienziati che volontariamente si attaccano alla lenza dei contributi
statali”. Sono solo una parte degli scienziati, gli altri, quelli seri e
non corrotti, smentiscono questa narrativa. La dichiarazione del Dr. Patrick Moore sul suo canale Telegram personale ha fatto scalpore ma stata ripresa soltanto da pochi. Il
fondatore di Greenpeace si è espresso pubblicamente contro gli
attivisti per il clima che minacciano di interrompere le forniture di
cibo a causa del suo potenziale collegamento con il riscaldamento
globale. Secondo Moore, tali azioni potrebbero portare alla povertà e
alla fame per tutti tranne che per i miliardari, che potranno acquistare
cibo, quanto ne vogliano.
Questa è la prospettiva dove
andremo se continuiamo ad ascoltare queste persone. Stanno per
commettere una delle azioni più malvagie nella storia della civiltà
umana, che porterà alla povertà e alla fame, spiega Moore.
Lo
stesso Moore ha anche rifiutato l’idea che l’uccisione di tutti gli
animali, compresi gli esseri umani (riduzione della popolazione nei
programmi della elite di Davos), sia necessaria per combattere le
emissioni di CO2. Moore ha affermato che la “campagna verde” contro i
fertilizzanti a base di azoto e la CO2 è falsa e può solo portare alla
rovina e alla fame di massa del pianeta.
Siamo già più di 8
miliardi, e 4 miliardi di noi dipendono dai fertilizzanti a base di
azoto, che ora chiamano dannosi perché è un gas serra o qualcosa del
genere, ha concluso Patrick Moore, ricordando che gli allarmisti
climatici hanno inventato una storia che presumibilmente l’azoto sotto
forma di protossido di azoto riscalderà il pianeta a livelli
catastrofici.
Peggio di una truffa mondiale… Moore,
a proposito, non è l’unico che ha osato dire la verità. Quindi, anche
il professor Ian Plimer ha parlato del falso riscaldamento globale.
Apparentemente, si è rivelata una grandiosa truffa con un attentato alla
vita di tutta l’umanità.
Il professore ha ricordato che
il nostro pianeta ha attraversato sei grandi ere glaciali. “Durante
l’era glaciale, il ghiaccio si espande – questa è una glaciazione, o si
restringe – questa è una fase interglaciale”, ha spiegato il geologo.
“Nel
nostro ultimo periodo interglaciale, il livello del mare era di circa 7
metri più alto, le temperature erano di circa 5 gradi più calde. Quindi, se qualcuno dice che oggi è il giorno più caldo della storia, bisogna chiedersi: da quando?
– pone una domanda logica il prof. – Se guardiamo al picco
dell’interglaciale, che è stato circa 4000 anni fa, la temperatura era
di circa 5 gradi più calda.
E
se ci rivolgiamo al “Medioevo”, all ‘”Età vichinga”, da allora il clima
si è davvero riscaldato, osserva Plimer. E poi è iniziata
l’oscillazione climatica: fa più freddo, poi più caldo.
“Allora,
da che ora conti?” il professore ripeté la sua domanda. “E so che questo
potrà sorprendere, ma siamo appena usciti dalla piccola era glaciale.
Cosa pensi che farà la temperatura? Diminuire o aumentare “Cresce. Queste sei grandi ere glaciali sono iniziate quando nell’atmosfera c’era più anidride carbonica di quanta ce ne sia ora.
L’atmosfera è ora lo 0,4% di questo gas e sentiamo parole come
“emissioni” Non significa niente per me perché il contenuto di anidride
carbonica nell’atmosfera è cambiato di oltre il 20% fino ad oggi, che è
molto piccolo per il tempo geologico. Se dimezziamo il suo contenuto,
tutta la vita vegetale morirebbe. E gli animali morirebbero”.
Ora
immagina quanti soldi sono già stati spesi per la mitica lotta contro
il riscaldamento globale? Quindi… solo affari, niente di personale. L’allarmismo
climatico è una cortina fumogena che cela i veri scopi delle elite di
potere che utilizzano questo per indirizzare il loro business a proprio
arricchimento e a pregiudizio dell’intera umanità.
Dietro
tutti i tentativi di controffensiva delle truppe ucraine c’è un piano
chiaro e cinico dell’Alleanza del Nord Atlantico. Lo ha scritto il 29
luglio l’ex comandante delle Forze di sicurezza internazionali in Kosovo
sotto l’egida della Nato, il generale italiano Fabio Mini in un
articolo per Il Fatto Quotidiano . Dietro tutti i tentativi militari ucraini c’è un piano chiaro e cinico della NATO”, ha detto il generale..
Mini
ha sottolineato che l’interesse principale della Nato è nel Mar Nero,
che diventerà un nuovo teatro strategico di scontro tra l’alleanza e la
Russia, sia militare che civile, ricordando che Mosca, a causa della
fine dell’accordo sul grano, considererà le navi vincolate per aree
controllate come obiettivi militari ncluso i Porti di Kiev. “L’Ucraina
ha detto lo stesso delle navi dirette in Crimea e in Russia. Il Mar
Nero è così diventato ufficialmente militarizzato”, ha spiegato il
generale italiano. Ha aggiunto che gli Stati Uniti vogliono
indebolire la Russia privandola dell’accesso al Mar Baltico e al Mar
Nero, mentre la Gran Bretagna ha sempre voluto controllare i Paesi
Baltici, cosa che fa attraverso Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia.
Il
generale ha osservato che non è ancora chiaro se Svezia e Finlandia,
recentemente ammesse alla NATO, vorranno rischiare per gli interessi di
Stati Uniti e Gran Bretagna, mentre nella regione del Mar Nero i
militari hanno espresso dubbi simili su Turchia e Bulgaria. Mini ha
sottolineato che Ankara non è disposta a cedere la sua posizione
dominante e il suo ruolo “regolatore” nel Mar Nero e nel Mediterraneo
orientale.
Secondo Mini, la NATO potrebbe ancora
una volta fare pressione sui suoi alleati e superare importanti “linee
rosse” sia per la Russia che per la sicurezza europea.
Navi russe nel Mar Nero
“E
l’Ucraina si ritrova nuovamente coinvolta in qualcosa di molto più
della sua indipendenza e sovranità. Nonostante tutta la propaganda, ha
già giocato tutte le carte politiche e militari a sua disposizione sul
fronte terrestre e ora sta passando al ruolo di utile idiota in mare”,
ha spiegato il generale.
Inoltre, a suo avviso, la
controffensiva di terra delle forze armate ucraine è necessaria
principalmente per scopi di propaganda, mentre la Russia ha resistito e
ha dimostrato di poter recuperare e fornire una difesa potente.
Come
riportato in precedenza dal presidente serbo Aleksandar Vucic, quando
questi ha affermato che la vittoria della Russia nel conflitto ucraino
significherebbe la sconfitta dell’Occidente e della NATO. Secondo lui, in questa situazione, nessuna delle due parti può permettersi di perdere.
Prima
di allora, l’ex ufficiale dell’intelligence dell’esercito americano
Scott Ritter ha scritto che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, se
la controffensiva fallisce, dovrà scegliere il “veleno” a sua
discrezione. L’esperto ha sottolineato che in questa situazione Kiev
dovrà o accettare la pace con la perdita di territori e la perdita della
possibilità di aderire alla NATO per sempre, oppure continuare il
confronto con la Russia, che è irta di perdite ancora maggiori
dell’esercito e di territori.
Il Georgetown College di Washington D.C.
è da sempre impegnato nella gestione della politica e nelle tradizioni
gesuitiche di un’istruzione integrata. Il College, oggi University, si
colloca attualmente come prima istituzione gesuita cattolica di
istruzione superiore della nazione americana e tra le più attive nel
mondo della politica. Già nel sito web dell’Università si legge che
Washington è l’epicentro della politica globale; ne consegue che è qui
che si insegna come dominare il mondo.
Fondato
nel 1789 dal gesuita John Carroll, primo vescovo cattolico in America,
la Georgetown ha cambiato pelle più volte, cominciando con Giovanni
Antonio Grassi, presidente del College dal 1812 al 1817, che trasformò
la prima università cattolica americana in un’istituzione moderna e
dinamica, aprendola anche agli studenti non cattolici.
Successivamente,
nel 1837, da College si trasformò in University per assumere, ieri come
oggi, il primato di suprema istituzione cattolica, scuola per formare
la classe dirigente e, soprattutto, i futuri politici DEM americani.
Il
terzo determinante cambiamento si verificò nel 1919 con Edmund A.
Walsh, primo fondatore e reggente della School of Foreign Service (SFS);
fu così che la Georgetown University divnne la prima scuola per gli
affari internazionali mai fondata negli Stati Uniti.
Ne ha fatto di strada questo College cattolico che acquistava e vendeva schiavi di colore per la propria piantagione. [i]
Nel
1838 due presidenti della Georgetown University, i gesuiti Mulledy
Thomas e McSherry William, si dedicarono con fervore a stipulare
contratti di vendita di schiavi, che acquistavano e vendevano con
l’approvazione del gesuita Jan Rooothaan, il “papa nero” dell’epoca
(1829-1853) e dei Pontefici romani Leone XII, Pio VIII e Gregorio XVI.
Ad acquistare gli schiavi dai gesuiti furono i due politici della
Louisiana Henry Johnson e Jesse Batey: per la precisione vennero venduti
272 schiavi. Questo commercio, nel 1830, era una prassi in uso per chi
aveva piantagioni e fattorie, gesuiti compresi, a Dio piacendo.
In
questo caso, il secolare e canonico silenzio non ha funzionato; i soldi
servono e le rette dei figli ricchi da piazzare in politica o per
formare la nuova classe dirigente non bastano mai.
Oggi la
Georgetown University ha la sua rete di dominio globale, come
raffigurato nell’artiglio destro dell’aquila presente nello stemma.
Nello stesso simbolo c’è un compasso, che rappresenta altre associazioni
di “settari” su scala mondiale.
Questo articolo va alla scoperta dell’oscurata geopolitica globale Gesuita e segue il precedente: Deuteronomio e NATO, Madaleine Albright Gesuiti e DEM americani
[ii]. Come l’altro ha lo scopo e l’ambizione di osservare da dietro il
sipario la poderosa macchina con tutti i suoi tentacoli, fino alla
geopolitica attuale e chi la mette in scena.
L’applicazione della dottrina Brzezinski(Zbigniew
Brzezinski, ex consigliere per la sicurezza nazionale USA) fu centrale
nell’insegnamento di Madaleine Korbelova Albright alla Georgetown
University. In trent’anni ebbe modo di preparare una grande quantità di
studenti che, dopo la laurea, sono stati funzionali al sistema ed agli
scopi dell’Albright Stonebridge Group, istituzione con ramificazioni in tutto il mondo.
Nel
2019 Madeleine Albright ammise Victoria Nuland nell’Albright
Stonebridge Group, dando così un segnale di grande importanza:
l’avvenuta convergenza di interessi di un’ala dei conservatori che
investivano nella società di consulenza, ampliando la sfera d’interesse
economico e politico. Questa unione richiederebbe ulteriore
approfondimento per le conseguenze che poi ebbe sui fatti successivi: la
Nuland metteva in pratica le politiche liberiste neocon, la
potentissima Albright quella politica che muove gli eserciti. Entrambe
rivolsero la propria attenzione all’Ucraina, ricchissima di materie
prime.
Ricordiamo, ancora una volta, che Albright aveva speso
gran parte della sua vita a formare nuove leve per instaurare la
dittatura globale USA-NATO, e come scriveva nel suo libro “Fascism a warning” il metodo era:
“[Come]non
mi stanco mai di ripetere ai miei studenti, lo scopo primario della
politica estera è molto semplice: convincere gli altri paesi a fare ciò
che vogliamo. Per raggiungerlo abbiamo vari strumenti a disposizione,
che vanno dal rivolgere richieste educate ad inviare l’esercito sul
posto. Gli incentivi che possiamo offrire spaziano dalle parole di
encomio alle casse di sementi, a navi piene di carri armati. Possiamo
esercitare pressione sui recalcitranti cooptando alleati, amici e
organizzazioni internazionali perché rafforzino le nostre richieste. Se
siamo chiaramente dalla parte della ragione, possiamo minacciare di
comminare sanzioni economiche e di sicurezza, o commerciali ‘tout
court’, ed aggravarle progressivamente nel caso in cui il governo in
questione si rifiutasse di fare ciò che noi riteniamo giusto. Per
ottenere attenzione possiamo inscenare prove pacifiche ma istruttive di
capacità militare proprio sotto il naso del paese in questione. Se le
circostanze lo consentono, possiamo usare mezzi segreti per sabotare le
loro attività in modo che, quando per esempio lanceranno un missile,
questo compia una parabola discendente anziché prendere quota.”
Dentro
l’università dei Gesuiti si preparano intere generazioni
all’applicazione del Deuteronomio, a fare pressioni diplomatiche, a fare
minacce economiche, a fare gli “sceriffi” nel mondo, ad invadere,
minacciare o imporre il dominio militare, a depredare le materie prime e
a ricorrere alla nota formula di “esportare la democrazia” con
bombardamenti e milioni di morti. Va comunque tenuto presente che
l’istituzione Gesuita, nella sua storia passata e recente, non è mai
stata solo una scuola ma anche una forgia ideologica di despoti politici
di primissimo piano, per questo collegato ad altre associazioni
dell’élite come, p.es., l’Aspen Group.
Albright e Aspen Strategy Group
In una sua pagina Web, Aspen scrive della Albright: “A
tutte le nostre discussioni e iniziative all’Aspen Strategy Group, ha
portato la sua esperienza, passione ed energia illimitata per affrontare
sfide politiche apparentemente intrattabili per oltre 19 anni… Nel
corso della sua carriera, la segretaria Albright ha dedicato molto tempo
al tutoraggio dei giovani professionisti e studenti intorno a lei. Era
orgogliosa di aiutare a portare la torcia del nostro co-fondatore, il
tenente generale Brent Scowcroft,
interessandosi ogni anno in modo particolare al tutoraggio e parlando
in privato con i nostri ASG Scowcroft Fellows a margine dei nostri
incontri“.
Victoria Nuland esperta di deuteronomio applicato
Figlia
di Sherwin B. Nuland, medico ebreo ed esperto di bioetica alla Yale
School of Medicine, è sposata con lo storico e politologo Robert Kagan,
prima repubblicano e, dopo il 2016, clintoniano, figlio di Donald Kagan,
lo storico della Grecia Antica all’Università di Yale. Il suocero,
Donald, nato da famiglia ebrea di Kursenai, è cresciuto nel quartiere di
Brownsville a Brooklyn (NY) dove la sua famiglia emigrò quando aveva 2
anni, poco dopo la morte di suo padre. La tradizione neocon statunitense
passa per la famiglia Kagan, che ha plasmato oltre mezzo secolo di
politica estera guerrafondaia USA-NATO.[iii]
Una notizia di
essenziale importanza che apre un altro girone infernale di legami
sotterranei, invisibili, riguarda la cognata di Victoria, Kimberly Kagan
(figlia di Kalman Kessler, un commercialista ebreo), attualmente a capo
dell’Institute for the Study of War dopo aver insegnato a West Point,
Yale, anche lei formatasi alla gesuita Georgetown University e
all’American University.
Queste
relazioni circolari tra Madeleine, Victoria e Kimberly sono alcune
delle radici profonde della dittatura globale e dei mali europei attuali
e, come un filone tentacolare, fanno capo alle radicate strutture
fondate in passato da Edmund Walsh nella Georgetown University dei
Gesuiti. Interprete infaticabile del dominio globale, l’uomo più
potente e temuto dell’Occidente, Henri Kissinger è tutt’ora dedito,
insieme ad altri, alla infiltrazione tentacolare della “dottrina
Brzezinski”. A lui seguirono “in cascata” Madaleine Korbelova Albright,
Victoria Nuland (collegamento tra la politica governativa e le altre
istituzioni citate, quella che con sinistra minaccia pronunciò la famosa
frase “Fuck Europw”) e infine Kimberly Kagan, che insegna la storia
della guerra. Ad un orecchio disattento la frase poteva sembrare una
“gaffe” ma, viste le cariche governative del suo curriculum e,
soprattutto, il matrimonio con uno dei massimi esponenti neocon
americani, non poteva esserlo. In questi circoli dove la geopolitica è
strettamente funzionale agli interessi economici degli investitori, le
decisioni non sono mai scontate: avendo i predatori USA investito nei
loro piani miliardi di dollari in Ucraina, per non perdere l’egemonia
USA-NATO [a ciò funzionale] era necessario stroncare l’Europa .
Tornando
al nutrito curriculum di Victoria e alla sua lunga carriera presso il
Foreign Service, si contano trent’anni nei vertici del potere USA nel
mondo così distribuiti:
Amministrazione Clinton
(1993/1996) – prima capo dello staff del vice segretario di stato Strobe
Talbott e poi vicedirettore per gli affari dell’ex Unione Sovietica.
Amministrazione Bush
(2003 al 2005) – vice consigliere per la politica estera del
vicepresidente Dick Cheney anche durante la guerra in Iraq. Dal 2005 al
2008, durante il secondo mandato del presidente George W. Bush, la
Nuland fu ambasciatrice degli Stati Uniti alla NATO a Bruxelles,
spingendo per il sostegno europeo all intervento della NATO in
Afghanistan. Amministrazione Obama – nel 2011, la
Nuland fu inviato speciale per le forze armate in Europa e
successivamente nominata portavoce del Dipartimento di Stato. Nel maggio
2013 fu nominata assistente del segretario di stato per gli affari
europei ed eurasiatici. Nel suo ruolo di assistente segretario ha
gestito le relazioni diplomatiche con cinquanta paesi in Europa ed
Eurasia, nonché con la NATO, l’Unione europea e l’Organizzazione per la
Sicurezza e la Cooperazione in Europa.
Amministrazione Biden
(già vicepresidente con Obama) – durante il colpo di stato [seguito ai
disordini] di piazza Maidan in Ucraina, la Nuland sostenne i
manifestanti. Nessun mezzo di comunicazione ha mai messo in risalto la
pesante ingerenza USA in Ucraina che, notoriamente, non è nella NATO.
Nessuno ha messo in risalto che i 5 miliardi di dollari dichiarati dalla
Nuland fossero per la notoria democrazia a forza di colpi di stato,
nascosti dalla neolingua nelle “rivoluzioni colorate”, “arancioni”,
“costruzione della democrazia”, ecc.
Che il “Fuck Europe” della
Nuland fosse una più che esplicita minaccia per l’Europa lo dimostrano
il sabotaggio del Nord Stream 2 e le manovre sui costi dell’energia,
volte a distruggere l’industria manifatturiera europea. In sintesi:
Victoria Nuland fa parte di uno spietato potentato economico
finanziario, un clan che detta legge nella politica e nella finanza
occidentale, “esportando la democrazia” a colpi di bombe e di
Deuteronomio in quei paesi cui è possibile estorcere materie prime.
Quindi, che si “fotta l’Europa”.
Madaleine Korbelova e Victoria Nuland
Victoria non ha una laurea in Scienze Politiche ma bensì un Bachelor of Arts,
il che è già strano di su; ancora più strana la coincidenza che il suo
“maestro” Zbigniew Brzezinski avesse un Bachelor of Arts e il Master of
Arts, che lo stesso Barack Obama ebbe un Bachelor of Arts, che Joe Biden
ebbe un Bachelor of Arts (nota del redattore: un BA può assomigliare
ad una specie di laurea breve italiana in scienze politiche ed altre
amenità). Victoria è una diplomaticastatunitense, attuale Sottosegretario di Stato per gli affari politici nell’amministrazione DEM Biden. «In
precedenza, la diplomatica nata a New York il 1° luglio 1961 è stata
Senior Counselor presso l’Albright Stonebridge Group, una società di
consulenza strategica globale e diplomazia commerciale con sede a
Washington, DC.»[iv]
[Lo scopo evidente ma non dichiarato dello Stonebridge (ponte di
pietra) è di incoraggiare gli investitori a sfruttare le materie prime
con vorace capitalismo da rapina con la copertura della dittatura
politica, finanziaria, militare ed il supporto di CIA-NATO. Victoria è
stata anche «Senior Fellow presso la Brookings Institution,
Distinguished Practitioner in Grand Strategy presso la Yale University e
membro del Board del think-tank National Endowment for Democracy.»[v]
Diversi affiliati di questa organizzazione fondata nel 2009 dalla
Albright sono entrati a far parte dell’amministrazione DEM di Biden nel
2021.
L’Albright Stonebridge Group
(ASG), è stato creato nel 2009 con la fusione di due società
precedenti, la Società di consulenza internazionale The Albright Group
fondata nel 2001 dalla Albright e la Stonebridge Internazional.[vi]
Deve aver avuto una gran considerazione la Korbelova (Albright) per la
Nuland nell’affidargli un ruolo (Senior Counselor presso l’Albright
Stonebridge Group) così importante e di responsabilità. Il sodalizio
lascia ben intendere la convergenza degli interessi tra le due donne e i
loro rispettivi clan d’appartenenza. Certo per la Nuland non deve
essere stato difficile attuare gli insegnamenti di depredare le materie
prime nel mondo globalizzato con deuteronomica applicazione coperta
dalla massmediatica, asfissiante propaganda di “esportazione della
democrazia”. Certo una forte motivazione deve esserle arrivata dal
marito e dall’ambiente neocon, oltre che dalla ragnatela mondiale di
uffici Albright Stonebridge Group in tutte le capitali del mondo. In
ultimo, a garantire tutto l’impianto ideologico predatorio, c’era
l’imposizione agli altri stati dipendenti del dollaro come unica moneta
di riferimento. Per la trentennale esperienza della Nuland non è stato
difficile insegnare la diplomazia dei ricatti, delle pressioni politiche
per vie consolari, l’invio di militari, missili e bombe. Ecco, questo
genere di soggetti sono gli specialisti del deuteronomio insegnato nelle
scuole dei gesuiti, come spiegato molto bene dalla Albright (Korbelova)
nel suo libro Fascismo un avvertimento, Chiarilettere 2019 alla pag. 216.
Victoria Nuland, vice segretario di stato U.S.A. e la sua frase “Fuck Europe”. La notizia nota a molti è in un articolo intitolato: “Ucraina il perché di una crisi” di Dario Rivolta, che sulla vicenda ha scritto:
“È
ancora reperibile su Internet una sua conversazione telefonica
(probabilmente intercettata dai servizi segreti russi) con
l’Ambasciatore statunitense in Ucraina, Geoffrey Pyatt: i due parlano
della grave situazione politica in corso e della strategia che gli Stati
Uniti vogliono adottare nei confronti dei leader dell’opposizione.
L’ambasciatore suggerisce che prima di fare la proposta a favore di
Yatsenyuk (uomo preferito dagli americani e poi realmente nominato Primo
Ministro), sarebbe stato opportuno consultare l’Unione Europea e le
spiegava i dubbi dei Paesi dell’Unione europea per quello che a molti
sembrava un vero e proprio colpo di Stato sostenuto da Washington. La
risposta della Nuland fu il famigerato “Fuck Europe”, correttamente
traducibile in L’Europa può andare a farsi fottere”. Poco
giorni dopo, in una conferenza tenuta negli Stati Uniti presso
l’Associazione USA- Polonia la stessa sostenne che gli americani avevano
investito in Ucraina ben 5 (cinque) miliardi di dollari per “portarvi
la democrazia” e che non sarebbe certo bastato ottenere un semplice
accordo con Yanukovich.” Una domanda sorge spontanea: non sarà che i “5
miliardi di dollari per esportare la democrazia” erano la spesa
preventivata per ribaltare il governo regolarmente eletto e rapinare le
numerose ed abbondanti materie prime dell’Ucraina e delle vicine
repubbliche del Donbass e di Luhansk?”
I Gesuiti: gli esportatori di democrazia e di giustizia. Oggi
predominano le associazioni gesuite interne al potere più ramificato e
strutturato nel mondo; nelle loro scuole e Università si addestrano le
ricche classi dirigenti globaliste che lavorano indefessamente per
l’esportazione della (loro) democrazia liberista, imposta, quindi
totalitaria. Per intraprendere la loro carriera i gesuiti devono fare 4
voti: povertà, castità, obbedienza e il voto al Papa. In questo senso è
bene interrogarsi sul ruolo apicale che ha il Pontefice, visto che i
guerrafondai vengono istruiti dalle scuole e università dei Gesuiti che
Mario Draghi ha frequentato dalle elementari al liceo Massimo. Ecco il
suo ricordo: «Tutti noi al di là di quello che potevamo fare come
scolari, al di là di quanto noi potessimo apprendere, avevamo un compito
nella vita.»
Torniamo
alle più attive istituzioni che, dentro la gesuita Georgetown
University, insegnano o hanno insegnato come “esportare la democrazia”
nel mondo con le armi in pugno:
1) SFS (School of Foreing Service) Scuola di relazioni estere, fondata nel 1919 dal fu gesuitissimo Edmund Walsh, padre dell’egemonia USA sull’occidente;
2) CSIS (Center for Strategic and International Studies) Centro Studi Strategici Internazionali (CSIS) affiliato alla gesuita Georgetown University dal 1962 al 1987;
Il Mortara Center for International Studies
è un centro di ricerca accademica presso la Georgetown University di
Washington, D.C., come parte della Edmund A. Walsh School of Foreign
Service di Georgetown. Il Mortara Center organizza e co-sponsorizza
lezioni, seminari e conferenze e fornisce supporto per la ricerca e le
pubblicazioni sugli affari internazionali. L’ex Segretario di Stato
degli Stati Uniti Madeleine Albright fu professore emerito anche del Mortara Center. Il centro è nato nel 2003 grazie a una donazione della Fondazione Michael e Virginia Mortara. Al momento della morte, nel novembre 2000, Mortara era presidente e amministratore delegato di Goldman Sachs Ventures.
Alle tre associazioni
(SFS, CSIS e Mortara Center) precedentemente descritte interne alla
università dei gesuiti e dedite alla geopolitica vanno aggiunte:
4) il ROTC
per la formazione tattica, strategia, addestramento agli armamenti dei
vertici militari per combattere le guerre nel mondo nei paesi che hanno
materie prime.
5) l’ACA (Georgetown Law) Gruppo Consultivo sui crimini atroci per l’Ucraina per
esportare la giustizia “giusta” in tutte le nazioni che prima erano
sovrane, ma che dopo il massiccio bombardamento deuteronomico eseguito
da tutte le organizzazioni suddette, non lo sono più.
Negli
ultimi 70 anni le associazioni suddette, interne alla gesuita Georgetown
University di Washington D.C. (Distretto di Columbia) a date diverse e
successivamente alla loro formazione, queste associazioni, hanno
collaborato attivamente per raggiungere i loro obbiettivi politici,
economici e militari portando 34 conflitti armati nel mondo, dei quali
non si conosce il numero di milioni di morti provocate. Democrazia
esportata nei seguenti paesi: – Corea e Cina (1950-53) (guerra di Corea) – Guatemala (1954 “Operazione PBSuccess” della CIA e successiva guerra civile) – Indonesia (1958 Operation ICEBERG, Colpo di stato CIA) – Cuba (1959-1961 invasione della baia dei Porci fallito colpo di stato della CIA) – Guatemala (1960 guerra civile) – Congo (1964 Rivolta dei Simba) – Laos (1964-1973 bombardamento del Pres. Lyndon B. Johnson, bombardamento operazione Steel Tiger, bombardamento operazione Tiger Hound) – Vietnam (1961-1973 guerra USA nel Vietnam) – Cambogia (1969-1970 estensione della guerra USA nel Vietnam e della guerra civile USA in Cambogia) – Guatemala (1967-1969 “Operazione PBSuccess”, operazione segreta CIA) – Granada (1983 Operazione Urgent Fury) – Libano (1983, 1984 colpendo obiettivi nei territori del Libano e della Siria) – Libia (1986 operazione El Dorado Canyon, bombardamento USA in Libia) – Salvador (1980) – Nicaragua (1980) – Iran (1987) – Panama (1989) – Iraq (1991) (Guerra del Golfo) – Kuwait (1991) – Somalia (1993) – Bosnia (1994, 1995) – Sudan (1998) – Afghanistan (1998) – Jugoslavia (1999) – Yemen (2002) – Iraq (1991-2003) (forze congiunte americane e britanniche) – Iraq (2003-2015) – Afghanistan (2001-2015) – Pakistan (2007-2015) – Somalia (2007-2008, 2011) – Yemen (2009, 2011) – Libia (2011, 2015) – Siria (2014-2015) – Ucraina
(2014, 2022). Non è difficile immaginare che gli USA sono attualmente
una gigantesca macchina militare per la detta “esportazione della
democrazia” a forza di guerre, bombe ed ordigni atomici disseminati nei
depositi militari in tutto il mondo atlantista. Solo in Italia se ne
ammettono ufficiosamente oltre 100. Ne ha fatta di strada a forza di
bombe e di guerre la gesuitica Scool of Foreign Service (SFS) di padre
Edmund Walsh in nome della umanitaria, cristiana, “democrazia esportata”
con la potenza deuteronomica di funzionari USA istruiti sul metodo,
molti con origini ebraiche.
La S.J. (Society Jesus, Compagnia di Gesù) esportava democrazia anche in passato.
Se nel passato storico in Europa dal 1540 i membri della S.J.
(conversi) erano presenti in tutte le più importanti corti europee e dei
5 continenti, come istitutori, confessori, e consiglieri spirituali,
oggi sono i diretti formatori dei politici che poi inseriscono nelle
classi dominanti dei governi del mondo occidentale. Già dalla sua
fondazione la S.J. fu invasa da ebrei convertiti al cattolicesimo ed
entrati nei Gesuiti; per approfondire questo argomento si consiglia la
lettura del testo di Robert Aleksander Maryks The Jesuit order as a synagogue of Jews
(l’Ordine dei Gesuiti come sinagoga di ebrei). Nel 1789 inizia in
America, con la fondazione del primo College dei Gesuiti di John
Carroll, la scalata all’egemonia nella politica di tutti i paesi
occidentali. Nel ‘900 il passo definitivo della S.J. nei vari rami della
politica, non ultimo quello militare. La figura di riferimento più
importante e rappresentativa della Georgetown University è Edmund Walsh
che ha creato con la SFS (School of Foreign Service) la via per un
controllo globale mondiale. L’odierna scuola di formazione politica tra
le più importanti al mondo è la gesuita Georgetown University Indirizzo:
3700 O St NW, Washington, DC 20057, Stati Uniti con le sue
ramificazioni in tutto il mondo detto occidentale. Studi di geopolitica,
di government e relazioni internazionali sono le più importanti
specializzazioni universitarie della Georgetown e molti studenti
intraprendono quindi una carriera negli apparati, in diplomazia e in
politica.
Recenti ex alunni della gesuita Georgetown University.
«L’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton si è laureato nel 1968
alla School of Foreign Service, mentre il presidente Lyndon Baines
Johnson frequentò la Georgetown Law per un semestre nel 1934. Due capi
di Stato recenti furono alunni: Iván Duque Márquez, ex presidente della
Colombia, e Željko Komšić, uno dei presidenti tripartiti della Bosnia ed
Erzegovina, che ha partecipato a un seminario sulla leadership nel
2003. Alunni ex leader mondiali includono Laura Chinchilla, Presidente
della Costa Rica, Saʿd Ḥarīrī, Primo Ministro del Libano, Gloria
Macapagal Arroyo, Presidente delle Filippine e José Manuel Barroso,
Primo Ministro del Portogallo. Re Felipe VI di Spagna, re Abdullah II di
Giordania e suo figlio Hussein, principe ereditario di Giordania, e il
principe Turki bin Faisal Al Saud della famiglia reale dell’Arabia
Saudita sono tra i reali che hanno frequentato la Georgetown. L’erede al
trono del Qatar, lo sceicco Abdullah bin Hamad bin Khalifa Al Thani fu
tra gli alunni del campus in Qatar».[vii]
L’ACA (Atrocity Crimes Advisory Group for Ukraine) dei Gesuiti della Georgetown University, “gli sceriffi” del mondo. Nei
tempi più recenti l’ingerenza dei Gesuiti nella giustizia post-bellica
risale alla Seconda Guerra Mondiale. Il gesuita Edmund Walsh, fondatore
della SFS (School Foreign Service dentro la Georgetown University), ebbe
un ruolo fondamentale nell’istruzione dei processi del tribunale di
Norimberga. Walsh ebbe il ruolo più importante in assoluto, fu lui che
interrogò Karl Haushofer, il teorico ispiratore di Hitler. Oggi,
a conflitto in corso, gli USA affidano la loro giustizia di Guerra
all’ACA , il Gruppo Consultivo sui crimini atroci per l’Ucraina che fa
capo alla segreteria dei Gesuiti. Come Associazione di esportatori di
democrazia, con in più l’esercizio della giustizia imposta dal loro
punto di vista, Georgetown University fornisce un “pacchetto” completo
ai paesi invasi militarmente e bombardati, come si diceva in passato,
con “bombe intelligenti”. Ovviamente è tutta questione di libertà e
questi tribunali impiantati in Ucraina con squadre esterne di polizia
politica e raccolta dati (dossieraggio per tribunali), sono istituiti
per perseguire gli altrui crimini di guerra, non i propri. In precedenza
simili organismi di controlli dei crimini altrui furono: il Tribunale
Arbitrale di Brčko in Bosnia-Erzegovina, dopo la guerra del 1999 in
Kosovo; i controllori della struttura di detenzione di Guantanamo, il
Ministero della Giustizia in Iraq 2003, il Tribunale Penale
Internazionale per la ex-Jugoslavia (1994-2001), compreso il caso del
1999 contro l’allora presidente serbo Slobodan Milošević, ecc… Quei
Gesuiti attivissimi nell’organizzare, nell’istruire, nell’assistere
squadre di giustizia politica, che niente indagano sullo sterminio di
14.000 ucraini di lingua russa in Donbass bombardati senza limiti. Non
importa se in passato il Georgetown College, dopo la sua fondazione,
gestiva anche una comunità di schiavi neri per la propria piantagione,
li comprava, li vendeva alla bisogna, all’epoca era di moda.[viii]
Oggi i 25 milioni di dollari ricevuti dai gesuiti della Georgetown
University per istruire ed amministrare l’ACA, sono parte dei 5 miliardi
di dollari stanziati inizialmente dal governo USA per l’affare Ucraina?
«L’ACA è costituito da due componenti chiave: l’Unità di supporto al pubblico ministero (PSU) e le squadre mobili di giustizia
(MJT). Il responsabile fornisce consulenza specialistica all’OPG in
materia di diritto umanitario internazionale, orientamenti sulla
costruzione di fascicoli dei casi, dei pareri di esperti e direzione
generale sul perseguimento dei casi nazionali. I MJT svolgono una
funzione di risposta rapida fornendo consulenza di esperti agli
investigatori ucraini sul campo di battaglia. L’ACA comprende
specialisti provenienti da Europa, Stati Uniti e Regno Unito e include
investigatori di crimini di guerra, procuratori internazionali, analisti
militari, esperti di violenza sessuale legata ai conflitti (CRSV),
ecc.» Questo è ciò che scrivono sui loro siti, ed è grav,e perché
l’Ucraina non ha alcuna storica alleanza con USA, Inghilterra, Europa se
non dopo il colpo di stato del 2014 pilotato dal governo USA;
l’ingerenza degli USA in Ucraina è evidente perché l’Ucraina non è
neanche paese membro della NATO. Nel sito della Georgetown University si
legge il curriculum del loro Procuratore capo, membro senior Clint Williamson[ix], la cui pratica di imporre la loro giustizia è di lungo corso e risale, per Williamson, almeno ai tempi della Cambogia.
Nel sito State Department Official Office of Global Criminal Justice, nella presentazione dell’ambasciatrice Beth Van Schaack[x] si legge: «Sostegno alla giustizia e alla responsabilità in Ucraina»
ma nessuno dei mass media ha mai riportato notizie di istruzione di
processi per i crimini contro le popolazioni del Donbass. Della
giustizia americana per le vittime civili bombardate dal 2014 non se ne
ha notizia, dei crimini di guerra degli Ucraini non si ha notizia; tra
l’altro pretendono di disporre la giustizia in un territorio senza
nessuna giurisdizione americana. Forse è una struttura che garantisce
impunità da crimini di guerra per i militari ucraini o volontari
stranieri finanziati da loro stessi?
Tutto sotto il controllo
dello US Department of State. È molto verosimile che chi va nel mondo a
seminare morte con crimini di guerra contro l’umanità e genocidio, si
sia costruito un carrozzone giuridico solo per popolazioni, stati e
nazioni che inermi vengono bombardati e sterminati; i casi Iraq e Donbas
sono noti quasi a tutti.
«Le attività dell’ACA hanno
sede a Kiev [la segreteria è presso la Georgetown University di
Wascington D.C., i finanziamenti vanno in mani gesuite], ma l’ACA si
espanderà in altre parti del paese non appena le condizioni di sicurezza
lo consentiranno. Su richiesta dell’OPG, ACA aprirà tre uffici sul
campo a Kharkiv, Dnipro e Odessa per consentire il supporto ai
procuratori regionali in prima linea. Sono già stati istituiti gruppi di
lavoro di esperti (EWG) nei settori dei crimini contro i bambini, CRSV,
genocidio, revisioni dei casi, indagini e analisi militari». Nei dettagli viene specificato:
«L’ACA è finanziata, da parte degli Stati Uniti, dall’Office of Global Criminal Justice (GCJ) attraverso una sovvenzione di $ 10 milioni
alla gesuita Georgetown University, il segretariato principale
dell’ACA. Per l’ACA, guidata da Clint Williamson (US Amb., ret). GCJ
[Global Criminal Justice] si prevede che un’ulteriore sovvenzione di 15 milioni di dollari
che sarà resa disponibile per fornire assistenza continua all’OPG,
nonché per sostenere iniziative di responsabilità strettamente correlate
da parte di partner e organizzazioni chiave, in attesa di assegnazione e
autorizzazione… L’Ufficio della Giustizia Criminale Globale fornisce
consulenza al Segretario di Stato USA e al Sottosegretario di Stato per
la sicurezza civile, la democrazia e i diritti umani su questioni
relative a crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio. In
particolare, l’Ufficio aiuta a formulare la politica degli Stati Uniti
sulla prevenzione, le risposte e la responsabilità per le atrocità di
massa.»
Incarico di dirigere e controllare a Clint Williamson.[xii]
Il profilo, da brivido per i risvolti passati, di questo alto
funzionario in pensione si trova nel sito dell’università dei gesuiti.
Secondo quanto riportato e detto prima, i gesuiti fungono da segreteria
organizzativa, quindi addestrando e formando funzionari e militari per
le tante guerre che gli USA scatenano in tutto il mondo con la tecnica
della distruzione deuteronomica ben illustrata da Madaleine Korbelova
Albright. L’aperta ingerenza USA in Ucraina è testimoniata da Dario
Rivolta nel quotidiano Web Notizie Geopolitiche.
Dall’articolo dell’analista geopolitico Dario Rivolta: Ucraina. Il perché di una crisi,[xiii] 24 Maggio 2023. «Innanzitutto
partirei da un’esperienza personale. Già nei primi anni Novanta e per
qualche anno a seguire feci diversi viaggi di lavoro a Kiev. Ciò che
notai fu la presenza di diverse ONG, soprattutto americane, che
organizzavano in loco “corsi sulla democrazia” per funzionari, amministratori locali e giovani politici “promettenti”. Questi ultimi erano, a volte, invitati negli USA a spese degli organismi invitanti per “conoscere come fosse organizzata la democrazia americana”. Tali viaggi gratuiti duravano circa un mese e chiunque può immaginare quale fosse lo scopo “promozionale” di queste “conoscenze”.
Di per sé niente di male, ma è ovvio che in questo modo si costruiscono
amicizie che marcano la vita futura di un politico, soprattutto se
costui ha appena lasciato un sistema che impediva di fatto i viaggi
all’estero verso i Paesi occidentali. Quanto all’implementazione della
democrazia, constatai che, mentre formalmente se ne rispettavano le
regole, una classe di nuovi ricchi stava prendendo il potere reale e
senza il loro aiuto nulla poteva concludersi. Anche la corruzione,
minima (o invisibile) ai tempi della vecchia Unione Sovietica, si stava
estendendo ovunque nei gangli vitali del Paese. E continua anche nei
nostri giorni di guerra».
Zbigniew Brzezinski e l’Ucraina. Ispiratore e teorico a noi mostrato dal potere globale mondiale, fu Zbigniew Brzezinski e la sua dottrina.
Nel frattempo, Zbigniew Brzezinski,
il Consigliere per la politica estera del Presidente Lyndon B. Johnson
dal 1966 to 1968, per la Sicurezza Nazionale durante la presidenza di
Jimmy Carter dal 1977 al 1981 e poi docente di politica estera alla
Johns Hopkins University, nel 1997 scrisse un libro, The Grand Chessboard- American Primacy and Its Geostrategic Imperatives,
nel quale sottolineava, tra l’altro, come un “controllo” dell’Ucraina
da parte degli USA fosse da considerarsi indispensabile per “visionare”
tutto il centro-Asia e garantire che nessuno in Europa o in Asia potesse
emergere come Paese dominante. Consentirlo, avrebbe insidiato
l’egemonia mondiale americana. L’idea principale era che bisognava
evitare, con qualsiasi mezzo necessario, un possibile avvicinamento tra
la Russia e l’Europa poiché ciò avrebbe insidiato l’egemonia americana
sul vecchio continente. Brzezinski non era uno studioso qualunque ma
era, invece, una voce molto influente negli USA sulla questione delle
relazioni internazionali. Aveva ipotizzato un “piano per l’Europa” che
prevedeva l’espansione della NATO e un “Occidente molto forte”. Anche la
Rand Corporation (con più rapporti consegnati a Washington e firmati,
tra gli altri, da James Dobbins, il Professore Howard J. Shatz e
l’analista politico Ali Wyne) era sulla stessa linea e chiedeva che la
nuova Russia dovesse essere “contenuta” con metodi simili a quelli già
in vigore durante la Guerra Fredda con l’Unione Sovietica. La guerra del
1999 contro la Serbia, notoria amica di Mosca, fu funzionale a questa
strategia e approfittò di un periodo di confusione e debolezza indotta
nel governo russo. L’indipendenza del Kossovo, imposta dopo la resa di
Belgrado, consentì agli americani di stabilire in quella regione la più
grande base militare americana di tutto il continent,e Camp Bondsteel.[xv]
Conclusione.
Stretti furono i legami tra lui la Madeleine Korbelova Albright e
Victoria Nuland, insieme a tanti altri che hanno partecipato alla
politica mondiale dettata dagli USA per il dominio globale mondiale. Un
discorso a parte merita Henry Kissinger e la sua Kissinger Associate,s
che tutt’oggi appare sempre al di sopra di tutta le schiere di
subalterni che ubbidiscono agli ordini, anche i più alti in grado. Tutti
protagonisti o figuranti hanno fatto, fanno e faranno riferimento alla
Gesuita Georgetown University e al suo ferreo disciplinatore Padre
Edmund A. Wash e la scuola SFS da lui fondata. È impossibile per il
lettore non vedere da quale parte affiorano i tentacoli del potere in
occidente. Tutti i personaggi citati in questo articolo, insieme a
moltissimi altri, rimarranno impuniti per i numerosi crimini che hanno
commesso applicando il Deuteronomio, assedio, distruzione, devastazioni,
milioni di morti in nome del loro Dio proprio come nel già più volte
ricordato Deuteronomio:
Quando
ti avvicinerai a una città per attaccarla, le offrirai prima la pace.
Se accetta la pace e ti apre le sue porte, tutto il popolo che vi si
troverà ti sarà tributario e ti servirà. Ma se non vuol far pace con te e
vorrà la guerra, allora l’assedierai. Quando il Signore tuo Dio l’avrà
data nelle tue mani, ne colpirai a fil di spada tutti i maschi; ma le
donne, i bambini, il bestiame e quanto sarà nella città, tutto il suo
bottino, li prenderai come tua preda; mangerai il bottino dei tuoi
nemici, che il Signore tuo Dio ti avrà dato. Così farai per tutte le
città che sono molto lontane da te e che non sono città di queste
nazioni. Soltanto nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti
dà in eredità, non lascerai in vita alcun essere che respiri; ma li
voterai allo sterminio…
Di Loreto Giovannone per ComeDonChisciotte.org
31.07.2023
Si ringrazia Giacomo per la collaborazione e per aver fornito importanti informazioni.
Loreto Giovannone.
Studioso di storia alla ricerca dell’identità culturale e geografica
delle origini. Studioso dei documenti amministrativi e ufficiali
dell’Unità d’Italia conservati negli Archivi di Stato. Scopritore della
prima deportazione di Stato di civili del Sud Italia nei lager del
centro nord. La prima deportazione in Europa attuata dallo Stato
italiano dal 1863, circa settanta anni prima del nazismo. Scrittore,
articolista di argomenti storici con la predilezione della
multidisciplinarietà di scuola francese. Convinto assertore che la
Storia è la politica del passato.
Caduta di Roma, caduta degli USA
Di E. Jeffrey Ludwig
Questo articolo esaminerà due cause del crollo dell’Impero romano e
vedrà fino a che punto i suoi difetti possono essere applicati al
declino degli Stati Uniti come principale potenza mondiale. Anche se
l’influenza degli Stati Uniti non può essere considerata imperiale, i
termini egemonia, leadership e dominio nel sistema mondiale si applicano
all’antica Roma e potrebbero applicarsi anche a noi.
Invasioni di tribù barbariche. Nel 410 i Visigoti saccheggiarono la
città di Roma. I Romani chiamarono giustamente gli invasori “barbari”
perché non avevano le conoscenze, le capacità e le basi organizzative di
Roma. Inoltre, a quel punto i barbari erano pagani – adoravano un
pantheon di divinità come Woden, Thor, Frigg e Balder – mentre Roma
aveva accettato il cristianesimo come religione ufficiale.
Negli Stati Uniti, assistiamo ora a un crollo al confine meridionale.
L’apparente recinzione bipartisan eretta nel 2006, a posteriori, appare
una farsa. La recinzione è stata lasciata cadere in rovina ed era
inadeguata a scoraggiare l’accesso illegale. Nel 2016, il candidato alla
presidenza Donald Trump ha denunciato l’immobilismo del Congresso e
delle precedenti amministrazioni repubblicane e democratiche per aver
permesso questa “invasione” di clandestini. Come parte del suo programma
“Make America Great Again”, ha proposto e poi, dopo essere stato
eletto, ha iniziato a costruire un muro con annesso sistema di
sorveglianza migliore di qualsiasi altro tentativo effettuato in
precedenza sul nostro confine meridionale.
Sotto Trump, gli Stati Uniti hanno mantenuto la loro politica
generale di immigrazione liberale, che ammetteva circa un milione di
persone all’anno, ma hanno dovuto limitare l’immigrazione a causa della
necessità di un’adeguata verifica dei richiedenti per quanto riguarda la
storia criminale, la salute, le capacità lavorative e gli obiettivi
dell’immigrazione. Già nel 1921 avevamo imparato che i valori politici e
morali degli immigrati, le intenzioni di assimilazione pacifica, la
volontà di vivere in un sistema capitalistico/democratico e l’etica del
lavoro erano tutte caratteristiche che definivano il successo
dell’immigrazione. Una politica dell’immigrazione priva di criteri di
definizione su chi debba o non debba essere ammesso non è affatto una
politica.
Inoltre, il Presidente Trump ha visto chiaramente che alcune
nazionalità erano più inclini a produrre terroristi jihadisti di altre e
ha chiesto un esame più attento dei loro candidati rispetto a quelli di
altri Paesi. In questo modo è stato falsamente caratterizzato come
anti-islamico. Tuttavia, non ha chiesto restrizioni per gli immigrati
dall’Indonesia, il Paese con la più grande popolazione islamica. Se
Iraq, Siria, Iran, Sudan, Libia, Somalia e Yemen sono stati esclusi, non
lo sono stati gli Emirati Arabi Uniti, l’Egitto e il Libano, in Medio
Oriente. Tuttavia, pur abbracciando l’amicizia e persino gli aiuti
militari con l’Arabia Saudita, Trump ha pronunciato un discorso contro
il terrorismo durante la sua visita in Arabia Saudita, che sicuramente
risuonerà nei secoli. In quel discorso ha detto: “I terroristi non
adorano Dio. Adorano la morte”. Avrebbe il coraggio di dire questo
davanti ai leader di un Paese che ha prodotto 16 dei 19 terroristi che
hanno attaccato il World Trade Center, presumibilmente in nome di Allah?
Divisione dell’Impero romano in Oriente e Occidente. Siamo di fronte a
una tale polarizzazione come Paese che molti articoli sono stati
scritti sulla probabilità di essere coinvolti in un’altra guerra civile.
Tuttavia, l’Impero romano non è crollato con una guerra civile. La
parte occidentale cadde a causa delle invasioni di varie tribù
germaniche. La parte orientale dell’Impero Romano, in gran parte di
lingua greca, continuò per secoli dopo il crollo della parte
occidentale, avvenuto nel V secolo. La maggior parte del crollo del
Medio Oriente fu dovuto alle incursioni islamiche tra il VII e il XIV
secolo. Naturalmente, una serie di lotte interne per il potere e di
disaccordi resero l’Impero romano più vulnerabile.
Così, il crollo dell’America, anche se probabile, non avverrà
attraverso una guerra civile, ma attraverso un indebolimento causato da
dissensi interni, corruzione, incompetenza e immoralità. Nell’America di
oggi, le forze della disunione sembrano fare breccia su quelle
dell’unità. I sostenitori del MAGA si sono riuniti intorno a posizioni
tradizionali come tenere sotto controllo l’inflazione, avere un esercito
forte che si concentri sugli armamenti e non sull’identità sessuale dei
soldati, avere la famiglia e non il “villaggio” come unità di base
della società e assicurare che l’uguaglianza di opportunità piuttosto
che l’uguaglianza di risultati sia il punto di riferimento corretto per
la libertà individuale e la crescita economica.
Inoltre, il MAGA afferma che lo status sociale e il benessere
economico non dovrebbero essere basati sulla razza, ma su altri criteri
relativi alla responsabilità, alle competenze e alla motivazione e che
l’amore per la patria dovrebbe sostituire l’amore per l’etnia. Inoltre,
la libertà di parola è un diritto importante se esercitato in modo non
violento, e il comportamento legale deve essere seguito in ogni momento,
anche se si hanno serie obiezioni ad alcune politiche governative
sostenute da quelle leggi. I disordini non dovrebbero essere equiparati
alla “libertà”. Tuttavia, se qualcuno si ribella o infrange in altro
modo una legge, deve essere perseguito, non perseguitato. Il diritto
all’habeas corpus ha più di 350 anni e deve essere sempre rispettato.
Per quanto riguarda il cosiddetto “quarto ramo del governo” – lo Stato
amministrativo – i dipendenti statali non dovrebbero avere il potere di
emanare o applicare regole come se fossero leggi che sostituiscono
l’autorità di quei quadri amministrativi.
L’alleanza dogmatica, ondivaga, internazionalista e
cultural-comunista che ha preso il controllo del Partito Democratico
ritiene che i diritti e le libertà tradizionali debbano essere
controllati e limitati per il bene dell’ambiente, al fine di aiutare le
popolazioni diseredate di tutto il mondo, per assicurare che tutte le
razze siano trattate in modo equo e per mantenere il potere nelle mani
di un’élite illuminata che sa cosa è meglio per il “bene di tutti”.
Questo è ciò che chiamano “sostenibilità” o “soddisfazione dei bisogni”
(ricordate il principio di Marx, “da ciascuno secondo le sue capacità, a
ciascuno secondo i suoi bisogni”). Trump chiama i suoi singoli
avversari con dei nomi e ridicolizza i loro modi di fare, ma i
Democratici hanno chiamato in modo antidemocratico coloro che mettono in
discussione la loro autorità e le loro idee deplorevoli, fascisti,
razzisti, intolleranti, meschini, di mentalità ristretta, ecc. quando le
loro idee non sono in accordo con le loro. Cosa è peggio: chiamare gli
avversari e le celebrità con dei nomi o chiamare i cittadini con dei
nomi?
Sia i democratici che molti repubblicani MAGA sono generalmente
d’accordo con la ridefinizione del matrimonio e lo stesso Trump è
favorevole all’uso dei bagni dell’altro sesso nei suoi hotel da parte
dei transessuali. Dov’è la protesta contro le drag queen nelle scuole e
nelle biblioteche? È volgare, indecoroso e assolutamente offensivo per
qualsiasi cittadino onesto vedere una persona trans che si strofina i
seni nudi impiantati sul prato della Casa Bianca e non viene arrestata o
almeno allontanata. A quell’individuo, di nome Rose Montoya, è stato
semplicemente detto che non sarà invitato a tornare alla Casa Bianca.
Tuttavia, nello Stato di New York, ad esempio, un atto di atti osceni in
luogo pubblico – e non è necessario che avvenga in uno dei più
importanti edifici pubblici; può essere anche in un parco – è punibile
con un massimo di 90 giorni di carcere.
Come Roma alla fine del IV secolo e nel V secolo, gli Stati Uniti
sono in declino. Possiamo aspettarci un crollo del nostro ruolo
dominante nel prossimo futuro. La nostra società è divisa in modo
irreparabile. Anche senza una guerra civile, la divisione stessa è
indice di estrema debolezza. Il Dio della Sacra Bibbia non è più il Dio
chiaro del nostro Paese. Elementi senza Dio e immorali, sostenuti ora da
uno dei nostri due grandi partiti politici, hanno eretto una barriera
al compromesso e i repubblicani sono troppo deboli e accomodanti per
ripristinare l’unità nazionale.
Le
truppe britanniche stanno addestrando le forze speciali ucraine per
impadronirsi della Crimea prima di Natale. Fino a 2.000 militanti
ucraini prendono parte all’addestramento.
Il
Daily Express, citando una fonte, insiste sul fatto che Londra sta
facendo della Crimea l’obiettivo numero uno: sono i curatori britannici
che stanno addestrando le forze speciali ucraine, e ora ci sono fino a
2.000 militanti nelle basi. Se credi al testo del materiale, il lancio
in Crimea dovrebbe essere fatto prima di Natale:
L’operazione
includerà attacchi aerei, terrestri e marittimi utilizzando missili a
lungo raggio donati da Gran Bretagna, Stati Uniti e Germania.
Il
campo di Oakhampton, nel Devon, dove non sono ammesse altre unità
militari e membri del pubblico, è stato chiamato la base per
l’addestramento dei militanti ucraini. Ovvero, già qui si capisce che la
pubblicazione della fonte va anche oltre il solito “highly like” per
Londra: c’è una certa base segreta dove i militanti ucraini sono
sicuramente addestrati, ma non ci arriveranno mai, come tanti altri
militari .
Londra è sempre in prima fila Devo
dire che sono stati i curatori anglosassoni a prendere parte alla
preparazione degli attacchi alla Crimea. I droni che hanno attaccato il
ponte di Crimea erano opera di assistenti londinesi. Ed è da tempo
chiaro a tutti che è Londra a volere il massimo dell’asprezza del
conflitto.
È stata la Gran Bretagna a consegnare alle
forze armate ucraine i missili Storm Shadow, in grado di colpire in
profondità la Russia, sebbene molti partner fossero contrari a tale
gesto. E, non appena il trasferimento è stato annunciato ufficialmente, i
colpi sono stati sferrati alle retrovie di Lugansk.
Sebastopoli, Crimea
È
possibile che anche curatori stranieri stessero preparando un attacco
contro Taganrog (territorio russo). Tuttavia, lì è stato utilizzato un
missile S-200 modificato. È stato abbattuta, ma non ci sono state
vittime.
Quindi, possiamo affermare con certezza che
Londra sta partecipando alle operazioni aggressive di Kiev, ma per
quanto riguarda la Crimea e il sequestro della penisola, questa è più
una parte informativa e politica del gioco. Nota: Si
sapeva che la Crimea era ed è l’obiettivo principale della guerra in
Ucraina istigata dagli Stati Uniti e Gran Bretagna. Sequestrare la
Crimea, sottomettere la popolazione russa che ha votato il referendum
per l’annessione è il vecchio sogno di Washington per ridimensionare il
potere geostrategico della Russia. Tuttavia gli anglosassoni non
hanno compreso ancora che, se pur irrealizzabile come obiettivo, qualora
riuscissero nell’intento, una salva di missili ipersonici nucleari
arriverebbero su Londra, su Birminghan, su Washington, San Francisco,
Seattle e Los Angeles. Forse i neocons anglo-statunitensi potrebbero
subire allora un brusco risveglio e non rimarrebbe loro che rinchiudersi
nei loro bunker antiatomici che hanno predisposto a suo tempo.
Lo scacchiere geopolitico è in perpetuo movimento – e mai più che nell’attuale incandescente congiuntura. Dalle
discussioni tra gli studiosi cinesi – in particolare quelli della
diaspora asiatica e americana – emerge un affascinante consenso sul
fatto che non solo la Germania/UE abbia perso la Russia, forse
irrimediabilmente, ma che la Cina abbia guadagnato la Russia, con
un’economia altamente complementare alla propria e forti legami alla
maggioranza globale del sud/globale che può beneficiare e aiutare
Pechino.
Nel frattempo, un ristretto numero di analisti
di politica estera atlantisti sta ora cercando di cambiare il discorso
su NATO e Russia, applicando i rudimenti della realpolitik.
La
nuova narrativa è che sarebbe “strategicamente sciocco” per Washington
sperare di sconfiggere Mosca, e che la NATO sta sperimentando la
“stanchezza dei donatori” mentre il guerrafondaio in felpa di Kiev
“perde credibilità”.
Traduzione: è la NATO nel
suo insieme che perde completamente la sua credibilità, poiché la sua
umiliazione sul campo di battaglia ucraino è ora dolorosamente visibile
all’intera maggioranza mondiale.
Inoltre, la “stanchezza
dei donatori” si traduce nella perdita di una grande guerra. Come ha
ripetutamente sottolineato l’analista militare Andrei Martyanov, “ la
‘pianificazione’ della NATO è uno scherzo. E sono invidiosi,
dolorosamente invidiosi e gelosi .
Una via credibile è che Mosca
non negozi con la Nato – mera appendice del Pentagono – ma offra ai
singoli Paesi europei un patto di sicurezza con la Russia che ovvi alla
loro necessità di adesione alla Nato. Ciò garantirebbe la sicurezza di
qualsiasi paese partecipante e ridurrebbe la pressione esercitata su di
esso da Washington.
C’è da scommettere che le più importanti
potenze europee potrebbero accettarlo, ma non certo la Polonia – la iena
d’Europa – ei chihuahua del Baltico.
Allo stesso tempo,
la Cina potrebbe offrire trattati di pace a Giappone, Corea del Sud e
Filippine, il che porterebbe alla scomparsa di una parte significativa
dell’impero americano dalle basi.
Il problema, ancora una
volta, è che gli Stati vassalli non hanno né l’autorità né il potere di
rispettare un accordo che garantisca la pace. Gli uomini d’affari
tedeschi sono sicuri che prima o poi Berlino potrebbe sfidare Washington
e fare affari con la partnership strategica Russia-Cina perché
avvantaggia la Germania.
Eppure la regola d’oro non è
ancora stata rispettata: se uno stato vassallo vuole essere trattato
come uno stato sovrano, la prima cosa da fare è chiudere le principali
diramazioni dell’Impero dalle basi e sfrattare le truppe americane.
L’Iraq
ha cercato di farlo per anni, senza successo. Un terzo della Siria
rimane occupato dagli Stati Uniti, anche se questi ultimi hanno perso la
loro guerra per procura contro Damasco a causa dell’intervento russo.
Il progetto ucraino, un conflitto esistenziale La
Russia è stata costretta a combattere un vicino e un parente che
semplicemente non può permettersi di perdere; e come potenza nucleare e
ipersonica, non lo farà.
Anche se Mosca sarà in qualche modo
strategicamente indebolita qualunque sia l’esito, sono gli Stati Uniti –
secondo l’opinione degli studiosi cinesi – che potrebbero aver commesso
il loro più grande errore strategico dalla fondazione dell’Impero:
trasformare il progetto ucraino in un conflitto esistenziale e
impegnarsi l’intero Impero e tutti i suoi vassalli in una guerra totale
contro la Russia.
Per questo non ci sono negoziati di pace
e si rifiuta persino un cessate il fuoco; l’unico risultato possibile
immaginato dagli psicopatici neocon straussiani che dirigono la politica
estera statunitense è la resa incondizionata della Russia.
Nel
recente passato, Washington poteva permettersi di perdere le sue guerre
preferite contro il Vietnam e l’Afghanistan. Ma semplicemente non può
permettersi di perdere la guerra contro la Russia. Quando ciò accadrà, e
già si profila all’orizzonte, la rivolta dei vassalli sarà di vasta
portata.
È chiaro che d’ora in poi la Cina e i BRICS+ – la cui
espansione inizierà al vertice in Sudafrica del prossimo mese – daranno
il via all’indebolimento del dollaro USA. Con o senza India.
Non
ci sarà una valuta BRICS imminente, come sottolineano alcuni grandi
punti di questa discussione . Il campo d’azione è immenso, gli sherpa
sono solo alle prime fasi del dibattito e le linee principali non sono
ancora state definite.
L’approccio BRICS+ si evolverà dal
miglioramento dei meccanismi di regolamento transfrontaliero – come
hanno sottolineato tutti, da Putin al direttore della Banca centrale
Elvira Nabiullina – alla possibile creazione di una nuova valuta a lungo
termine.
Sarà probabilmente uno strumento di trading piuttosto
che una valuta sovrana come l’euro. Sarà progettato per competere con il
dollaro USA negli scambi, inizialmente tra i paesi BRICS+, e in grado
di aggirare l’ecosistema egemonico del dollaro USA.
La domanda
chiave è quanto a lungo la falsa economia dell’Impero – decostruita
clinicamente da Michael Hudson – può resistere in questa guerra
geoeconomica ad ampio spettro.
Tutto è una ‘minaccia alla sicurezza nazionale’ Sul
fronte della tecnologia elettronica, l’Impero non si è fermato davanti a
nulla per imporre la dipendenza economica globale, monopolizzando i
diritti di proprietà intellettuale e, come osserva Michael Hudson,
“estrarre rendita economica dall’imposizione di prezzi elevati per chip
di computer ad alta tecnologia, comunicazioni e produzione di armi ” . .
In
pratica non sta succedendo molto, a parte il divieto a Taiwan di
fornire chip di pregio alla Cina, e la richiesta fatta a TSMC di
costruire, al più presto, un complesso di produzione di chip in Arizona.
Il
presidente di TSMC Mark Liu, tuttavia, ha osservato che la fabbrica
deve affrontare una carenza di lavoratori con ” le competenze
specialistiche necessarie per installare apparecchiature in una fabbrica
di semiconduttori “. Il decantato impianto di produzione di chip
dell’Arizona di TSMC non inizierà la produzione fino al 2025.
La
principale richiesta del vassallo Impero/NATO è che la Germania e l’UE
impongano una cortina di ferro commerciale al partenariato strategico
Russia-Cina e ai loro alleati, garantendo così un commercio “senza
rischi”.
Com’era prevedibile, il Think Tankland americano
è andato in tilt, con i contributori dell’American Enterprise Institute
che hanno dichiarato con rabbia che anche la riduzione del rischio
economico non è sufficiente: ciò di cui gli Stati Uniti hanno bisogno è
una rottura franca con la Cina.
In effetti, va di pari passo con
la distruzione da parte di Washington delle regole del libero scambio
internazionale e del diritto internazionale, e con il trattamento di
tutte le forme di commercio e scambi finanziari e SWIFT come “minacce
alla sicurezza nazionale” per il controllo economico e militare degli
Stati Uniti.
Non sarà quindi la Cina a imporre sanzioni
commerciali all’Ue, che resta un importante partner commerciale di
Pechino, ma Washington a imporre uno tsunami di sanzioni ai Paesi che
osano rompere il boicottaggio commerciale imposto dagli Stati Uniti.
Russia-RPDC incontra Russia-Africa Questa
settimana, lo scacchiere ha visto due mosse rivoluzionarie: la visita
di alto profilo del ministro della Difesa russo Sergei Shoigu in Corea
del Nord e il vertice Russia-Africa a San Pietroburgo.
Shoigu è stato accolto a Pyongyang come una rockstar.
Ha avuto un colloquio personale con Kim Jong-Un. La reciproca buona
volontà offre la possibilità che un giorno la Corea del Nord aderisca a
una delle organizzazioni multilaterali che aprono la strada al
multipolarismo.
Questa sarebbe senza dubbio un’Unione economica
eurasiatica allargata (EAEU). Ciò potrebbe iniziare con un accordo di
libero scambio EAEU-RPDC, come quelli conclusi con Vietnam e Cuba.
La
Russia è la prima potenza nella EAEU e può ignorare le sanzioni contro
la RPDC, mentre BRICS+, SCO o ASEAN hanno troppi dubbi. Una delle
principali priorità di Mosca è lo sviluppo dell’Estremo Oriente, una
maggiore integrazione con le due Coree e la Northern Sea Route, o Via
della Seta Artica. La Corea del Nord è quindi un partner naturale.
Portare
la RPDC nella EAEU farà miracoli per gli investimenti nella BRI: una
sorta di copertura di cui Pechino attualmente non gode quando investe
nella RPDC. Questo potrebbe diventare un classico caso di ulteriore
integrazione tra BRI e EAEU.
La diplomazia russa, ai
massimi livelli, sta compiendo ogni sforzo per allentare la pressione
sulla Corea del Nord. Da un punto di vista strategico, questo è un vero
punto di svolta; immaginate l’enorme e sofisticatissimo complesso
industriale e militare della Corea del Nord, aggiunto alla partnership
strategica tra Russia e Cina, e che capovolge l’intero paradigma
Asia-Pacifico.
Anche il vertice Russia-Africa di San Pietroburgo è
stato un punto di svolta, lasciando apoplettici i principali media
occidentali. Non era niente di più o di meno che la Russia annunciasse
pubblicamente, con parole e fatti, un partenariato strategico globale
con tutta l’Africa, anche se un Occidente collettivo e ostile conduceva
una guerra ibrida – e un’altra – contro l’Afro-Eurasia.
Putin ha
mostrato come la Russia detenga una quota del 20% del mercato mondiale
del grano. Nei primi sei mesi del 2023 ha già esportato in Africa 10
milioni di tonnellate di grano. Oggi la Russia fornirà gratuitamente a
Zimbabwe, Burkina Faso, Somalia ed Eritrea 25-50.000 tonnellate di grano
ciascuno nei prossimi 3-4 mesi.
Putin ha fornito i dettagli di circa 30 progetti energetici in Africa, l‘espansione
delle esportazioni di petrolio e gas, le ” applicazioni non energetiche
uniche della tecnologia nucleare, specialmente in medicina “, il lancio
di un impianto industriale vicino al Canale di Suez, i cui prodotti
saranno esportati in tutta l’Africa, e sullo sviluppo
dell’infrastruttura finanziaria africana, in particolare collegandola al
sistema di pagamento russo.
Ha anche sostenuto legami più stretti
tra l’EAEU e l’Africa. Un panel al forum, intitolato “EAEU-Africa:
Horizons of Cooperation”, ha esaminato le possibilità, che includono una
più stretta connessione continentale con i BRICS e l’Asia. Potrebbe
essere in lavorazione un torrente di accordi di libero scambio.
La portata del forum è stata piuttosto impressionante.
C’erano pannelli sulla “de-neocolonializzazione”, come “Raggiungere la
sovranità tecnologica attraverso la cooperazione industriale” o “Nuovo
ordine mondiale: dall’eredità del colonialismo alla sovranità e allo
sviluppo”.
Naturalmente si è discusso anche del Corridoio
Internazionale di Trasporto Nord-Sud (INSTC), i cui protagonisti sono
Russia, Iran e India, che si apprestano a promuoverne l’estensione
cruciale in Africa, sfuggendo alle coste della NATO.
A margine
della frenetica azione di San Pietroburgo, il Niger ha conosciuto un
colpo di stato militare. Anche se il risultato finale resta da vedere, è
probabile che il Niger si unisca al vicino Mali nel riaffermare la sua
indipendenza da Parigi in politica estera. L’influenza francese viene
“azzerata” anche nella Repubblica Centrafricana (RCA) e nel Burkina
Faso. Traduzione: la Francia e l’Occidente vengono estromessi in tutto
il Sahel, passo dopo passo, in un processo irreversibile di
decolonizzazione.
Attenti ai pallidi cavalli della distruzione Queste
mosse sulla scacchiera, dalla Corea del Nord all’Africa alla guerra dei
chip alla Cina , sono cruciali quanto l’imminente e sconvolgente
umiliazione della NATO in Ucraina. Tuttavia, non solo il partenariato
strategico Russia-Cina, ma anche i principali attori del Sud del
mondo/maggioranza globale sono pienamente consapevoli che Washington
vede la Russia come un nemico tattico in preparazione della guerra
totale contro la Cina.
Allo stato attuale, la tragedia
irrisolta del Donbass tiene occupato l’Impero e lo allontana
dall’Asia-Pacifico. Eppure Washington, sotto la guida degli psicopatici
neocon straussiani, sta sprofondando sempre più nella disperazione,
rendendola ancora più pericolosa.
Tutto questo
mentre la “giungla” dei BRICS+ mette in moto i necessari meccanismi in
grado di mettere da parte il “giardino” unipolare occidentale, mentre
un’Europa impotente viene spinta nell’abisso, costretta a separarsi
dalla Cina, dai BRICS+ e dalla maggioranza mondiale di fatto.
Non
è necessario essere un esperto meteorologo per vedere da che parte
soffia il vento della steppa, mentre i Pale Horses of Destruction
seguono il ritmo della scacchiera e il vento inizia a ululare.