Il gioco del Go (accerchiare) lo vince Pechino
di Antonio de Martini - 13/03/2023
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/il-gioco-del-go-accerchiare-lo-vince-pechino
Fonte: Antonio de Martini
La riapertura della comunicazione tra Arabia Saudita e Iran
chiude un’era di strapotere angloamericano nell’area MENA ( Middle East
and North Africa) iniziata nel 1915 con la creazione della IPC (
Iranian Petroleum Company) società a capitale pubblico voluta da
Churchill che iniziò con la riconversione della flotta dal carbone alla
nafta, grazie alla mega raffineria di Abadan.
Alla base di ogni
strategia abbiamo sempre constatato la tendenza - rivelatasi vincente
già sul continente europeo con l’introduzione del concetto di «
equilibrio delle forze » che divise l’Europa Continentale rimasta entità
unica anche dopo la caduta dell’impero d’occidente- a mettere i vari
potentati uno contro l’altro e operare in funzione arbitrale.
Oltre
alla rivalità Israele -Palestina c’era l impegnativa rivalità
Iran-Arabia Saudita dopo il crollo iracheno rivelatosi inadeguato a
contrastare gli Ayatullah.
Sulla cartina, opera di Cyrous Ashtari
Tafti, sono indicati i primi paesi possibili beneficiari della
distensione: Il Libano, con l’elezione presidenziale in stallo da otto
mesi e undici tornate elettorali andate a vuoto; Lo Yemen dilaniato da
una guerra che sta arrivando all’undicesimo anno; Il Katar, messo
all’indice dai Sauditi e Emirati per non aver isolato l’Iran come da
decisioni di USA e satelliti.
Lo scambio degli ambasciatori avverrà tra due mesi, ma i contatti, specie in quel di Pechino sono già iniziati.
Entrambi
sono negoziatori infaticabili ma consapevoli dell’urgenza di una nuova
politica energetica mondiale e uniti sono una superpotenza. Divisi,
hanno lasciato il mercato agli USA.
Poi, a mano a mano, si avvicineranno al super tema della guerra di Siria che li vede in campi opposti.
Le
due petro-potenze si troveranno ad avere la opportunità di controllare
le rotte del petrolio ( dal golfo persico a Suez), dividersi il mercato
petrolifero asiatico ( assieme all’Indonesia), ridurre gli stanziamenti
della difesa e potersi diversificare in Mesopotamia e Sudan invece che
investire nei paesi anglosassoni ed essere alla mercé di Sanzioni
unilaterali sulla base di valori di comodo e non condivisi. Vedrete che
gli USA cominceranno a guardarsi attorno per cercare ( A Gibuti?) una
nuova base per la V flotta basata a Bahrein. Troppo esposta ormai.
Chi
già non dorme più é Netanyahu che pensava non doversi regolare
infierendo su un Iran isolato e adesso si troverà invischiato in un
Nuovo Ordine Mondiale che non si aspettava e non promette niente di
buono.
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