21 Set 2022
La guerra entra nella sua fase decisiva. Putin decreta la mobilitazione e niente rimarrà uguale a partire da adesso
Fonte: ControInformazione
di Luciano Lago
Arrivati
a questi livelli siamo tutti coscienti che il mondo si trova in vista
di avvenimenti molto importanti e siamo alla vigilia di un nuovo ordine
mondiale che si sta avvicinando.
Davanti tutto questo l’Europa, la NATO e il mondo occidentale ancora non sono consapevoli del loro posto nella storia
. L’esempio è quello della Germania che già ha dichiarato in anticipo
sui referendum che mai li riconoscerà ma nessuno domanderà a Berlino
come mai nel recente passato hanno riconosciuto in Europa la secessione
del Kosovo, se furono d’accordo con territori separati della Serbia,
quando questa fu attaccata dalla NATO e con l’autonomia della Bosnia .
Questo come se a qualcuno importerà il parere della Germania.
Nel
frattempo la Russia ha preparato un progetto per il referendum per
l’autodeterminazione delle repubbliche del Donbass, di Kharkiv e di
Kerson per l’integrazione con la Federazione Russa.
Il caso è che il
Parlamento russo ha approvato la legge di mobilitazione e l’integrazione
dei territori nella federazione Russa, se passeranno questi referendum.
Questo
significa che la Russia riconoscerà d’immediato il risultato dei
referendum e da quel momento quelli saranno territori integranti della
Federazione Russa e da allora qualsiasi attacco da parte della NATO
potrà avere un risposta immediata sui territori della NATO.
La
Russia trasferirà una gran quantità dell’esercito alla nuova frontiera
dell’Ucraina e di fatto lo stanno facendo a partire da oggi con la
mobilitazione generale decretata da Putin. Attualmente i russi stanno
trasferendo unità del 217 reggimento aerotrasportato dal territorio
della Siria all’Ucraina.
Se guardiamo indietro possiamo ricordare
che, in occasione dell’assemblea ONU, Putin ha preso le sue decisioni a
sorpresa per la Nato e puoi presumere che, nel corso
dell’incontro tra Putin e Xi Jinping a Samarcanda, tutto questo sia
stato trattato con il premier cinese in modo che questi sia stato
informato prima delle azioni pianificate da Putin.
Non deve
essere un caso che in questi giorni Taiwan ha denunciato incursioni a
sorpresa nelle sue acque di aerei e navi cinesi, 9 aerei militari e 5
navi nella sua zona di difesa aerea. Delle 9 aeronavi, 2 hanno
attraversato la linea di difesa e identificazione, come informano media
locali, di questi 2 caccia Su-30 e un bombardiere JH-7, un caccia J-16
da combattimento, sono stati visti entrambi nella linea di difesa. In
ripossta Taiawn ha inviato i suoi aerei di pattuglia e caccia di difesa
aerea, oltre a navi da guerra per vigilare.
Al momento sono stati
rilevati oltre 377 aerei cinesi e 97 navi che hanno violato le sue acque
nel mese di settembre. Vuoi vedere che si prepara qualche cosa anche su
Taiwan?
Nel frattempo, Karl Thomas, vice comandante
della flotta USA ha dichiarato che le forze cinesi sono in grado di
bloccare l’isola di Taiwan per mare e per terra, visto che Pechino
dispone di una grande flotta ed è in grado di bloccare tutto lo stretto
di mare prospicente a Taiwan, che piaccia o no a Washington.
Questo
avviene mentre si stanno lanciando i referendum nel Donbass e la Russia
ha dichiarato la sua mobilitazione contro la NATO.
Dopo
aver pompato armi sempre più letali in Ucraina ed aver dichiarato di
voler sconfiggere la Russia militarmente, il meno che ci si potesse
aspettare da Putin era un risposta adeguata in cui ha dichiarato fra
l’altro che la Russia non esiterà utilizzare tutti i mezzi a sua
disposizione (anche nucleari) per difendere la sua integrità e la sua
sovranità.
La guerra in Europa si va espandendo a
grandi passi e i governi europei raccolgono quello che hanno seminato
nell’ultimo periodo.
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