10 Ago 2022
Siamo alla vigilia del grande scontro fra Occidente ed Oriente?
Fonte: ControInformazione
https://www.controinformazione.info/siamo-alla-vigilia-del-grande-scontro-fra-occidente-ed-oriente/
di Luciano Lago
Dopo le ultime provocazioni, si avvicina lo scontro definitivo fra i due blocchi Occidente ed Oriente?
La
sequenza di avvenimenti delle ultime settimane lascia intravedere uno
sviluppo accelerato ed imprevedibile della situazione internazionale che
non promette nulla di positivo.
Da una parte assistiamo al
sanguinoso conflitto in Ucraina che si manifesta con sempre maggiore
evidenza come una guerra per procura fra USA e Russia sul territorio
dell’Ucraina con il coinvolgimento diretto della NATO e del Pentagono
USA, quello che invia armi sempre più offensive alla giunta di Kiev e ne
coordina apertamente le operazioni belliche.
Dall’altra parte le azioni sconsiderate della elite di potere di Washington contro la Cina, con
la pesante intromissione nella questione di Taiwan e la conseguente
tensione che gli alti funzionari statunitensi (vedi il viaggio a Taiwan
della Pelosi) hanno cercato di provocare negli ultimi giorni, potrebbe
incendiare la regione del Pacifico con una guerra tra Cina e USA che si
rivelerebbe più globale e distruttiva rispetto a quella in corso della
Russia in Ucraina.
Gli Stati Uniti ed il loro apparato di
intelligence, maestri nella sobillazione di conflitti, cambio di regimi e
guerre civili, non hanno esitato nel trascinare la Russia in un
conflitto sul territorio dell’Ucraina che a tutti gli effetti era già
foriero di un serio pericolo di allargamento in Europa con il
coinvolgimento di altre potenze. Esattamente quello che si sta oggi
verificando, viste le azioni dirette sul terreno dell’Ucraina delle
forze della NATO ed il pompaggio costante di armi ed istruttori dei
paesi occidentali, mentre la Polonia si appresta ad intervenire
direttamente per annettersi la parte occidentale della stessa Ucraina
(con l’appoggio della NATO).
Tutto questo si poteva prevedere
ma Washington e Londra (i veri istigatori del conflitto) avevano
sottovalutato le capacità militari della Russia ed avevano lanciato una
previsione di una facile sconfitta ed isolamento di Mosca che si è
rivelata una delle tante fandonie della propaganda occidentale.
Nell’area dell’Indo Pacifico, sarebbe
difficile prevedere che, in caso di scontro tra Cina e Taiwan,
l’America, dopo averlo sobillato, possa restare in disparte e limitarsi
all’assistenza militare, economica e consultiva in un territorio che la
Cina considera suo possedimento. La guerra per procura affidata a
Taiwan in questo caso non sarebbe possibile e gli Stati Uniti sarebbero
obbligati ad intervenire direttamente, salvo non esporsi e
perdere la faccia di fronte ai loro alleati abbandonati al loro destino
(come già accaduto molte altre volte).
Il problema per Washington
sarebbe quello di verificare se gli USA (con i loro alleati vassalli)
siano in grado di reggere l’urto di uno scontro in contemporanea con il
blocco Russia e Cina a cui presumibilmente si unirebbe l’Iran e qualche
altro paese (come la Corea del Nord e la Siria) che hanno conti da
regolare con Washington e le sue politiche di strangolamento.
L’esito
di un conflitto allargato di questa portata sarebbe imprevedibile e
confluirebbe con ogni probabilità in un conflitto nucleare con
distruzione mutua assicurata. E’ questo che vogliono i guerrafondai di
Washington ?
Non lo si può escludere nonostante che voci assennate fra alcuni
analisti militari americani e alti gradi del Pentagono stiano lanciando
l’allarme di una non adeguata capacità degli USA di affrontare assieme il blocco Cina Russia.
Nonostante
tale pericolo la CIA, la NED e gli altri organismi di intelligence USA,
assieme all’impagabile Antony Blinken, conosciuto come mentitore
seriale, continuano a sobillare tensioni, come avviene fra Serbia e
Kosovo, dopo l’ultima sua visita a Pristina, o come si sta verificando
nell’mprovviso riaccendersi del conflitto nel Caucaso fra Armenia e
Azerbaijan e in altre regioni dove Washington ha interesse a provocare
conflitti per mettere sotto pressione Mosca.
Dietro questi
conflitti c’è sempre la “manina occulta” dei servizi USA, come avvenuto
in Ucraina, in Georgia, nelle ex repubbliche sovietiche, nei Balcani e
in tanti altri posti.
Tutto rientra in una strategia di
fondo che gli USA perseguono da molti anni, nell’illusione che il mondo
sia rimasto quello unipolare di sempre e che le sobillazioni di
Washington, quando non le aggressioni, possano essere ancora coperte con
la vecchia coperta logora della “esportazione della democrazia” che
ormai non incanta più nessuno.
Tuttavia la Storia fa il suo
corso e l’Impero USA inizia a scricchiolare mostrando le sue crepe, le
debolezze e le sue contraddizioni. Il “Re è nudo” ed in molti se ne sono
accorti.
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