03 Lug 2022
Russia e India confermano la loro alleanza. La Cina interlocutore privilegiato
Fonte: ControInformazione
https://www.controinformazione.info/russia-e-india-confermano-la-loro-alleanza-la-cina-interlocutore-privilegiato/di Luciano Lago
Putin
ha rivelato di aver tenuto una riunione con il premier indiano Modi per
definire un accordo di cooperazione strategica fra Russia e India (Russia Today).
L’India ha mantenuto la sua posizione di non farsi coinvolgere nella campagna di sanzioni contro la Russia.
Al
contrario si è saputo che nel corso dell’ultima riunione telematica fra
Putin e Modi è stato affrontato il tema di migliorare la cooperazione
economica fra Russia e India e sviluppare ancora di più le relazioni fra
i due paesi.
Questo indica che le pressioni degli Stati
Uniti su Nuova Delhi per associarsi alle sanzioni occidentali non hanno
avuto alcun effetto.
Modi e Putin stanno studiando le
modalità di incrementare la associazione strategica fra India e Russia
nel settore tecnologico, militare ed economico. Tale approccio
rappresenta un fallimento per la strategia di isolamento della Russia
che Washington persegue da tempo per creare difficoltà alla stessa
Russia.
Risulta che l’India ha incrementato di molto, in modo record
di circa l’800% le importazioni di petrolio dalla Russia approfittando
di un prezzo scontato che rappresenta un grosso beneficio rispetto agli
alti prezzi di mercato del greggio.
L’India ha stretto maggiori rapporti di cooperazione con la Russia e lo stesso premier Modi
è convinto della necessità di consolidare e sviluppare i rapporti fra i
paesi che fanno parte del gruppo dei Brics di cui l’India è membro ed a
cui si stanno integrando anche altri paesi, come Argentina e Iran,
oltre quelli già esistenti.
Molte nazioni dell’Asia hanno
chiuso le porte alle richieste di Washington circa la campagna anti
russa, anche se non tutti si sono regolati in modo uniforme.
Nel
continente asiatico la Cina ha risposto a quelle che considera azioni
per intimidire Pechino con l’armamento fornito a Taiwan da parte degli
anglo USA, in aperta sfida rispetto alla Cina.
In
particolare le recenti dichiarazioni della NATO di voler espandere le
azioni dell’alleanza in Asia e sfidare la Cina, hanno fatto infuriare la
dirigenza di Pechino che ha risposto in modo duro e deciso.
La Nato,
allineandosi alla rivalità del principale socio dell’alleanza, gli USA,
con le due nazioni (Russia e Cina), ha preso per la prima volta una
posizione unitaria contro Pechino, etichettandola come una “sfida
sistematica” nel suo documento strategico aggiornato.
Nel prendere
tale posizione e ignorando la comunicazione e la diplomazia, l’alleanza e
i suoi partner stanno esacerbando un ambiente geopolitico sempre più
teso.
La
Nato ha accusato la Cina di “impiegare un’ampia gamma di strumenti
politici, economici e militari per aumentare la sua impronta globale e
il potere di progetto” ed ha affermato che Pechino non sarebbe
trasparente sulle intenzioni.
Le strette relazioni di Pechino
con Mosca sono state criticate: la Cina non ha risposto alle richieste
occidentali di condannare l’invasione russa dell’Ucraina, per la quale
ora anche le sue società devono affrontare sanzioni.
I
funzionari cinesi sono rimasti comprensibilmente irritati dalla
posizione, chiedendosi come l’Europa e il Nord America possano sentirsi
minacciati da un paese asiatico che ha una politica di lunga data di non
interferire negli affari interni degli altri e che non ha mai
intrapreso spedizioni militari contro altri paesi (a differenza degli
USA e dei loro alleati).
La politica dei blocchi che perseguono gli
USA e la NATO e che va estendendosi anche all’Indo Pacifico è in palese
contraddizione con le dichiarazioni di stabilità e di sviluppo pacifico
fatte in altre occasioni dai leader dei paesi della NATO.
Questo preoccupa le autorità di Pechino e le sospinge ad intensificare l’alleanza e la cooperazione strategica con la Russia.
Sempre
di più appare la NATO, con la sua espansione, come il nemico comune di
coloro che tendono a lavorare per un ordine multipolare e che non
accettano le regole stabilite unilateralmente da Washington e dai suoi
alleati.
La questione delle relazioni nell’area dell’Indo
Pacifico verrà trattata in occasione della riunione del G20 che, per
quest’anno, si svolgerà in Indonesia. Per frenare l’espansione del campo
occidentale guidato da Washington in Asia durante la crisi in Europa,
Pechino si è concentrata e ha messo energia diplomatica nelle sue
relazioni con le nazioni del sud-est asiatico, in particolare
l’Indonesia, che cerca di mantenere la neutralità tra Stati Uniti e
Cina.
L’Indonesia è la più grande nazione dell’area el sud est
asiatico ed ha buoni rapporti con Cina e Russia, tanto che si è offerta
come mediatore nella crisi russo-occidentale ed è un paese chiave per la
realizzazione della Belton Road cinese.
L’illusione di
Washington e di Londra di interferire nell’area asiatica si scontra con
la realtà: entrambi non hanno nulla da offrire ai paesi asiatici che
possa competere con la collaborazione nello sviluppo che offre il
gigante cinese.
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